L’ Adolescenza: crisi o rinascita?

Tempo di lettura: 7 minuti

Articolo aggiornato il 23 Maggio 2022

L’adolescenza, cos’è, quali sono le sue dinamiche e come fare per vivere questo periodo particolare nel modo migliore.

L’adolescenza sta cambiando tua figlia e non sai come comportarti?

I tuoi genitori non ti comprendono e anzi ti ostacolano?

L’adolescenza è un periodo della vita caratterizzato da profondi cambiamenti del corpo e della mente. Come ogni cambiamento, richiede perciò di adattarsi a una nuova realtà psico fisica, sia per l’adolescente che per le persone con le quali interagisce.

Per un adattamento più agevole ed efficace è però necessario avere una maggiore consapevolezza di cos’è l’adolescenza e quali sono le dinamiche ad essa collegate.

1. Adolescenza significato

Il termine adolescenza deriva dal latino adolescentia, derivato dal verbo adolescĕre, cioè crescere, e da alĕre, ovvero ‘nutrire’.

È l’ultima fase dell’età evolutiva dell’individuo, quella cioè tra la fanciullezza e l’età adulta, ed è caratterizzata da una serie di modificazioni

  • somatiche
  • neuro-endocrine
  • psichiche

che accompagnano e seguono l’età puberale.

A un certo punto della vita del bambino prende dunque avvio un processo, l’adolescenza, che copre un periodo compreso tra i dieci e i 25 anni, in misura variabile in base al soggetto e al genere maschile o femminile.

L’adolescenza è innescata, in particolare, dalla produzione e dalla circolazione nell’organismo di una sostanza chimica, la gonadotropina.

2. L’adolescenza

Tutto nasce dalla gonadotropina

La gonadotropina è l’ormone che avvia la produzione di ormoni maschili o femminili e che determina i numerosi e straordinari cambiamenti del corpo per trasformarlo da quello di bambino a quello di adulto.

I cambiamenti del corpo

Ed ecco che, per i maschi, cresce la statura, il corpo si irrobustisce e si copre di peli, la voce diventa più grave e si sviluppano gli organi genitali per consentire la riproduzione.

Metamorfosi adolescenza

Per le femmine, invece, oltre a crescere la statura, seppur con meno peli, la voce si modifica, con un tono meno grave rispetto ai maschi, si sviluppano gli organi genitali femminili.

I cambiamenti visibili all’esterno, in particolare, possono essere per l’adolescente fonte di destabilizzazione se non sono accompagnati da informazioni e rassicurazioni da parte degli adulti, in particolare are dai genitori e dagli insegnanti ovvero quelli più vicini e più rappresentativi.

I dubbi più comuni che possono turbare le giovani menti riguardano, per esempio,

  • i tempi di comparsa dei cambiamenti rispetto ai coetanei
  • le dimensioni del seno o del pene
  • la comparsa della barba, dei peli pubici
  • la modifica della tonalità della voce.

Per evitare l’insorgere di inopportune e inutili insicurezze bisognerebbe creare le condizioni per far sì che l’adolescente abbia tutte le informazioni necessarie a tranquillizzarlo/a riguardo alla assoluta normalità delle modificazioni che sta vivendo.

Questi sono soltanto alcuni dei cambiamenti facilmente visibili all’esterno, ma molti altri avvengono all’interno del corpo, compreso il cervello.

3. L’adolescenza: i cambiamenti

La metamorfosi

I cambiamenti dovuti all’adolescenza determinano nell’individuo una vera e propria metamorfosi che si sviluppa ad una velocità relativamente bassa, ma eccezionalmente alta rispetto a quella che impiega la mente per adattarsi ai profondi mutamenti.

È come dire che per un certo periodo la mente, ancora bambina, non riconosce più o quanto meno fa fatica a riconoscere come suo il nuovo corpo.

I cambiamenti legati all’adolescenza riguardano, oltre quelli fisici appena descritti, il funzionamento della mente e, in particolare:

  • il senso del sé
  • gli schemi mentali

Il senso del sé, così faticosamente costruito, è rimesso in discussione. È come veder crollare il castello di carte realizzato con tanta pazienza, attenzione e cura.

Gli schemi mentali, le cosiddette rappresentazioni generalizzate, diventano inadeguati e richiedono perciò di essere adattati alla nuova situazione per gestire le conseguenti difficoltà dovute al cambiamento.

Il bambino crea degli schemi mentali fin dai primi giorni di vita, generalizzando le esperienze che vive, per interagire più facilmente e velocemente con le persone che ha intorno in maniera pressoché automatica, inconsapevole.

Programmati per interagire

È scientificamente provato, infatti, che siamo biologicamente programmati, cioè predisposti ad interagire con gli altri esseri umani per la sopravvivenza e la cooperazione grazie anche ai neuroni specchio che favoriscono una fisiologica empatia con gli altri.

Gli schemi mentali, tuttavia, riguardano non solo le altre persone, ma anche se stessi ovvero la percezione di sé, del proprio essere fisico e mentale. In particolare il bambino ha un modello, una percezione del suo corpo, delle capacità e delle potenzialità, insomma di ciò che con quel corpo può fare o non può fare.

Ad esempio sposta un giocattolo perché, senza doverci pensare, l’idea che ha di sé stesso gli dice che ha la forza sufficiente per spostare quel peso. Può alzare la mano e prendere le caramelle nel barattolo sopra uno scaffale perché lo stesso schema gli suggerisce che è alto abbastanza per arrivarci.

Tutto procede così, naturalmente e sempre con maggiore efficacia con la costruzione di altri, ulteriori schemi che lo supportano nella vita di tutti i giorni.

La grande confusione

Poi arriva la gonadotropina, l’ormone che avvia la grande metamorfosi che sviluppa un corpo che non corrisponde più a quei riferimenti automatici che il bambino aveva creato rispetto al suo corpicino. Questo può generare, di conseguenza, grande confusione, incertezza, insicurezza alle quali l’adolescente può reagire più o meno bene in relazione alla quantità e qualità delle proprie risorse interiori e alla qualità dell’interazione con le figure importanti, significative, specie i propri genitori.

Il rapporto con i genitori

Purtroppo, di frequente, il rapporto con i propri genitori diventa spesso conflittuale anche perché questi ultimi vengono anch’essi colti di sorpresa, spiazzati dai comportamenti del figlio adolescente che appaiono loro strani e che non sanno come gestire.

Adolescente maschio

La tendenza è spesso quella di etichettarli come comportamenti ribelli, irresponsabili, menefreghisti con espressioni del tipo…

Non ha voglia di fare niente.

Deve sempre contraddire.

Non gli importa di niente, è un irresponsabile.

Genitori come nemici

Ed ecco, allora, che l’adolescente, sentendosi incompreso, può arrivare a percepire i genitori perfino come nemici. Per trovare le conferme e la solidarietà di cui sente il bisogno le cerca quindi nell’ambito del suo gruppo dei pari, cioè i ragazzi e le ragazze della sua età, dai quali si sente meglio compreso. Con loro riesce più facilmente a condividere dubbi, difficoltà e a trovare la necessaria spinta per reagire ai profondi cambiamenti che lo hanno investito.

Ci mancava solo il Covid

E tanto per non farci mancare niente, in questo periodo, si sono aggiunti gli effetti diretti e collaterali della pandemia da Covid 19 che hanno creato ulteriori difficoltà oltre a quelle già insite nella metamorfosi adolescenziale.

La nonna, per esempio, che vive nella stessa casa e che ha bisogno di essere protetta da pericolosi contagi, la chiusura delle scuole che impedisce quel contatto rassicurante con i coetanei e, allo stesso tempo, costringe quello con i genitori che non lo capiscono.

Cosa fare?

Il cambiamento è ovviamente funzionale e inevitabile per predisporti ad affrontare le grandi sfide della vita (la riproduzione, l’ingresso nel mondo del lavoro per sostentare la prole, soddisfare le esigenze di socializzazione e cooperazione con gli altri).

Per gestirlo nella maniera ottimale, indipendentemente dal Covid, ma tenendolo in considerazione come elemento che comunque influisce, è necessario adottare una strategia efficace.

4. L’adolescenza: le strategie per affrontarla

Le strategie utili per gestire al meglio la metamorfosi dell’adolescenza coinvolgono sia l’adolescente, direttamente interessato, e i genitori o comunque le figure significative per l’adolescente stesso.

Strategie per l’adolescente

Comprendo le tue difficoltà.

Sii tuttavia consapevole che i cambiamenti del tuo corpo e della tua mente, per quanto a volte incomprensibili, sono del tutto normali e naturali. La prova evidente di questo è che quegli stessi cambiamenti li stanno vivendo, più o meno allo stesso modo, anche i tuoi coetanei.

Adolescenti

Documentati

Per evitare di farti sorprendere documentati, leggi, chiedi agli adulti, magari quelli con i quali ti senti più a tuo agio, e continua a confrontarti con il tuo gruppo dei pari con un atteggiamento di serena curiosità.

Il cambiamento è una risorsa

Per quanto possa sembrarti scomodo e spiazzante, considera il cambiamento come una preziosa risorsa piuttosto che un ostacolo. Pensa, per esempio, a quante cose nuove potrai fare col tuo nuovo corpo, poniti obiettivi partendo da una lista di ciò che realmente desideri e che ti piacerebbe realizzare.

Strategie per l’adulto/genitore/figura significativa:

Comprendi prima di ogni altra cosa il disagio dell’Adolescente.

Genitore adolescente

Considera che può sentirsi confuso, smarrito,  come chi vive in campagna e all’improvviso viene proiettato in una metropoli e si guarda intorno chiedendosi dove sia finito e interrogandosi sul da farsi.

Capisco quanto possa sembrarti difficile, dopo aver dedicato tanti anni e investito tante attenzioni, anche se è indispensabile familiarizzare con l’idea che, prima o poi, si allontanerà fisicamente da te. Questo, anzi, dovrebbe renderti orgoglioso di aver contribuito a far sentire tua/o figlia/o desiderosa/o di crearsi una propria vita.

Come un vocabolario

Se vuoi aiutarlo davvero assecondalo e guadagnati la sua fiducia per poterlo guidare in maniera diversa.

Immagina per esempio di essere per lui come un buon vocabolario, un’enciclopedia (strumenti un po’ passati) e che sei e sarai sempre lì, a sua disposizione, ogni volta che sentirà la voglia e la necessità di consultarti. E anche se non lo farà o lo farà raramente, pensa che avrai fatto comunque un buon lavoro contribuendo a renderlo autonomo.

Cambia punto di vista

Può esserti d’aiuto perciò cambiare il tuo punto di vista ovvero da genitore chioccia, sempre pronto a intervenire, a genitore maturo e consapevole di aver svolto bene il suo compito. E che può osservare a distanza, con discrezione, i propri figli che affrontano la propria vita.

Te ne saranno grati.

L’adolescenza è dunque un meraviglioso, straordinario processo di cambiamento che consente ad ogni essere umano di vivere una autentica metamorfosi la quale segna una netta discontinuità con l’infanzia, ma è indispensabile per acquisire tutte le risorse fisiche e mentali necessarie ad affrontare e vincere le infinite sfide che la vita ci propone, ogni giorno.

Mappa mentale adolescenza
Mappa mentale articolo

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