Articolo aggiornato il 16 Settembre 2022
Scopri i segreti del linguaggio di Noam Chomsky, la differenza tra la struttura profonda e superficiale del linguaggio, ovvero cosa si nasconde dietro le parole che usi ogni giorno e cosa puoi fare per migliorare il tuo modo di comprendere e comunicare.
Sei proprio sicuro che quello che dici rispecchi la realtà?
E la tua realtà è anche la mia?
Cosa sarebbe il corpo umano se potessimo togliere d’incanto le ossa?
Pelle e muscoli si affloscerebbero cadendo a terra come un abito senza stampella. Se mancasse un omero, l’osso dell’avambraccio, l’arto sarebbe floscio, diverso dall’altro e, quindi, il corpo non apparirebbe come dovrebbe essere.
In questo articolo:
1. Linguaggio: la struttura
Così come il corpo umano ha una struttura ossea sulla quale sono attaccati tendini e muscoli anche il linguaggio ha una sua struttura.
Affinché si possa dire che il linguaggio sia ben formato è necessario che le parole vengano composte, assemblate insieme secondo le regole grammaticali e sintattiche della lingua che utilizziamo.
E’ un po’ come vestire una divisa.
Ciascun capo di vestiario deve essere indossato nella giusta sequenza, altrimenti viene fuori un minestrone.
Immagina se avessi infilato, per esempio, prima la giacca e poi sopra la camicia o prima le scarpe e poi sopra le calze. Non avrei fatto in tempo a fare due passi che avrei visto il mio comandante sgranare gli occhi e prendermi per matto.
2. Noam Chomsky
Noam Chomsky, filosofo statunitense, fondatore della grammatica generativo trasformazionale e autore di molti libri, dice che il significato di una frase si comprende soltanto se ne si analizza la sua versione completa, ossia la Struttura Profonda.
Chomsky scrisse una famosa frase
Le idee incolori verdi dormono furiosamente
che, come vedi, pur essendo grammaticalmente corretta, non ha alcun significato.
Nell’uso del linguaggio, sostiene Chomsky, utilizziamo in realtà due strutture diverse ovvero una
- profonda
- superficiale
Chomsky: la struttura profonda
Secondo Chomsky una frase riesce a comunicare il suo vero significato soltanto se è composta in maniera completa, cioè con una struttura profonda.
Essa contiene parole diverse, collegate sintatticamente con:
- soggetto,
- verbo,
- predicato,
- complemento
secondo un preciso ordine. Diversamente chi la riceve potrebbe interpretarla in maniera sbagliata o non comprenderla affatto.
Se, per esempio, dico
Mamma ha cucinato la pasta alla carbonara
ho messo le parole giuste secondo l’ordine voluto dalle regole della sintassi della lingua italiana ovvero il soggetto, la mamma, il verbo, ha cucinato, il complemento, la pasta alla carbonara.
Se avessi detto, invece,
ha pasta alla carbonara mamma preparato
come puoi intuire, non avrei ottenuto lo stesso risultato e tu… non avresti l’acquolina in bocca.
Chomsky: Struttura superficiale
Dicendo invece, per esempio
L‘ha cucinata
avrei omesso il soggetto, la mamma, e il complemento, la pasta alla carbonara senza rispettare la struttura del linguaggio.
La frase così composta è comprensibile, ha un significato plausibile, ma è mancante di alcuni pezzi, è in versione ridotta, ha cioè una struttura superficiale.
Dunque, quando le persone parlano, descrivono il mondo che percepiscono intorno a sé, ma possono farlo utilizzando frasi in versione ridotta, la Struttura superficiale, o in versione integrale, cioè la Struttura profonda.
Ma quando e perché usiamo la versione ridotta, la Struttura superficiale?
La Memoria a Breve Termine deve, in pochi secondi, decidere quali informazioni trattenere e trasferire nella Memoria a Lungo Termine e quali parcheggiare o eliminare.
Per ottenere questo si avvale di alcuni meccanismi di gestione che la PNL definisce:
- Cancellazione
- Generalizzazione
- Distorsione
La cancellazione elimina appunto ciò che la memoria a breve termine valuta come inutile o superfluo.
Attraverso la generalizzazione, invece, estende ovvero generalizza qualcosa affinché possa servire a velocizzare i processi. Pensa a quando devi aprire una porta, una qualsiasi anche se non è quella di casa tua. Per farlo non ti chiedi come si fa, ma vai a cercare automaticamente la maniglia per aprirla.
La distorsione, infine, è il modo con il quale la mente adatta la realtà alle esperienze. Quando per esempio dipingi un paesaggio, quello che comparirà sulla tela non sarà quel paesaggio, ma un adattamento per renderlo visibile attraverso il quadro.
Puoi facilmente comprendere che, dopo questa opera di selezione e adattamento, in larga parte inconsapevole, le frasi che costruiamo descrivono le nostre esperienze in modo del tutto personale ed esclusivo.
Anche se il compito che Cancellazione, Generalizzazione e Distorsione svolgono è selezionare, può succedere che vengano modificate o eliminate informazioni che invece era utile conservare.
Ed è proprio attraverso le frasi che usiamo che si può comprendere cosa manca alla frase incompleta, la Struttura superficiale, rispetto a quella con tutti gli elementi al loro posto, la Struttura profonda.
Se, per esempio, senti il tuo amico dire:
Le donne sono tutte uguali
noterai che manca un riferimento preciso.
A chi si riferisce?
Cosa intende per uguali?
Oppure potresti ricordare di aver sentito i tuoi genitori dire:
Se esci con gli amici andrai male a scuola
e questa, tecnicamente, appare come una convinzione che non ha prove concrete, ma per chi la esprime, Ahimé, è vera.
E qui cominciano i problemi.
3. Convinzioni
Quando si esprimono frasi con una struttura superficiale le convinzioni, in particolare, piovono come polpette per usare l’espressione del famoso film della Pixar.
E averla vinta sulle convinzioni, specie se sono del tipo che ostacolano, spesso puo’ essere una Mission impossible (un altro film ???)
E come si fa a riconoscere una convinzione?
Semplice.
Convinzioni: Lo schema
Le convinzioni hanno uno schema classico:
(Qualcosa) causa (un’altra cosa)
(Il tuo atteggiamento mi rende insicuro) oppure
(Qualcosa) significa (un’altra cosa)
(Anche stasera sei tornato a casa in ritardo.) E’ evidente che (non mi ami più).
Bene, e ora che le so riconoscere che posso fare?
Un vecchio spot pubblicitario diceva Basta la parola!
4. Il potere delle parole
Puoi infatti usare un grande potere, che ha del magico.
Quello delle parole.
Cioè, spiegami, mi interessa ‘sta cosa.
Cambiare convinzioni
Usando le parole giuste, combinate e ordinate nel modo giusto puoi letteralmente scardinare le convinzioni incastrate nella tua mente o in quella del tuo interlocutore e abbattere le barriere che si frappongono tra voi a una comunicazione efficace.
Ok, ora mi vuoi dire come?
Si, va bene, calmati però.
Puoi semplicemente fare qualche domanda fatta bene.
Prendi per esempio la frase di prima
Se esci con gli amici andrai male a scuola
Potresti chiedere
Come fai a saperlo?
Oppure
In che modo uscire con gli amici può farmi andare male a scuola?
La magia di queste parole sta nella loro capacità di stimolare il tuo interlocutore a cercare nella mente una risposta coerente.
Quando l’avrà trovata, trasformerà la sua frase da superficiale a profonda cioè, per esempio:
In fondo hai ragione, è giusto che tu esca con gli amici ma dopo aver dedicato qualche ora allo studio
oppure
Uscire con gli amici ti toglierà del tempo che potresti invece dedicare allo studio.
Una domanda adatta può incrinare se non distruggere, come vedi, la sua convinzione e a te di…uscire con gli amici.
Questo è soltanto un esempio di domande che puoi fare per smuovere la mente altrui, ma ne puoi trovare altre nel Metamodello della PNL.
Il metamodello della PNL
Tra gli strumenti più importanti ed efficaci messi a punto e resi disponibili dalla PNL c’è proprio il Metamodello.
E’ una raccolta di domande, con le quali puoi fare davvero magie, aiutando le persone a vedere ciò che prima non riuscivano a vedere.
E quando questo accade, possono cogliere nuove opportunità e fare altrettante nuove scelte grazie alle quali miglioreranno le loro relazioni.
Le domande del Metamodello sono uno strumento linguistico davvero strepitoso che richiede, come è immaginabile, una pratica regolare fino ad averne interiorizzato gli schemi.
Ma ce ne sono anche altre con le quali, insieme a delle affermazioni, puoi aiutare le persone ad estrarre le informazioni che magari hanno eliminato per errore rendendo difficile la vostra comunicazione.
Esiste, infatti, soprattutto un altro specifico strumento linguistico della PNL per disattivare le convinzioni, ovvero gli Sleight of mouth, destrezze linguistiche.
Un esempio potrebbe essere
Sai, forse non è tanto importante se esco con gli amici, quanto i risultati che ottengo a scuola
Gli studi di Noam Chomsky sul linguaggio hanno rivelato come il modo in cui parliamo sia una rappresentazione linguistica delle esperienze che viviamo. Saper cogliere la struttura del linguaggio utilizzata dal tuo interlocutore, profonda o superficiale, ti può aiutare a comprenderlo meglio, a comunicare in maniera efficace e creare perciò migliori relazioni.
Esercitati a individuare la struttura del linguaggio e i risultati, vedrai, ti ripagheranno ampiamente.
Ecco la Mappa mentale dell’articolo che ti aiuterà a ricordare meglio i contenuti.
Gli articoli che leggi sono un mio libero contributo alla tua felicità e al tuo benessere e sono gratuiti.
Sarò veramente felice quando vorrai condividerlo e scriverai qui di seguito un tuo commento, importantissimo per me per conoscere il tuo punto di vista.
Bibliografia
Chomsky, N., La grammatica trasformazionale, 1977, Bollati Boringhieri
Bandler, R., Grinder, J., La struttura della magia. , 1981, Astrolabio Ubaldini
Dillts, R., Il potere delle parole e della PNL (Sleight of mouth), 2011, Alessio Roberti editore