Cosa vuol dire essere emotivo

Tempo di lettura: 5 minuti

Essere emotivo, qual è il significato  e cosa puoi fare per gestire al meglio le tue emozioni per essere sempre all’altezza di ogni situazione.

Non riesco a parlare in pubblico, sono troppo emotivo.

Vorrei dirle che mi piace, ma la mia emotività mi blocca.

Sono le affermazioni che senti dire da quelle persone un po’ timide, riservate o che hanno una scarsa autostima.

Ma cosa vuol dire essere emotivo?

1. Emotivo significato

Il termine emotivo deriva dal latino emotus, participio passato di emovere che vuol dire scuotere, smuovere. Riferendoci a una persona diciamo che è emotiva perché appunto emozionabile, impressionabile, sensibile o anche impulsiva, ansiosa. (Treccani) 

Si dice che agisci emotivamente quando reagisci a un evento in modo non razionale, con una eccessiva sensibilità.

Essere emotivo allora è un limite?

Meditiamo un po’  insieme sull’essere emotivo per comprenderne meglio gli aspetti positivi o negativi. 

Partiamo dunque dalle emozioni ovvero uno dei processi cognitivi che ci aiutano a conoscere e adattarci all’ambiente circostante.

Le emozioni infatti si potrebbero definire come un processo psico fisico che si attiva in seguito a un evento reale o anche soltanto immaginato e che ci stimola a reagire con un certo comportamento.

In particolare le emozioni inducono il cervello a regolare per esempio battito cardiaco e respirazione e a produrre sostanze chimiche, gli ormoni, adeguate a stimolare una specifica emozione. 

Quando ad esempio hai provato per la prima volta ad andare in bicicletta o a guidare l’auto avrai probabilmente provato emozioni spiacevoli come la paura di cadere o piacevoli come l’eccitazione nel fare qualcosa di stimolante.

La prima volta che hai provato amore per una persona l’emozione ti avrà fatto battere forte il cuore facendoti sentire, come si dice, le farfalle nello stomaco. 

Quella stessa emozione forse ti ha anche fatto balbettare, impedendoti di dichiarare a quella persona tutto il tuo amore.

Le emozioni perciò hanno una funzione specifica grazie alla quale percepiamo la necessaria spinta a muovere corpo, mente o entrambi per svolgere determinate azioni.

La questione è che, a volte, lasciamo che le emozioni prendano il sopravvento, ostacolandoci o impedendoci di fare quello che vorremmo.

Perché?

Per comprenderlo dobbiamo risalire alla struttura delle emozioni.

Ogni emozione cioè comprende diverse componenti ovvero

  • fisica, le reazioni fisiologiche del corpo
  • cognitiva, i pensieri collegati alle emozioni
  • comportamento, quello che fai quando sei spinto da una determinata emozione.

Agendo su queste componenti è possibile dunque gestire le emozioni così da sfruttarne i benefici e controllare gli aspetti meno utili.

Come si fa?

2. Come si fa a gestire le emozioni

Per gestire le emozioni è necessario:

  • riconoscerle
  • usare tecniche di controllo
  • provocarle

La gestione delle emozioni comincia dall’essere in grado di riconoscerle, essere cioè consapevole che stai provando un’emozione e quale.

Questo comporta che, quando l’emozione insorge, dovrai concentrare l’attenzione su di essa e cercare di individuare gli effetti che produce sul tuo corpo e sulla tua mente.

Potrebbe essere:

  • il battito del cuore
  • la frequenza del respiro
  • l’aumento della sudorazione
  • mani e piedi freddi o caldi
  • la comparsa di pensieri piacevoli o spiacevoli

Imparare a conoscere le tue emozioni e come si manifestano, sarà il primo passo per gestirle, utilizzando varie tecniche.

Ci sono molti modi per tenere a bada le emozioni.

Nella mia carriera di pilota di elicotteri, come puoi immaginare, ho dovuto imparare a gestire le mie emozioni specie, in situazioni critiche o di emergenza.

Secondo la mia esperienza, ho trovato particolarmente efficace:

  • usare la respirazione diaframmatica
  • assumere posture ed espressioni del viso
  • fare periodicamente tecniche di rilassamento
  • autoipnosi

Respirazione

La respirazione è forse il modo più rapido ed efficace per gestire le emozioni. È tra quelli che preferisco e che uso spesso, tanto che le persone mi dicono che gonfio i palloncini.

Puoi usarla come tecnica di controllo immediato inspirando, trattenendo ed espirando rapidamente l’aria per due o tre volte di seguito al massimo. Evita di farne di più altrimenti potresti avere dei capogiri.

Se la fai diventare una buona abitudine inoltre, puoi fare tutti i giorni almeno dieci cicli di respirazione diaframmatica.

Inspira utilizzando il muscolo diaframma, notando che l’addome si sollevi, come se stessi gonfiando un palloncino.

Trattieni l’aria per qualche secondo e poi espira lentamente. Ti accorgerai di provare un immediato senso di benessere e di calma interiore che ti verrà più facile provocare all’occorrenza.

Posture ed espressioni del viso

Le emozioni sono associate a tipiche posture del corpo e ad espressioni del viso che sono comuni a tutti gli individui come evidenziato dagli studi prima di Darwin e poi recentemente di Ekman.

La cosa utile, a proposito di gestione delle emozioni, è che puoi indurre in te stesso un’emozione assumendo una postura o un’espressione del viso corrispondente.

Se per esempio sei di cattivo umore, puoi tirarti su e assumere una postura aperta.

Allo stesso modo potresti sorridere, anche se non ne hai motivo, e ti accorgerai che in pochi attimi diventerai allegro. 

Questo perché, quando il cervello rileva per esempio un’espressione del viso allegra, produce sostanze chimiche, come la serotonina, che stimolano un senso di pace e di benessere in tutto il corpo.

Tecniche di rilassamento

La tecnica di rilassamento forse più facile ed efficace e quella progressiva di Jacobson.

Consiste nel fare mentalmente una scansione del corpo, cercando di percepire e rilassare ogni muscolo, abbinandola alla respirazione diaframmatica.

Puoi dedicare almeno qualche minuto ogni giorno e una sessione più lunga nel fine settimana.

Anche in questo caso la pratica regolare della tecnica ti aiuterà a gestire meglio la tua emotività e a provare un senso generale di benessere nella vita di tutti i giorni.

Autoipnosi

Tra tutte le tecniche di gestione delle emozioni quella che preferisco è l’autoipnosi ovvero la capacità di rivolgere e mantenere l’attenzione all’interno, ai pensieri e ai ricordi, per chiedere alla mente inconscia di aiutarmi a ottenere quello che desidero.

Lo spostamento dell’attenzione, dall’esterno, dalle informazioni sensoriali all’interno, ai pensieri, induce il cervello a produrre onde elettriche alfa e theta associate a una serie di utili e piacevoli reazioni psicofisiche.

Quando sei nello stato di trance ipnotica, i neuroni sono sincronizzati e sei più facilmente in contatto diretto con la parte inconscia della tua mente alla quale puoi chiedere di aiutarti a trovare le soluzioni che cerchi, compresa la gestione delle emozioni.

Puoi per esempio chiedere di riuscire a mantenere la necessaria tranquillità durante un discorso che dovrai fare in pubblico, andare in trance e affidarti all’inconscio affinché, quando sarà il momento, ti dia l’aiuto necessario a gestire le tue emozioni.

Le emozioni dunque, troppo spesso viste come un ostacolo, possono invece diventare una valida risorsa della quale essere consapevole e che puoi sfruttare in maniera adeguata per ottenere più facilmente quello che desideri.

Prendi perciò consapevolezza di quello che ti ho descritto oggi riguardo al tuo modo di essere e, se non lo hai ancora mai fatto, fai pratica quotidiana con i preziosi strumenti dei quali ti ho parlato oggi e presto ti accorgerai di quanto avrai migliorato la tua capacità di gestire le tue emozioni.

Mappa mentale emotivo significato
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Bibliografia

Vargiu, G., Le onde del successo, 2023, Youcanprint

Darwin, C., L’origine della specie, Bollati Boringhieri (2011)

Ekman, P., Te lo leggo in faccia, Amrita (2010)
 

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