Il significato di resilienza

Tempo di lettura: 4 minuti

Qual è il significato di resilienza, quali sono le caratteristiche, cosa comporta e come fare per migliorarla.

La resilienza, volendo usare una metafora, è la capacità di rialzarsi dopo una brutta caduta e riprendere a camminare verso i propri obiettivi.

Il concetto di resilienza, tuttavia, può essere riferito a molti ambiti, in particolare quello della fisica da cui proviene.

1. Resilienza significato

Il termine resilienza deriva dal verbo latino resilire che vuol dire saltare indietro, rimbalzare.

Ricordo ancora la lezione di un mio insegnante di tecnologia quando frequentavo l’istituto nautico. Ci spiegò con una grande capacità di semplificare i concetti che la resilienza era la resistenza alla rottura dei metalli per sollecitazione dinamica determinata con una prova d’urto, utilizzando una specie di grosso martello che sbatteva con violenza su una provetta di acciaio.

Il significato di resilienza è stato poi esteso alla Psicologia che la riferisce alla capacità delle persone di reagire ai traumi e alle difficoltà, cioè appunto alle martellate, più o meno violente, subite nel corso della vita.

Dal momento della nascita fino alla fine dei giorni, lungo il meraviglioso percorso della vita, si possono incontrare inevitabilmente degli ostacoli che, in alcuni casi, riusciamo ad aggirare e superare agevolmente, mentre a volte ci procurano disagi e sofferenze.

Ciò nonostante, per andare avanti, è necessario trovare la forza e le risorse per smaltire gli effetti deleteri degli eventi e riprendere il percorso con rinnovata energia ed entusiasmo.

L’essere umano è naturalmente predisposto a reagire ogni volta che qualcosa altera la cosiddetta omeostasi, cioè lo stato di equilibrio psico fisico che ci consente di funzionare al meglio delle possibilità.

Questo avviene grazie a sofisticati meccanismi di cui siamo dotati a cominciare dal sistema di stress.

2. Resilienza e stress

Ogni qualvolta l’equilibrio è alterato, scatta lo stress che, perciò va visto più come una risorsa piuttosto che un problema, purché lo si mantenga a livelli accettabili.

Quando si attiva, il sistema di stress provoca una serie di adattamenti utili a predisporsi al cosiddetto attacco o fuga ovvero per affrontare il pericolo o allontanarsene per sfuggirgli.

Gli effetti sono numerosi quali ad esempio:

  • l’aumento dei battiti del cuore
  • il restringimento dei vasi sanguigni periferici
  • l’immissione nell’organismo di sostanze chimiche stimolanti, come l’adrenalina e il cortisolo

e altri ancora.

È un po’ come le arachidi di super Pippo che gli fanno acquisire straordinari poteri al momento giusto.

Finché tale predisposizione viene contenuta per soddisfare l’esigenza contingente, lo stress è dunque funzionale. Quando invece si conduce una vita che lo mantiene continuamente attivo ecco che allora possono derivarne effetti anche molto dannosi.

L’ideale perciò è mantenere il giusto equilibrio pur continuando ad affrontare, di volta in volta, le sfide che la vita ci impone o che scegliamo di imporci.

Il punto infatti è che la resilienza, quindi la capacità di assorbire il colpo per poi recuperare le energie e proseguire, è una capacità che si può apprendere e migliorare.

Le situazioni difficili, le crisi, possono addirittura essere benedette, come diceva Albert Einstein nel famoso brano La crisi. Perché è proprio negli eventi di crisi che riusciamo a trovare dentro di noi quelle risorse che altrimenti rimangono sopite, inutilizzate.

3. Come sviluppare la resilienza

Per sviluppare la resilienza è utile cominciare fin da bambini a crearne le basi attraverso una sana relazione con le figure di riferimento principali (J. Bowlby, Teoria dell’attaccamento).

I genitori, cioè, dovrebbero stimolare i propri piccoli a reagire, in maniera adeguata all’età, di fronte alle difficoltà, insegnando loro ad attingere alle risorse interiori sapendo di avere sempre a disposizione, in caso di necessità, le sue figure di riferimento.

Piuttosto che essere iper protettivi, dovrebbero consentire di commettere errori dai quali imparare così da comprendere che è così che si impara e si cresce.

Allo stesso tempo è utile favorire la cosiddetta gratificazione differita, ovvero la capacità di rinviare il piacere di aver ottenuto qualcosa a un momento successivo, mentre si producono ulteriori sforzi per ottenere risultati più importanti.

In passato, le precedenti generazioni non avevano cognizione della necessità di favorire questo tipo di sviluppo, utilizzando prevalentemente metodi fondati sulla punizione piuttosto che sull’incoraggiamento.

Per gli adulti che non hanno avuto la fortuna di vivere una cultura più comprensiva, finalizzata a uno sviluppo più sicuro, esistono comunque strategie utili a porre rimedio alle carenze acquisite nell’infanzia e/o in ambienti sociali e lavorativi ancorati a concezioni obsolete.

4. Resilienza: strategie di potenziamento

Tra quelle fondamentali e forse più efficaci per migliorare la resilienza in generale si potrebbero inserire capacità come:

  • gestire lo stato d’animo
  • gestire lo stress
  • reincorniciare le situazioni di crisi

Gestire lo stato d’animo, cioè la condizione psico fisica che influisce sui pensieri e le azioni, implica innanzitutto avere la consapevolezza di riconoscere il tuo stato d’animo per comprendere se sia quello adeguato a fronteggiare gli eventi che ci piegano. Soltanto così puoi sapere se e come è necessario intervenire per modificarlo.

Una volta consapevole del tuo stato d’animo puoi adottare azioni che migliorino la componente fisica, come una sana alimentazione e una regolare attività fisica.

Per modificare invece i pensieri puoi imparare a spostare l’attenzione su pensieri utili e piacevoli, concentrandoti per esempio sulle immagini mentali che raffigurino il momento in cui otterrai ciò che desideri.

A tale scopo è fondamentale una pratica costante di tecniche che stimolino la capacità di orientare e mantenere l’attenzione su qualcosa, come la meditazione e l’autoipnosi.

Lo spostamento dell’attenzione su pensieri positivi favorisce inoltre la produzione di onde cerebrali alfa e theta che stimolano la secrezione di sostanze chimiche che inducono benessere. Ciò, nel contempo, compensa quelle prodotte invece in stato di stress, dandoti una sorta di carica energetica per affrontare nuove difficoltà.

Un modo potente per favorire la resilienza a fronte di eventi che ci hanno creato disagio è quello di riuscire a reincorniciare il significato di quello che è accaduto.

In particolare può essere utile andare con la mente a precedenti situazioni simili nelle quali abbiamo dimostrato di saperci rialzare dopo momenti di difficoltà e proseguire nel percorso di vita.

Queste strategie, così come altre ancora, possono esserti utili per potenziare la tua resilienza attraverso la consapevolezza e la fiducia che ogni tua conquista dipende soprattutto dall’impegno e dagli sforzi che produrrai per essere sempre pronto a rialzarti e proseguire la tua vita in modo ancora più vincente.

 

Bibliografia

Cherubini, P., Psicologia generale, 2012, Raffaello Cortina

Pravettoni, G., Psicologia cognitiva – dalla teoria alla pratica, 2017, Mondadori 

Thich Nat Han, Il miracolo della presenza mentale

Vargiu, G., Le onde del successo, 2023, Youcanprint

 

Gli articoli che leggi e ascolti sono un mio libero contributo alla tua felicità e al tuo benessere e sono gratuiti.

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