Quando si parla di virtù, si tende ad attribuire alla parola diversi significati legati alle proprie esperienze e conoscenze.

1. Il significato di virtù

Il termine virtù deriva dal latino virtus, cioè forza, coraggio e indica la disposizione naturale a fuggire il male e fare il bene, inteso come fine a sé stesso, senza cioè aspettarsi un premio o un riconoscimento. (Treccani)

Nel suo significato più ampio la virtù è una qualsiasi buona qualità di una persona come la saggezza, la pazienza o la discrezione.

Dal punto di vista storico esistono numerose definizioni di virtù attribuite a diversi filosofi come Socrate, Platone o Aristotele.

2. Le virtù cardinali e teologali

Per la religione cattolica la virtù è prima di tutto il volere e l’opera di Dio.

Le virtù, inoltre, sono anche quelle che un essere umano dovrebbe avere e perseguire per essere un buon cristiano e sono distinte tra:

• intellettuali, quelle che perfezionano l’intelletto
• morali, che orientano la volontà al bene
• naturali o acquisite, cioè guadagnate attraverso gli atti buoni
• infuse, quelle cioè donate all’uomo da Dio

Tra le virtù infuse i teologi fanno rientrare quelle:

• teologali, cioè carità, fede e speranza
• cardinali, ossia fortezza, giustizia, prudenza e temperanza

Quello su cui vorrei invitarti a meditare è il concetto di virtù, più vicino ai Greci, riferito alla capacità di ciascun essere umano di raggiungere un determinato scopo svolgendo una funzione o realizzando un’opera.

3. Le caratteristiche del virtuoso

Il virtuoso, perciò, può essere inteso anche come persona forte e valorosa, efficace, abile ed esperto, che eccelle in una scienza o un’arte. (Treccani)

Quali sono allora, a tal proposito, le virtù che dovremmo avere?

Definire un elenco di virtù universali richiederebbe forse di citarne molte. Diciamo allora che si potrebbe intanto fare una distinzione tra virtù:

• generiche
• specifiche

Le virtù generiche, che potremmo definire meta virtù, sono quelle che ti consentono di predisporti al meglio per svolgere qualsiasi compito come ad esempio:

• la consapevolezza
• la capacità di mantenere la necessaria concentrazione sul compito da svolgere
• l’empatia
• l’intelligenza emotiva
• la capacità di comunicare

Avere piena consapevolezza di ciò che desideri, di quello che vivi, momento per momento, la cosiddetta presenza mentale, ti consente di godere anche delle cose più semplici, i colori e il profumo di un fiore, un bel tramonto sul mare o il sorriso di un bambino.

La consapevolezza richiede tuttavia di saper gestire l’attenzione, orientandola e mantenendola concentrata su qualcosa, qualcuno o su un pensiero. È una virtù che puoi anche migliorare attraverso la pratica costante, meglio se quotidiana.

Nelle relazioni interpersonali, siano esse personali che professionali, l’empatia riveste un’importanza fondamentale. L’essere umano è dotato di una predisposizione fisiologica innata ad essere empatico, a immedesimarsi cioè negli altri, comprendendo le sue ragioni ed esigenze. Un ruolo decisivo, in tal senso, è svolto dai cosiddetti neuroni specchio, quelli cioè che ti fanno commuovere se vedi qualcuno piangere o sorridere se invece ride.

L’intelligenza emotiva, in particolare, studiata da Daniel Goleman, psicologo americano, è una virtù che comprende un cinque caratteristiche, tra le quali alcune già citate e altre:

• consapevolezza di sé, la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni;
• dominio di sé, la capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine;
• motivazione, la capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione;
• empatia, la capacità di sentire gli altri entrando in un flusso di contatto;
• abilità sociale, la capacità di stare insieme agli altri cercando di capire i movimenti che accadono tra le persone.

L’intelligenza, cioè, è una sorta di coordinamento di abilità, capacità e conoscenze che ogni individuo possiede in una certa misura grazie a una fitta rete di neuroni collegati tra loro attraverso le sinapsi.

La capacità di comunicare, infine, credo sia una virtù essenziale al fine di trasmettere agli altri il tuo pensiero, le tue idee, i tuoi obiettivi, ma anche di dedicare la necessaria attenzione a quello che gli altri ti comunicano.

Consapevolezza, concentrazione, empatia, intelligenza emotiva e comunicazione credo siano perciò virtù che ti possono consentire di confrontarti con qualsiasi situazione personale e sociale.

Le virtù specifiche riguardano invece l’ambito particolare nel quale rientrano gli obiettivi da raggiungere e i compiti da svolgere.

Se sei un musicista, per esempio, potresti essere virtuoso nel suonare uno strumento. Se sei invece un abile comunicatore saresti un virtuoso nella capacità di comunicare e coinvolgere le persone. O ancora la tua virtù potrebbe esprimersi attraverso l’arte, come pittore, scultore o qualsiasi altra forma.

Il possesso di virtù generiche e specifiche consente quindi di eccellere in ogni campo dell’esperienza umana, sia esso personale e familiare che professionale nell’ambito lavorativo.

Ma le virtù sono innate o si possono imparare?

4. L’apprendimento delle virtù

Di certo alcuni nascono con particolari caratteristiche che li predispongono ad eccellere più facilmente in uno specifico settore o attività. Tuttavia, anche se non tutti nascono come Mozart o Einstein, chiunque può apprendere e/o migliorare le proprie virtù generiche e specifiche.

L’essere umano è un meraviglioso organismo la cui predisposizione e capacità di apprendimento è senza dubbio uno dei processi cognitivi più importanti.

L’apprendimento di virtù comincia fin dalla nascita e prosegue incessante per  tutta la vita. La cosa importante da comprendere credo sia che chiunque può apprendere quello che vuole, in relazione ai propri desideri ed esigenze.

Ci sono cose che apprendi in modo automatico e inconsapevole perché legate a eventi o esperienze che vivi quando capitano. Ma puoi anche e soprattutto scegliere cosa imparare.

Puoi cioè apprendere, nello specifico, le virtù delle quali ti ho parlato, ma anche molte altre, ponendoti specifici obiettivi di apprendimento che ti consentiranno di eccellere ed essere anche tu un virtuoso.

Ti potrà apparire impossibile, ma se prendi consapevolezza delle tue enormi capacità di apprendere dovrai soltanto fare il primo passo, anche il più piccolo, per cominciare e poi creare una buona abitudine.

Le virtù sono dunque qualità che definiscono e caratterizzano un individuo, uno standard di atteggiamento e di comportamenti, dall’essere un buon cristiano, se ti riferisci per esempio alle virtù cardinali, al diventare un virtuoso, esperto in qualunque ambito desideri.

Prendi perciò consapevolezza di questo e, nel caso, affacciati fuori dai tuoi schemi abituali per scoprire e apprendere nuove virtù o impegnarti a portare a livelli di eccellenza quelle che già possiedi.

Bibliografia

Bear, M.F., Connors, B.W., Paradiso, M.A., Neuroscienze: esplorando il cervello, 2016, Edra S.p.A.

Cherubini, P., Psicologia generale, 2012, Raffaello Cortina

Pravettoni, G., Psicologia cognitiva – dalla teoria alla pratica, 2017, Mondadori 

Rizzolati G., Sinigaglia C. – So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio.

Goleman, D. Intelligenza Emotiva che cos’è e perché può renderci felici. Rizzoli 1994

Thich Nat Han, Il miracolo della presenza mentale

Vargiu, G., Le onde del successo, 2023, Youcanprint