Articolo aggiornato il 5 Luglio 2022
Vuoi comprendere il politichese? Vuoi essere efficace e ottenere dagli altri informazioni specifiche? Oggi ti spiego il metamodello linguistico della PNL: uno schema di domande da usare quando ci vedi…poco chiaro.
Nell’articolo La differenza tra quello che dici e quello che è ti avevo anticipato qualcosa in proposito. Quindi puoi rileggerlo per integrarlo con ciò che ti illustrerò oggi.
In questo articolo:
1. Gestione della Memoria
Ogni giorno i nostri sensi raccolgono informazioni sul mondo che ci circonda le quali subiscono l’attenta valutazione da parte della Memoria di lavoro che definisce cosa conservare e cosa affidare all’oblio. Questo lavoro di selezione e adattamento viene svolto dalla mente, come spiega Richard Bandler cocreatore della Programmazione Neuro Linguistica, attraverso i meccanismi della:
- cancellazione di informazioni inutili,
- generalizzazione di situazioni che possono aiutare a gestirne altre simili e
- distorsione ovvero l’adattamento di qualcosa per renderla più gestibile.
Quando, però, viene il momento di usare le parole per descrivere la realtà del mondo che abbiamo ricostruito mentalmente, ecco che lo facciamo applicando ancora quegli stessi meccanismi di cancellazione, generalizzazione e distorsione che comportano la rappresentazione verbale dell’esperienza, oggetto di studi approfonditi di Noam Chomsky sulla Grammatica trasformazionale.
2. Grammatica trasformazionale
Il linguista Noam Chomsky, nel suo famoso libro La Grammatica trasformazionale, spiega che quando raccontiamo la nostra interpretazione dell’esperienza del mondo lo facciamo componendo frasi che possono essere riconosciute con una struttura profonda, cioè completa di tutti gli elementi, o con una struttura superficiale la quale è però mancante di qualcuno di quegli elementi. La mancanza di questi ultimi può generare delle difficoltà che vanno da una semplice incompresione fino a stati di ansie e depressione. Fu proprio su questo che concentrarono le loro ricerche Bandler e Grinder per trovare il modo di recuperare, attraverso il linguaggio, le parti mancanti del discorso.
3. Il Metamodello
Nel 1975, infatti, Richard Bandler e John Grinder, dopo aver modellato, cioè estratto la strategia utilizzata da due noti e particolarmente efficaci psicoterapeuti, Virginia Satir e Milton Erickson, selezionarono un gruppo di 14 domande, che chiamarono Metamodello. Un’ampia descrizione di quest’ultimo è analiticamente illustrata nel libro La struttura della magia che può essere considerato la pietra miliare della PNL (Programmazione Neuro Linguistica)PNL (Programmazione Neuro Linguistica)
Il Metamodello: a cosa serve?
Molto semplicemente, il Metamodello serve a rendere specifica un’affermazione che risulta generale. E questo può essere utile in molti ambiti della vita, in particolare se sei un:
Porre una domanda di Metamodello, nello specifico appunto, aiuta le persone che la ricevono a recuperare le parti di frasi che, nel descrivere la propria visione dell’esperienza del mondo, sono state cancellate, generalizzate o distorte. Ciò consente perciò di ricomporre la struttura completa, profonda, partendo da quella superficiale con la conseguenza che l’interlocutore riesce ad avere una visione più specifica della realtà e ad essere così più efficace con se stesso e con gli altri.
La condizione essenziale da soddisfare per utilizzare le domande del Metamodello in modo efficace è riuscire a intuire la parte mancante tra le parole usate dall’interlocutore. Vedrai, sarà facile farlo seguendo i pratici esempi che di seguito ti descriverò suddividendo la tipologia di domande in 4 parti e cioè:
- Cancellazioni,
- Generalizzazioni,
- Distorsioni e
- Buona formazione semantica.
4. Il Metamodello: esempi ed esercizi
Per facilitarti il compito ulteriormente ti ho evidenziato le parole chiave da utilizzare nelle domande, anche utilizzando sinonimi più colloquiali se necessario.
Cancellazioni.
Comparativi
Credimi, hai fatto fatto la scelta migliore
Dici? Rispetto a quale intendi?
Superlativi
Si, ne sono convinto, è la più efficace.
Capisco, e paragonata a quale?
Possibilità
Eh si, perchè vedi, non si può proprio fare in maniera diversa.
Sicuramente hai le tue ragioni per pensarlo e spiegami cosa potrebbe succedere se si tentasse un’alternativa?
Necessità
No fidati, è assolutamente necessario fare così.
Ah ok, ed è una tua idea o di qualcuno in particolare? Sono anche curioso di capire cosa potrebbe mai succedere se non si facesse esattamente come dici.
Avverbi in ‘…mente’
Sarebbe certamente un errore agire in maniera diversa.
Beh, da come lo dici c’è da crederci e spiegami soltanto in base a cosa ritieni sia certo.
Generalizzazioni
Verbi non specificati
Mah, ora su due piedi non ti saprei dire precisamente, quello che so è che bisogna agire e subito.
Certo, immagino che la tempestività sia spesso utile e, tanto per avere le idee più precise, cosa intendi esattamente quando dici che bisogna agire?
Indice referenziale non specificato
E poi ti assicuro che sono tutti concordi su questa linea.
Ah, e chi, in particolare?
Equivalenza complessa
L’inerzia denota mancanza di volontà di affrontare i problemi.
Certo, capisco cosa intendi e toglimi una curiosità, credi che l’inerzia sia necessariamente legata alla mancanza di volontà?
Causa / effetto
Si, e ti dirò di più, mi fa anche tanto arrabbiare.
Ah, mi dispiace, e cosa ti fa arrabbiare in particolare?
Distorsioni
Nominalizzazioni
Eh beh, l’essere stato costretto a prendere una decisione difficile.
Mi rendo conto, e dimmi riesci a pensare a un modo per decidere in maniera più aderente a quello che vorresti?
Buona formazione semantica
Lettura del pensiero
Si, potrei, ma sono certo che non mi comprenderebbero.
È comprensibile che questo ti dia pensiero anche se, non so, spiegami, come fai a sapere che non ti comprenderebbero?
Presupposizioni
Perchè se si presentano come al solito con le solite frasi fatte non mi lasciano alternative.
A quali frasi ti riferisci in particolare?
Performativa perduta
Mah, ora non ti saprei dire esattamente, quello che so è che ormai è imprescindibile fare come ti ho detto.
Fai bene ad essere determinato, e dimmi secondo chi, nello specifico, è imprescindibile?
Ma…
Comunque io sarei anche disposto a valutare delle alternative, ma il loro atteggiamento mi fa sentire un pò sotto pressione.
Eh, immagino, dunque, se ho capito bene, se non ti sentissi sotto pressione, saresti disposto a prendere in considerazione delle alternative?
Esercizio del Metamodello: Pratica giornaliera
Ecco, questo in estrema sintesi, un esempio di applicazione delle domande del Metamodello al quale puoi fare riferimento per iniziare ad esercitarti fino a che non avrai acquisito la necessaria dimestichezza nel riconoscere le circostanze nelle quali applicare la domanda più utile per ottenere l’informazione specifica che cerchi.
Puoi cominciare con due o tre e scrivere, ogni giorno, dieci frasi con relativa domanda per ogni schema per esempio con i comparativi e i superlativi.
Per aiutarti a superare tranquillamente i primi, comprensibili momenti di incertezza puoi esercitarti scaricando gratuitamente la mia guida
Il Metamodello della PNL in pdf
(in pratica)
5. Il Metamodello: applicazioni
I campi applicativi sono molteplici, specie nella vita di tutti i giorni, con i figli, gli alunni, il partner e, ovviamente, nei rapporti di lavoro e commerciali. Grazie a queste domande tipiche potrai aiutare, per esempio, i tuoi clienti a capire meglio cosa desiderano e offrire loro dunque il prodotto o servizio più soddisfacente.
Per esempio:
Vorrei un paio di scarpe comode.
- Cosa intende per comode?
- Per svolgere quale attività?
- Intende morbide e senza tacchi?
- Come è fatta una scarpa che considera comoda?
E così via fino a che il giudizio sia identificabile oggettivamente, in modo concreto. Tutto questo, tuttavia, va’ applicato con una certa cautela.
6. Raccomandazioni sull’uso del Metamodello
Queste domande richiedono spesso a chi le riceve di scuotere i propri schemi mentali, stereotipi i quali ci aiutano a gestire un maggior numero di informazioni impiegando minori energie cognitive.
Capita, tuttavia, che sia utile spendere qualche risorsa mentale in più per ottenere risultati qualitativamente più soddisfacenti. Quando poni le domande è quindi necessario essere consapevole che andranno a smuovere degli equilibri, la cosiddetta zona di comfort dell’interlocutore e pertanto dovrai:
- Creare e mantenere un rapporto empatico ed
- Evitare di eccedere con troppe domande incalzanti per non sovraccaricare il destinatario.
E, soprattutto, fai molti esercizi con la mia guida gratuita
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Bibliografia
Bandler, R., Grinder, J., La struttura della magia, Astrolabio