La metafora è una tecnica linguistica utilizzata da millenni che è straordinariamente efficace nella comunicazione quali che siano gli scopi che si perseguono, come ad esempio nel coaching.

Ma perché è così efficace?

Cerchiamo allora di capirne meglio significato, caratteristiche e funzionamento.

1.  Metafora significato

Il termine metafora deriva dal greco e vuol dire trasferimento.

Dal punto di vista linguistico è un tropo, cioè una delle figure retoriche grazie alle quali il parlare può essere reso più semplice e persuasivo, evocando immagini semplici, comuni a chiunque. (Treccani)

L’efficacia delle metafore risiede nella capacità di aggirare gli ostacoli nella comunicazione, quali ad esempio gli schemi mentali come le convinzioni e gli stereotipi che in gran parte ci sono utili, ma che a volte ci impediscono di vedere oltre e raggiungere così gli obiettivi prefissati.

La metafora ci consente invece di entrare dalla porta di servizio quando non riusciamo da quella principale.

Ops! Ho usato proprio una metafora.

E sì, la metafora è infatti un modo che tutti utilizziamo per comunicare in maniera più o meno consapevole.

Abbiamo cominciato da bambini, quando ci raccontavano le favole per trasmetterci in modo semplice concetti che non eravamo ancora in grado di  comprendere bene.

E le utilizziamo oggi da adulti, facendo altrettanto con i nostri bambini o nella vita professionale per comunicare in maniera efficace con i nostri collaboratori, con il pubblico, se ci rivolgiamo a platee più o meno numerose, oppure con gli amici nel tempo libero e così via.

Le metafore sono ovunque anche quando parliamo semplicemente, senza raccontare una storia.

Questo accade perché ognuno di noi memorizza le proprie esperienze in maniera unica e irripetibile.

Quando qualcuno ci parla cioè andiamo a cercare nella mente un significato da attribuire a quelle parole che, per noi, sono appunto una metafora.

Per far questo rivolgiamo l’attenzione all’interno avviando una ricerca, detta transderivazionale, tra le informazioni conservate nella nostra memoria a lungo termine.

Lo spostamento dell’attenzione all’interno stimola il cervello a produrre onde elettriche alfa e theta il che indica che attingiamo alla parte inconscia della mente e che entriamo in uno stato di trance ipnotica.

Questa condizione è particolarmente utile perché rende più facile l’apprendimento di cose nuove, specie quelle che la mente cosciente potrebbe rifiutare a causa delle resistenze create appunto dagli schemi mentali.

2. Metafora e coaching

Le metafore perciò sono uno strumento linguistico eccellente per stimolare la ricerca interiore ove trovare più facilmente quelle risorse che magari pensiamo di non avere o potenziarle quando crediamo  siano insufficienti per il raggiungimento dei nostri obiettivi.

L’utilizzo delle metafore è molto utile quindi nella pratica del coaching che tra i suoi scopi principali ha proprio quello di aiutare le persone a definire e raggiungere i propri obiettivi attingendo e potenziando le risorse interiori come:

• la sicurezza in sé
• la determinazione
• la capacità di gestire stato d’animo e stress
• la capacità di risolvere i problemi
• la creatività

A tal proposito le metafore, oltre ad essere un modo spontaneo e naturale di comunicare, possono essere anche create in maniera mirata agli obiettivi della persona.

Per questo motivo l’uso delle metafore trova utile ed efficace applicazione nella psicoterapia e nel coaching appunto.

Un esempio tra tutti è Milton Erickson, il migliore ipnoterapeuta del secolo scorso, che utilizzava i suoi famosi racconti ipnotici per favorire la guarigione dei suoi pazienti.

Erickson aveva la capacità di creare storie e metafore efficaci senza prepararle in anticipo, ma è possibile costruire racconti metaforici seguendo apposite procedure.

3. La costruzione di una metafora nel coaching

David Gordon, tra i fondatori della PNL (Programmazione  Neuro Linguistica) suggerisce i seguenti passaggi per la costruzione di una metafora efficace:

1. Raccogliere le informazioni
2. Costruire la metafora
3. Raccontarla

La prima cosa da fare è raccogliere le informazioni dal coachee, cioè il cliente del coach, riguardo agli scopi che vuole soddisfare e agli ostacoli che incontra sul suo percorso.

Per far questo è necessario essere quanto più specifici è possibile, ponendo al coachee, a tale scopo, le giuste domande. Tra queste possono essere molto utili quelle del Metamodello della PNL grazie alle quali si possono ottenere informazioni specifiche partendo da quelle generiche.

In particolare è necessario:

• individuare le persone coinvolte e gli eventi caratteristici riguardo a ciò che ostacola il raggiungimento degli obiettivi
• specificare il risultato che il coachee vuole ottenere

Una volta raccolti i dati è il momento di costruire la metafora scegliendo un contesto ove ambientarla.

Un elemento fondamentale di una metafora efficace è che personaggi e situazione siano simili alla realtà (Isomorfismo).

In tal modo sarà più facile per il coachee identificarsi, anche inconsciamente, con i personaggi e nella storia così da trovare, attraverso la ricerca interiore (transderivazionale), le soluzioni migliori da applicare nella sua realtà.

La costruzione della metafora implica anche l’utilizzo della giusta sintassi. A tale scopo possono rivelarsi utili gli schemi linguistici del Milton model come ad esempio:

• la mancanza di uno specifico riferimento alle persone (indice referenziale) come ad esempio  tutte le persone, qualcuno, gli uomini, le donne
• i verbi non specificati
• le nominalizzazioni
• i comandi nascosti nelle frasi
• l’enfasi o contrassegni, come il cambiamento dei toni di voce nel raccontare, che danno risalto alle parole più importanti.

Infine, dopo aver costruito la metafora, viene il momento di raccontarla. A tale fine il coach deve utilizzare tutte le sue doti narrative, come volume e toni di voce, espressioni del viso così da coinvolgere maggiormente il suo coachee, favorendo l’accesso a quello stato di trance ipnotica utile al raggiungimento del risultato ottimale.

Per essere in grado di costruire metafore efficaci, tali che abbiano un significato adeguato alle esigenze del coachee, è necessario che il coach faccia pratica nello svolgimento dei passaggi che ti ho descritto ovvero informazioni, costruzione e narrazione.

Col tempo vedrai che, come sempre accade nell’apprendimento di nuove competenze, anche la capacità di utilizzare le metafore, nel coaching come nella psicoterapia o nella vita privata, diventerà automatica e naturale così da comprenderne pienamente il significato e le straordinarie potenzialità.

Troverai di seguito un mio racconto ipnotico, costruito anche con le tecniche di cui ti ho parlato oggi, che potrai scaricare gratuitamente per ascoltarlo.