Tutto dipende dalla comprensione

Tempo di lettura: 5 minuti

Articolo aggiornato il 6 Agosto 2023

In questo articolo ti parlerò di comprensione, il significato e le implicazioni che può avere nelle relazioni interpersonali quotidiane.

Perché le persone non vanno d’accordo?

Perché molti pensano che il loro punto di vista sia in assoluto quello giusto?

Per uno studioso della mente umana e dei processi che la fanno funzionare, può apparire strano che le persone non si comprendano e che per questo nascano inevitabilmente dei conflitti più o meno importanti.

Il normale funzionamento del cervello, infatti, ci consentirebbe di comprendere gli altri, i loro pensieri, sentimenti, emozioni grazie appunto ad alcune funzioni insite nei processi della mente, tra i quali la cosiddetta Teoria della mente.

1. Teoria della mente

La Teoria della mente (ToM), dall’Inglese Theory of mind, è una funzione della mente umana che consente di attribuire stati mentali come credenze, intenzioni, desideri, conoscenze a sé stessi e agli altri. È in pratica la capacità di comprendere che gli altri possano avere stati mentali diversi dai nostri.

È come quando guardi una persona è dici per esempio

Vedo che ciò che ti ho detto ti fa piacere

Immagino il motivo per cui sei arrabbiata

È una teoria formulata nel 1978 da David Premark e Guy Woodruff, in virtù della quale siamo in grado di analizzare, giudicare e appunto comprendere il comportamento degli altri.

Questa non è una capacità innata, ma che comincia a svilupparsi soltanto nei primi anni di vita e che può raggiungere gradi più o meno elevati. Nei casi, invece, ci sia una carenza della Teoria della mente possono comparire patologie come l’autismo e la schizofrenia.

Cervello

Taluni studiosi tendono poi ad associare la Teoria della mente al particolare fenomeno dei cosiddetti neuroni specchio, la cui scoperta si deve proprio allo scienziato italiano Giacomo Rizzolatti dell’università di Parma.

Grazie infatti ai neuroni specchio, cellule nervose in realtà deputate alle funzioni motorie, siamo in grado di provare in pratica le stesse emozioni e sensazioni di coloro che osserviamo.

È come quando per esempio ci commuoviamo osservando qualcuno che piange o ci viene l’acquolina in bocca guardando qualcuno che sta gustando con piacere un buon dolce o una buona pietanza.

Per quanto detto sopra, Teoria della mente, neuroni specchio e altre funzioni della mente ci renderebbero naturalmente empatici nei confronti delle persone che sono intorno a noi.

Ciò nonostante, tuttavia, una delle ragioni più importanti alla base di molti problemi sociali sembra essere proprio l’incomprensione.

2. Comprensione: il significato

Partiamo allora, come di consueto, dal significato del termine comprensione.

Il verbo comprendere può avere diversi significati e sinonimi in base al contesto al quale ci si riferisce. Tra questi quello che a me sembra più adeguato è intendersi, penetrare nei sentimenti l’uno dell’altro, avere reciproca comprensione (Treccani).

La cosa importante da capire credo sia che comprendere non vuol dire necessariamente essere d’accordo con l’altra persona, ma soltanto capire il suo punto di vista. Quando si è capaci di fare almeno questo in una relazione allora ci saranno le migliori condizioni di partenza per creare la giusta empatia.

Cosa impedisce allora di realizzare questo?

Le ragioni possono essere numerose.

Tra le più comuni ci possono essere:

  • l’incapacità di accettare un punto di vista diverso dal proprio
  • la convinzione della validità delle proprie convinzioni
  • l’incapacità di gestire un dialogo equilibrato, magari interrompendo spesso l’altra persona mentre esprime il suo pensiero
  • il linguaggio utilizzato che potrebbe essere inadeguato per la persona alla quale parliamo
  • pregiudizi e stereotipi
  • emozioni e stati d’animo negativi nei confronti dell’altra persona
  • un basso livello di istruzione
  • una diversa cultura, intesa come insieme di regole da rispettare diverse da quelle della persona con la quale parliamo

La bella notizia, tuttavia, è che la capacità di comprendere può essere migliorata e, con essa, anche le relazioni interpersonali.

Vediamo allora come.

3. Imparare a comprendere

Ricalco e guida

Puoi adottare diverse tecniche e strategie per migliorare la tua capacità di comprendere gli altri. Tra queste, per esempio, la tecnica del ricalco e guida suggerita dalla PNL (Programmazione Neuro Linguistica). Essa prevede inizialmente, durante una relazione comunicativa, di ricalcare il comportamento verbale, paraverbale e non verbale dell’altra persona.

Se, per esempio, il tuo interlocutore sceglie parole che privilegiano le immagini, i suoni oppure le sensazioni, adegua anche il tuo linguaggio al suo.

Se usa un volume basso della voce, un ritmo veloce, fallo anche tu.

E se, infine, si distende sulla poltrona oppure incrocia le braccia accenna anche tu i suoi movimenti.

Tutto questo, ovviamente, senza esagerare per non correre il rischio di scimmiottare l’altro e ottenere così l’effetto contrario.

Ricalcare, infatti, ha il preciso scopo di comunicare al tuo interlocutore che lo comprendi e gli sei vicino al fine di creare il cosiddetto rapport ovvero la necessaria empatia che favorisce una buona relazione.

Soltanto dopo aver creato la necessaria empatia potrai cominciare a tentare la tua guida ovvero proporre alla persona di adeguarsi a te, al tuo messaggio, ai tuoi comportamenti.

Nel prosieguo della relazione dovrai mantenere alta l’attenzione per cogliere un qualsiasi segnale che ti indichi l’interruzione del rapporto empatico. In tal caso dovrai prenderne consapevolezza e ricominciare da capo per ricreare la giusta empatia.

Chiediti perché

Il comportamento di chiunque, anche se ti può sembrare strano o contrario ai tuoi principi, è sempre mosso da una buona ragione della persona che lo mette in atto.

Per ricordarti sempre questo principio, di fronte al comportamento del tuo interlocutore puoi ricordare di porti sempre una domanda molto utile ovvero

qual è lo scopo del mio interlocutore?

Questo ti aiuterà a metterti più facilmente nei suoi panni e comprendere quindi il suo punto di vista.

Esercizio del cronometro

Riguardo invece al modo di gestire un dialogo sereno e costruttivo puoi adottare questo semplice esercizio.

Stabilisci con il tuo interlocutore un tempo a disposizione per esprimere ciascuno il proprio punto di vista compreso, per esempio, fra 3 e 5 minuti al massimo.

Durante questo tempo dovrete impegnarvi non solo a rispettare il silenzio, ma anche ascoltare attentamente quello che l’altra persona dirà. Questo aiuterà a migliorare la vostra capacità di comunicare rispettandosi reciprocamente.

Questi sono soltanto esempi, semplici ed efficaci, di quello che puoi fare per sviluppare una migliore capacità di comprensione che sono certo ti offrirà numerosi vantaggi.

4. Comprendere: i vantaggi

Tra questi i più importanti credo siano:

  • migliori relazioni interpersonali
  • meno conflitti
  • ampliare il tuo punto di vista

Una migliore relazione può essere vantaggiosa nell’ambito professionale come nell’ambito personale e in particolar modo nella coppia. Molto spesso si fa fatica a trovare un accordo proprio perché non si prende nemmeno in considerazione il punto di vista altrui.

Comprendere di più e meglio gli altri aiuta a ridurre i conflitti più o meno violenti e questo contribuirebbe per esempio a ridurre le troppe guerre che si combattono ogni giorno in tutto il mondo.

A me piace pensare, in modo particolare, che una migliore comprensione degli altri possa offrire a chiunque l’opportunità di ampliare il proprio punto di vista, i propri orizzonti e magari scoprire che la visione altrui può essere utile, in tutto o in parte, anche a noi,

È su questo dunque, sulla capacità di comprendere che forse si dovrebbero produrre i necessari sforzi e impegnare tutte le risorse utili così da sorridere di più e vivere con maggiore serenità e amore reciproco.

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