Articolo aggiornato il 23 Maggio 2022
Come concentrarsi, su se stessi, nello studio, nel lavoro per essere più efficaci e vivere un’esperienza di crescita e gratificante.
In questo articolo:
1. Concentrazione
La vita a volte un po’ frenetica, le ormai numerose fonti di informazioni disponibili e magari la tendenza a voler stare dietro a tante cose ci portano ad essere inevitabilmente distratti tanto da dimenticare cose anche importanti.
Questo può essere del tutto normale specie se tieni in considerazione che la capacità di concentrazione ha dei limiti e pertanto la mente deve continuamente scegliere cosa richiede maggiore attenzione.
Significato di concentrarsi
Concentrarsi vuol dire dirigere volontariamente l’attenzione su qualcosa all’esterno, come un oggetto, una persona, raccogliendo le informazioni dai sensi oppure all’interno, ai pensieri e ai ricordi.
Essere concentrato vuol dire anche convogliare tutte o gran parte delle energie mentali sul bersaglio scelto.
L’attenzione
Per far questo può essere utile conoscere come funziona l’attenzione ovvero una delle più importanti funzioni della mente la quale, insieme ad altri processi cognitivi, ci consente di adattarci continuamente all’ambiente circostante.
L’attenzione può funzionare secondo diverse modalità come quella:
- divisa, quando è distribuita su più cose, come capitava a me quando, durante il volo in elicottero, dovevo controllare il pannello degli strumenti, pilotare, guardare fuori, parlare con la torre di controllo e altro ancora
- selettiva, nel caso in cui si sceglie dove orientarla
- sostenuta, quando viene mantenuta a lungo su qualcosa, come appunto nel caso della concentrazione nello studio e della meditazione.
In pratica l’attenzione si concentra, si dirige su una cosa o su un’altra in maniera consapevole oppure senza che ce ne rendiamo conto. Quando non ne siamo consapevoli di fatto lasciamo che sia la mente a decidere, in base a numerose variabili.
Lasciare alla mente questa libertà può tuttavia voler dire consentirle di comportarsi come di consueto ovvero come una scimmietta dispettosa che salta da un ramo all’altro, cioè da un pensiero a un altro.
Ciò comporta peraltro un altro grande svantaggio e cioè che la mente, quando non è indirizzata su qualcosa, tende a focalizzarsi sui problemi.
Il Priming
Il Priming, cioè l’altra funzione della memoria a lungo termine, innesca di conseguenza tutte le interconnessioni sinaptiche collegate ai problemi facendo si che la testa si saturi di situazioni preoccupanti e soprattutto negative.
Questo processo, a sua volta, avvia la produzione e la diffusione nell’organismo di sostanze chimiche, come il cortisolo. Queste ultime, specie in dosi massicce, risultano parecchio tossiche e fonte di possibili malattie psico somatiche come mal di testa, insonnia, gastrite, psoriasi tanto per citarne soltanto alcune delle tante.
Ne deriva dunque che essere consapevoli di dove è orientata l’attenzione è una condizione essenziale per comprendere come concentrarsi prevalentemente su ciò che è più importante trascurando quello che lo è meno.
Ma perché dovrei concentrarmi?
A cosa serve essere concentrato
Essere concentrato è utile in molte occasioni:
- nello studio, in particolare, che tu sia uno studente, alle prese con una grande quantità di nozioni da apprendere, o un professionista che deve imparare o approfondire per lavoro un certo argomento;
- nel lavoro, specie se svolgi compiti delicati che richiedono la totale presenza mentale come il chirurgo, l’artigiano o il funanbolo in un circo
- nello sport, specie durante gare importanti
- nella vita di tutti i giorni per poter vivere pienamente ogni momento, dal semplice gustarsi una tazzina di caffè o il pranzo, piuttosto che ingoiarlo distrattamente, o ancora godere il piacere di una passeggiata nel parco.
A volte, tuttavia, la concentrazione viene meno, per motivi diversi.
2. Problemi di concentrazione
Le ragioni per le quali puoi incontrare difficoltà nella concentrazione possono essere numerose, tra le quali:
- la mancanza di obiettivi
- fonti di distrazione
- limiti della memoria
- il tempo differenziale
La mancanza di obiettivi è forse la più importante. In assenza di obiettivi la mente raccoglie di continuo informazioni dai sensi che elabora rapidamente per decidere, sulla base di schemi mentali pre esistenti, su cosa soffermarsi.
Se, per esempio, sei alle prese con lo studio di Patologia potresti avere intorno a te diverse fonti di disturbo. A cominciare dallo smartphone con i reel di Tik tok, le notifiche wapp, le mail, gli amici di facebook, il gatto che passeggia sulla scrivania e il cane del vicino che abbaia a tutti i passanti. Ecco che allora la tua attenzione è attratta o, per meglio dire, distratta da cose non proprio attinenti allo studio.
Il problema è che le energie mentali non sono infinite, anzi sono fortemente condizionate dai limiti della memoria.
La memoria a breve termine, in particolare, può infatti gestire in contemporanea soltanto una quantità limitata di dati che George Miller ha quantificato in 7 +/-2 gruppi di informazioni oltre i quali seleziona e cancella.
Questo vuol dire che se stai cercando di capire quali sono i sintomi della cirrosi e devi elaborare informazioni estranee, come quelle che ti citavo prima, ecco che la tua capacità di elaborazione dei concetti è fortemente condizionata.
Un’altra fonte di distrazione è dovuta al cosiddetto tempo differenziale.
Parliamo o leggiamo ad alta voce, anche mentalmente, ad una velocità di circa 100 – 150 parole al minuto.
La mente, però, è in grado di elaborarne circa 1000.
Quindi, la differenza tra elaborazione e parlato è 1000 – 150 = 850 corrispondente al tempo differenziale. Di fatto il tempo occorrente per elaborare le restanti 850 parole non viene utilizzato, con il risultato che la mente si annoia e si lascia attrarre da altri stimoli.
Come fare allora per concentrarsi?
3. Come concentrarsi
Fortunatamente la capacità di concentrarsi si può apprendere e, soprattutto, migliorare.
Eh si, è possibile cioè educare la mente, addestrarla a concentrare appunto l’attenzione su quello che è più utile per te in un determinato momento e rimanere concentrato per il tempo necessario.
Puoi cioè prendere i comandi e pilotare la mente dove deve, di volta in volta, mantenere l’attenzione come accade quando sei nel flow.
Il FLOW o esperienza ottimale
Di sicuro ti sarà capitato, qualche volta almeno, di essere talmente immerso in quello che stavi facendo o anche pensando da perdere quasi del tutto la cognizione del mondo esterno.
Per concentrarti dunque basta soltanto ripetere la stessa strategia che adotti quando ti accade questo cioè quando sia crea quella condizione che Mihaly Csikszentmihalyi chiama Flow, cioè flusso o esperienza ottimale.
Ma quale strategia?
In effetti, quando ti capita in modo spontaneo, non sei consapevole che stai applicando di fatto una potente strategia.
Le condizioni e le azioni da fare per ricreare consapevolmente la stessa magica atmosfera sono:
- la consapevolezza dell’attenzione
- avere un obiettivo adeguatamente sfidante
- coscienza e coerenza
- avere dei feedback di qualità
Consapevolezza dell’attenzione
Prima di tutto è necessario che impari ad essere consapevole che la tua attenzione è attratta da cose diverse da quella principale. Puoi per esempio chiederti spesso se sei totalmente concentrato sul compito oppure se qualcosa ti ha distratto. Consideralo un feedback che dai a te stesso e che ti sarà utile per correggere il tuo comportamento.
Poniti un obiettivo sfidante
Numerose evidenze scientifiche, come in particolare la Teoria del Goal setting, provano che avere un obiettivo da perseguire favorisce la concentrazione delle energie mentali sul compito da svolgere.
Percezione di efficacia
Deve essere un risultato che percepisci di poter ottenere utilizzando le tue risorse per vincere la sfida che consideri adeguatamente eccitante, né troppo facile, né troppo difficile. Dovrai sentire che ottenere quel risultato ti farà crescere, diventare migliore e avere anche una migliore percezione del tuo Sé.
Coscienza e coerenza
Fai in modo di avere la coscienza di essere completamente centrato e coerente con i tuoi valori e obiettivi, ciò che desideri veramente.
Assicurati feedback di qualità
Cerca di ottenere dei feedback immediati e qualitativi riguardo alla tua prestazione.
Potrebbero richiedere di modificare il tuo comportamento e, in questo modo, verrai guidato a ottenere risultati via via migliori.
Se, invece, confermeranno l’efficacia della tua azione ecco che allora ti forniranno ulteriore piacere e senso di autoefficacia.
Segui queste semplici indicazioni e ti troverai completamente immerso in un’esperienza piena, stimolante e gratificante. Sarà come fluttuare in una piacevole bolla isolata dal resto del mondo.
Per avere la massima concentrazione e mantenerla per tutto il tempo che ti serve, puoi inoltre avvalerti di tecniche e strumenti.
4. Tecniche di concentrazione
Tra le tecniche di concentrazione più efficaci ti suggerisco:
- la mappa mentale
- la respirazione e meditazione
- il Tai chi chuan e il Chi gong
Mappa mentale
La mappa mentale è uno strumento straordinario che, tra gli innumerevoli vantaggi, ha quello di aiutarti a rimanere concentrato sull’obiettivo che ti sei posto e che può essere studiare, risolvere un problema o anche pianificarti una bella vacanza.
Ti basterà scrivere all’interno del cerchio di partenza l’idea centrale e concentrarti su di essa e vedrai che in pochi secondi cominceranno ad arrivare nuove idee.
Io, per esempio, la uso sempre per costruire i miei nuovi articoli e per aiutare i miei lettori ad avere chiara la struttura e le parole chiave degli argomenti che ho trattato.
Respirazione e meditazione
Come spesso ti consiglio, respirare correttamente col diaframma e impegnarti a mantenere l’attenzione sul respiro, allenerà la tua capacità di concentrarti.
Inserisci nella tua routine quotidiana un ciclo di almeno 10 atti respiratori, che dureranno circa 10 – 20 minuti, da svolgere preferibilmente ogni mattina.
Tai Qi e Qi gong
Alcuni le chiamano anche arti marziali dolci perché sono eseguite molto lentamente e richiedono una grande concentrazione che si traduce poi in una sorta di meditazione in movimento.
Ogni volta che pratico queste discipline, mi sento molto più centrato mentalmente, fisicamente e lo noto da come cammino, più leggero ed equilibrato. Consigliabile in assoluto anche perché puoi svolgerlo a qualsiasi età senza gli effetti collaterali di altri sport.
Imparare come concentrarsi e farlo con regolarità ti consentirà di migliorare la concentrazione portandola a livelli di efficacia molto elevati.
5. Come aumentare la concentrazione
Quando ti accorgerai di essere in grado di rimanere concentrato nei compiti semplici allora potrai, come si suol dire, alzare l’asticella e allenarti a farlo anche in condizioni più difficili, inserendo volutamente elementi di disturbo.
Io, per esempio, ho dovuto farlo per riuscire a studiare e scrivere nonostante i lavori di ristrutturazione del palazzo di fronte casa mia durati per mesi. Tra martellate, frese e martelli pneumatici ti assicuro non sarebbero bastati dieci tappi nelle orecchie.
Dopo i primi tentativi, ammetto piuttosto deludenti, all’improvviso mi sono accorto di non sentir più quei rumori…o quasi e, comunque, di essere in grado di isolarmi da quelle distrazioni che ritenevo difficili da ignorare.
Mantenere la concentrazione, dunque, non è una missione impossibile.
Devi soltanto prendere coscienza che l’orientamento e il mantenimento dell’attenzione su qualcosa di specifico dipendono soprattutto da te.
Fai perciò un bel respiro e riprendi il controllo della tua mente.
Potrai trarne enormi vantaggi specie se sei tra i tanti studenti disperati che mi chiedono come riuscire a farlo ed essere più efficaci nel raggiungimento degli obiettivi scolastici.
Come sempre e come ormai sai già, se vuoi i risultati devi fare le cose, applicando in questo caso le strategie e le tecniche di concentrazione che ti ho suggerito e, ti assicuro, che in breve tempo sarai ampiamente ripagato.
Bibliografia
Thich Nat Hahn, Il miracolo della presenza mentale, Astrolabio
Csikszentmihalyi, M., Flow,