Io so di non sapere

Tempo di lettura: 4 minuti

Articolo aggiornato il 10 Dicembre 2023

Da dove trae origine la frase Io so di non sapere e cosa vuol dire?

Te ne parlo nell’articolo di oggi.

Io so di non sapere è una delle frasi celebri attribuite a Socrate, noto filosofo greco vissuto tra il 470 e il 399 a.C. Essa è ritenuta un paradosso del filosofo ed è intesa come ignoranza cioè consapevolezza della mancata conoscenza che spinge intensamente verso il desiderio di conoscere che in Socrate era sempre molto vivo.

Si narra che tale consapevolezza abbia avuto origine da un curioso episodio.

Un amico di Socrate, Cherefonte, aveva chiesto alla Pizia, la sacerdotessa dell’oracolo di Apollo a Delfi, chi fosse l’uomo più sapiente di Atene e quest’ultima aveva risposto che era proprio Socrate.

Egli sapeva di non sapere e quindi, poiché l’oracolo non può mentire, il vero significato della risposta di quest’ultimo era che solo colui che si reputa ignorante è il vero sapiente.

Ma cosa vuol dire sapere?

1. Sapere: significato e coniugazione

Se non lo sai…sallo!

si usa dire scherzosamente per dire a qualcuno di documentarsi su qualcosa che non conosce. Ovviamente la coniugazione del verbo sapere all’imperativo è sappi che, nella frase precedente, diventa sappilo.

Il termine sapere deriva dal latino e vuol dire aver sapore, essere saggio, capire. In generale significa conoscere, avere cognizione di qualcosa.

Sapere è usato anche come sostantivo che indica l’insieme delle conoscenze che si sono acquisite con lo studio, attraverso l’esperienza o che comunque si possiedono. È anche sinonimo di cultura, dottrina, scienza (Treccani).

La frase paradosso di Socrate, riguardo al sapere, rivela forse una profonda verità.

Ma è sempre così?

2. Io so di non sapere

Nel momento in cui prendiamo consapevolezza di non sapere qualcosa in realtà potremmo reagire in modi diversi ovvero con:

  • indifferenza
  • curiosità
  • motivazione

Nel primo caso, pur sapendo di non sapere, potremmo rimanere del tutto indifferenti perché magari sapere quella cosa non ci interessa affatto e ci concentriamo invece su altre più attraenti per noi.

Quando invece capita di scoprire di non sapere dicendo

Ma sai che non ci avevo mai pensato?

non è detto che decidiamo poi di produrre sforzi particolari per saperlo.

Se infine l’argomento attinente a quella cosa ci riguarda molto, ecco che allora può scattare una forte motivazione ad acquisire quella nuova conoscenza, come capitava proprio a Socrate che era addirittura avido di sapere.

È proprio su quest’ultima opzione che vorrei offrire qualche spunto di riflessione cercando di capire di più delle dinamiche del sapere.

3. Cosa comporta il sapere

Dal punto di vista psicologico sapere implica che:

  • le cellule neuronali conservino circa diecimila concetti ciascuna
  • i concetti siano in relazione tra loro attraverso le sinapsi tra i neuroni formando le proposizioni
  • e che le informazioni così strutturate siano custodite nella memoria a lungo termine in maniera conscia o inconscia.

Attingiamo alla maggior parte delle conoscenze che utilizziamo in maniera del tutto inconsapevole allo scopo di velocizzare i processi cognitivi.

Per prendere consapevolezza del nostro sapere riguardo a qualcosa può essere utile avvalersi delle mappe concettuali. Questo efficace strumento consente appunto di fare una fotografia del nostro sapere riguardo a un quesito attraverso una mappa dei concetti presenti nella nostra memoria riguardo a qualcosa e di come essi sono in relazione tra loro.

In questo modo sapremo di più di quanto conosciamo ed eventualmente quanto e cosa altro dobbiamo o vogliamo sapere riguardo a quell’argomento.

La conoscenza si potrebbe dire è il sale della vita, è ciò che ci arricchisce ogni giorno di nuovi concetti, nuove abilità che ci consentono di affrontare e vincere nuove sfide lungo il meraviglioso percorso della nostra esistenza.

E allora cosa fare per sapere?

4. Il pensiero di Socrate oggi in 4 passi

Per emulare il pensiero di Socrate e arricchire costantemente il nostro sapere si può adottare una strategia adeguata fondata su quattro passi ovvero:

  1. interrogarsi
  2. essere consapevoli
  3. farsi incuriosire
  4. soddisfare le curiosità

1. Interrogarsi

Quando ti trovi di fronte a qualcosa che non comprendi o che non sai fare, poniti delle domande del tipo

  • cosa vuol dire questa cosa?
  • come si fa questo?
  • mi può essere utile sapere o saper fare questa cosa?

2. Essere consapevoli

Sono interrogativi che ti aiutano a prendere consapevolezza, cioè a sapere di non sapere, come diceva Socrate, e comprendere che è necessario impegnarti, se lo trovi utile, per acquisire quella nuova conoscenza o abilità.

3. Farsi incuriosire

Puoi valutare che sia utile in relazione a una esigenza specifica oppure semplicemente per soddisfare la tua curiosità che devi cercare di mantenere sempre viva.

Curióso infatti, è un aggettivo che deriva dal latino curiosus, cioè che si cura di qualcosa, desideroso di conoscere, di sapere, di vedere, di sentire, per istruzione e amore della verità o, più spesso, per indole leggera e pettegola (Treccani).

4. Soddisfare le curiosità

Il passo successivo, infine, è proprio adoperarsi per soddisfare le curiosità, quel desiderio di conoscere. Apprendere tuttavia è pur sempre un cambiamento e si sa che l’essere umano non ama molto alterare la propria condizione di equilibrio.

Ecco perché allora è necessario porsi nell’atteggiamento giusto per imparare creando delle ruotine, delle abitudini che ci espongano in modo frequente al cambiamento, a cominciare anche da piccole cose per arrivare poi ad affrontare compiti sempre più complessi e impegnativi.

Sapere di non sapere è qualcosa che va sfruttato come una vera e propria risorsa piuttosto che un semplice giudizio di ignoranza.

Dunque, quello che viene indicato come paradosso di Socrate, la consapevolezza di ignorare qualcosa, è ciò che in realtà può fare di te un vero sapiente. Una persona cioè che si adopera ogni giorno, costantemente, per arricchire le proprie conoscenze e diventare un individuo sempre migliore capace di chiedersi, ogni sera prima di addormentarsi, cosa ho imparato di nuovo oggi?

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