L’ipnosi è pericolosa? Impossibile

Tempo di lettura: 5 minuti

Articolo aggiornato il 9 Aprile 2023

L’ipnosi è davvero pericolosa oppure è una straordinaria risorsa?

Scopri di più in questo articolo.

1. L’ipnosi è pericolosa?

Quando parlo con le persone di ipnosi, specie durante le mie sessioni di coaching, noto spesso atteggiamenti che denotano sospetto, incredulità e perfino paura.

I commenti più comuni sono, per esempio:

No, non la voglio fare e basta.

Ho paura di:

  • perdere il controllo
  • non risvegliarmi
  • fare cose strane senza esserne consapevole

Ne potrei elencare ancora, ma tutte fanno emergere un fatto comune ovvero la confusione su cosa sia davvero l’ipnosi e, di conseguenza, la paura atavica dell’ignoto che accomuna tutti gli esseri umani, chi più chi meno.

L’atteggiamento di ritrosia nei confronti dell’ipnosi è tuttavia comprensibile ed è dovuto soprattutto all’informazione scarsa, fuorviante e a volte anche falsa insieme all’uso improprio che se ne fa per scopi spettacolari che tendono perciò a sfruttare al massimo gli effetti inconsueti che essa può produrre, facendoli passare per fenomeni straordinari dovuti alle eccezionali doti dell’ipnotista intrattenitore.

Ecco allora invece le ragioni per le quali l’ipnosi, non solo non è pericolosa, ma è invece una risorsa straordinaria a disposizione di tutti, anche senza l’intervento di un ipnotista.

2. Cos’è davvero l’ipnosi

Quando si parla di ipnosi si può dare ad essa un duplice significato ovvero:

  • stato della mente
  • strumento per indurre lo stato ipnotico

L’ipnosi come stato mentale

L’ipnosi come stato della mente è cioè una delle diverse modalità con le quali la mente opera corrispondente alla produzione di attività elettrica del cervello a specifiche frequenze comprese tra i 14 e i 3 Hz (onde alfa e theta).

La mente funziona in questo modo quando spostiamo l’attenzione dall’esterno all’interno. È quello che accade a chiunque mentre sta osservando per esempio un bel panorama, ascoltando il canto degli uccelli e percependo il vento tiepido che gli accarezza il viso e poi va con la mente a un bel ricordo. Rivive mentalmente le stesse immagini, suoni e sensazioni che gli evocano i medesimi stati d’animo. E mentre lo fa, un osservatore esterno guardandolo direbbe che è chissà dove con la testa.

Se ci pensi, sono certo sarai d’accordo con me che qualcosa del genere è capitata e capita anche a te o alle persone che conosci.

Questo è solo un esempio di come tutti noi, ogni giorno, in maniera del tutto spontanea, andiamo in uno stato di ipnosi, detta anche trance.

Quello che ti ho appena descritto può essere definito pericoloso?

Quanto meno improbabile, se non impossibile.

Ogni giorno, anche più volte al giorno, chiunque sperimenta perciò l’ipnosi anche se ne è del tutto inconsapevole.

Vai infatti in stato ipnotico quando leggi il tuo romanzo preferito, quando sei fermo al semaforo e guardi fisso la luce rossa in attesa del verde, in ascensore quando vedi i pulsanti che si illuminano e perfino quando sei costretto ad ascoltare il discorso di un oratore noioso. In ognuno di questi casi la tua attenzione si è spostata dalle informazioni sensoriali ai pensieri e ai ricordi.

Sovrappensiero

L’aspetto veramente interessante dell’essere in ipnosi è che in quel momento accedi alle enormi risorse conservate in quella parte della mente della quale non sei consapevole, ma che svolge la maggior parte dei processi cognitivi.

Non a caso, infatti, lo stato di trance ipnotica ti fa venire in mente intuizioni geniali, soluzioni inaspettate a problemi che pensavi irrisolvibili.

In una parola stimola la tua creatività.

Ecco allora perché può essere utile entrare in trance volontariamente, da soli o con l’aiuto di un ipnotista, per favorire il raggiungimento di un obiettivo.

Per far questo utilizzi l’ipnosi come uno strumento, un mezzo per entrare in trance e ottenere risultati straordinari rispetto a quanto otterresti affidandoti soltanto alla tua mente cosciente e ai processi dei quali sei invece consapevole.

L’ipnosi come strumento

È uno strumento che si avvale soprattutto dell’uso del linguaggio, reso vago con abilità, attraverso il quale puoi guidare la mente tua o di un’altra persona a entrare nello stato ipnotico.

Lo schema classico per utilizzare l’ipnosi come strumento si fonda su pochi passaggi:

  • definizione preliminare dell’obiettivo
  • induzione dello stato ipnotico
  • suggestioni post ipnotiche
  • guida per riportare l’attenzione ai sensi esterni

Anche questo schema capita che venga applicato inconsapevolmente per esempio da un genitore con i figli, dalla moglie con il marito o tra amici.

Un esempio tipico potrebbe essere la storiella che la mamma racconta al figlio di come una volta, una sua amica aveva risolto lo stesso problema che ora assilla il figlio stesso.

Oppure il comportamento di un personaggio di un bel film che ci colpisce e che diventa illuminante per superare un momento di difficoltà della propria vita.

Potrei continuare ancora con un lungo elenco di altri esempi di come tutti, senza eccezioni, già vivono l’ipnosi ogni giorno.

Senza pericolo.

3. Chi può usare l’ipnosi

In quanto strumento tuttavia l’ipnosi può essere utilizzata in diversi ambiti tra i quali il coaching, in medicina e chirurgia, in psicoterapia. Così come sono necessari dei requisiti specifici per svolgere la professione di medico, chirurgo o psicoterapeuta allo stesso modo l’uso dell’ipnosi in questi settori richiede il possesso di quegli stessi titoli.

A seconda del campo ove l’ipnosi viene applicata potrà essere perciò necessaria o meno la relativa abilitazione professionale

L’ipnosi nel coaching

L’utilizzo per esempio dell’ipnosi conversazionale nel coaching, per guidare le persone a definire e raggiungere i propri obiettivi, non richiede particolari titoli se non la necessaria formazione ed esperienza nel coaching e nell’uso dello strumento ipnotico.

In pratica, non mi sognerei mai di utilizzare l’ipnosi per anestetizzare un paziente al quale estrarre un dente, semplicemente perché non sono un dentista abilitato.

Non utilizzerei l’ipnosi in un percorso di psicoterapia perché non sono uno psicoterapeuta abilitato.

Trovo invece molto efficace e possibile, nell’ambito di una sessione di coaching, guidare una persona in uno stato ipnotico grazie al quale possa comprendere più facilmente ciò che desidera e trovare dentro di sé le risorse necessarie per affrontare le sfide per il raggiungimento dei suoi obiettivi.

Come si suol dire, a ognuno il suo.

Dunque l’ipnosi è soltanto uno straordinario stato mentale, che ti può consentire di ottenere molti benefici, dal semplice rilassamento anti stress alla soluzione più rapida di varie patologie.

Ma è anche un eccezionale strumento a disposizione di tutti coloro che ne sappiano fare un buon uso per se stessi, attraverso l’autoipnosi, oppure per gli altri e aiutarli a ottenere risultati in ogni ambito, forse impensabili da raggiungere con le normali strategie.

Abbi fede perciò, senza alcun timore, nella tua mente e in tutto ciò che essa può fare per te, compresa l’ipnosi,  per farti vivere una vita serena e gratificante.

Bibliografia

Erickson, M.H., Rossi, E.L., Ipnoterapia, 1982, Roma, Astrolabio Ubaldini

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