Cosa significa empatia

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Nell’articolo di oggi vedremo cosa significa empatia, i riferimenti psicologici, gli esempi e come può essere utile nella vita svilupparla.

Paolo riesce facilmente a creare empatia con le persone.

Comunicare è questione di empatia.

Il concetto di empatia, che a prima vista può apparire astratto, esprime invece una caratteristica peculiare degli esseri umani in particolare che ha importanti riflessi sulla vita, specie sulle relazioni interpersonali.

In questo articolo voglio allora offrirti uno spunto di riflessione sull’empatia per capire quanto può essere di aiuto comprenderne meglio l’importanza.

1. Empatia: etimologia e significato

L’etimologia della parola empatia deriva dal greco antico empatéia, composta da en, cioè dentro, e pathos ovvero sentimento o sofferenza.

È sinonimo di immedesimazione, comprensione e si contrappone invece al concetto di egoismo ovvero l’atteggiamento di chi si preoccupa unicamente di se stesso.

In inglese si traduce in empathy ed espressa in modo metaforico con la frase put yourself in someone else’s shoes ovvero mettiti nelle scarpe degli altri.

Per attribuire al concetto di empatia un significato, cioè un senso, possiamo riferirci alla Psicologia che studia i processi della mente umana.

2. Empatia e psicologia

Secondo la scienza l’empatia è una specifica caratteristica dell’essere umano grazie alla quale riesce a comprendere pensieri e stati d’animo propri e degli altri.

Teoria della Mente (ToM)

Tale prerogativa viene associata al concetto di Teoria della Mente (ToM), formulata nel ‘78 da David Premack e Guy Woodruff.

Grazie alle tecniche di neuro immagini è stato possibile identificare anche le aree del cervello che si attivano quando svolgiamo compiti relativi alla Teoria della mente, quali in particolare la corteccia prefrontale mediale, la stessa cioè che utilizziamo per pianificare azioni e prendere decisioni.

Cominciamo a sviluppare questa capacità fin dalla prima infanzia, nei confronti delle persone che ci accudiscono, e continua poi nell’adolescenza.

L’empatia inoltre è favorita da un altra caratteristica molto speciale degli esseri umani in particolare, cioè i neuroni specchio.

Neuroni specchio

Essi sono cellule neuronali deputate in realtà prevalentemente agli stimoli motori. Si deve invece a uno scienziato italiano dell’università di Parma, Giacomo Rizzolatti, la scoperta che ha consentito di accertare un’altra funzione esercitata dai neuroni specchio.

In pratica queste cellule si attivano non solo quando facciamo un’azione, come prendere una banana e mangiarla, ma anche quando vediamo altri che lo fanno.

È quello che accade per esempio quando ridi mentre altri ridono, diventi triste se vedi qualcuno che piange o apri la bocca per mordere quando vedi qualcuno che addenta una mela anche se tu non la stai mangiando.

L’empatia, dal punto di vista psicologico, trova anche un altro collegamento, quello con l’intelligenza emotiva.

Intelligenza emotiva

È un concetto espresso da Daniel Goleman, psicologo americano, che riguarda un’espressione specifica dell’intelligenza umana che consiste nella capacità di percepire, valutare, comprendere, utilizzare e gestire le emozioni.

Riguardo all’empatia, l’intelligenza emotiva può essere vista come la capacità di adattare i propri comportamenti sulla base della percezione, comprensione e gestione delle emozioni proprie e di quelle altrui.

A tal proposito si può inoltre considerare il fatto che si può manifestare empatia in modo automatico e inconsapevole oppure in modo cosciente ovvero essendo consapevoli che lo si sta facendo.

Nel primo caso sei empatico per la naturale predisposizione umana dovuta agli effetti della Teoria della mente, dei neuroni specchio e dell’intelligenza emotiva di cui ho parlato poc’anzi.

Manifesti invece empatia in modo consapevole quando decidi di comprendere e immedesimarti nell’altra persona per creare una buona relazione riguardo a diversi scopi.

Puoi per esempio avvalerti dell’empatia per risolvere un conflitto personale oppure lavorativo.

È quello che in PNL, Programmazione Neuro Linguistica, è conosciuto come rapport, ovvero la condizione essenziale per comunicare in maniera efficace con le persone.

Per ottenere questo è importante ascoltare ciò che le persone dicono, in che modo lo dicono, osservare il loro comportamento non verbale affinché si possa comprenderne gli stati d’animo, le esigenze e le motivazioni che possono averle spinte ad agire in un certo modo.

Un assunto sempre valido è che dietro ogni comportamento c’è sempre una valida ragione secondo il punto di vista della persona che lo adotta.

3. Empatia: esempi

Per capire meglio cosa significa empatia si potrebbero fare numerosi esempi oltre quelli già accennati.

Se il tuo datore di lavoro ha un comportamento brusco, utilizzando parole poco gentili e magari ad alta voce, potresti dimostrare empatia cercando di comprendere le ragioni alla base del suo comportamento. Potrebbe per esempio trovarsi in difficoltà economiche con l’azienda, avere un familiare sofferente o essere egli stesso vittima di qualche problema di salute.

Quando invece il tuo dipendente non ha eseguito in modo diligente i compiti che gli hai assegnato, non è detto che sia semplicemente perché non ha voglia di lavorare. Potrebbe invece essere insoddisfatto dei compiti da svolgere e desiderarne altri più stimolanti e gratificanti. Oppure può ritenere inadeguata la retribuzione rispetto al lavoro che svolge.

In un caso o nell’altro, piuttosto che liquidare l’accaduto con deduzioni superficiali, può essere utile invece ricorrere appunto all’empatia e cercare di comprendere meglio cosa c’è davvero dietro il corrispondente comportamento.

A pensarci bene dunque si può concludere che colui che ci ha progettati ha fatto un ottimo lavoro, dotandoci della capacità di essere empatici nei confronti dei nostri simili.

È infatti soltanto con una buona dose di empatia che possiamo auspicare di vivere una vita felice che tenga conto non solo delle nostre esigenze, ma anche di quelle di ciascuno secondo i rispettivi punti di vista.

Grazie all’empatia infatti sarà più facile risolvere i conflitti, dai più piccoli a quelli più grandi che coinvolgono perfino il mondo intero.

In conclusione mi piace ricordare una frase di un filosofo cinese, Lao Tse, fondatore del Taoismo

“Comprendere gli esseri umani è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza.”

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Bibliografia

 

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