Il cane di Pavlov e l’ancoraggio

Tempo di lettura: 7 minuti

Articolo aggiornato il 1 Settembre 2022

Il cane di Pavlov, famoso esperimento dal quale deriva l’ancoraggio, straordinaria tecnica di PNL per entrare istantaneamente in uno stato d’animo ideale.

Sei stanca del tuo malumore e vuoi sentirti al top? 

Devi affrontare un compito impegnativo e vuoi sentirti sicuro ti te?

1. Pavlov

Ivan Petrovic Pavlov era un famoso fisiologo ed etologo russo che condusse numerosi studi sulla fisiologia della digestione adottando un metodo innovativo che consentiva  di svolgere gli esperimenti in maniera meno invasiva. 

Fu proprio mentre studiava il fenomeno che chiamò secrezione psichica che approfondì il tema del comportamento e, in particolare, del riflesso condizionato che fu poi chiamato condizionamento classico o pavloviano. Tra i numerosi esperimenti condotti da Pavlov, il più noto fu quello passato alla storia col nome Cane di Pavlov. 

2. Il cane di Pavlov

Il famoso esperimento condotto con i cani da Ivan Pavlov ebbe importanti riflessi nel campo scientifco tanto da meritare il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1904.

Ivan Pavlov

Il condizionamento classico

Il condizionamento classico si verifica quando uno stimolo neutro, quindi non direttamente legato a un evento, diventa però un segnale per l’evento stesso. Nell’associazione che si crea tra i due eventi, si può chiamare stimolo condizionato, il primo evento e stimolo incondizionato il secondo. E’ come quando, per esempio, ti immagini di mordere un limone (stimolo condizionato), e cominci a salivare (stimolo incondizionato) anche se, in realtà, il limone non c’è. Grazie ai risultati ottenuti Pavlov riuscì dunque a dimostrare che il cervello controlla i comportamenti non solo sociali, ma anche fisiologici.

Pavlov arrivò a queste conclusioni svolgendo l’esperimento appunto con il…cane di Pavlov. 

L’esperimento di Pavlov

L’esperimento del fisiologo russo era articolato in quattro fasi:

  • nella prima offriva della carne da mangiare al cane e il cane, vedendola, prendeva a salivare;
  • In un secondo momento si avvicinava al cane, suonava soltanto un campanello e non accadeva nulla
  • Nella terza fase offriva la carne al cane e, nello stesso momento, faceva suonare un campanello (stimolo condizionato) Anche questa volta il cane salivava e secerneva succhi gastrici rilevati direttamente nello stomaco con una sorta di sensore (fistola).
  • In ultimo tornava dal cane e suonava soltanto il campanello. E questa volta, incredibilmente, il cane secerneva succhi gastrici e salivava (stimolo incondizionato), anche in assenza della gustosa carne.

Cane di Pavlov

La produzione di succhi gastrici, che lui chiamò secrezione psichica, proprio perché stimolata soltanto dalla mente, contribuì alla ricerca e alle scoperte sul comportamento anche umano.

3. Comportamento

Pavlov scoprì quindi che il comportamento, animale e anche umano, si modifica associando uno stimolo a una risposta comportamentale.

Lo stimolo può essere:

  • incondizionato, senza sottoporlo appunto a un condizionamento, come nel caso della carne senza campanello
  • condizionato, quando invece lo stimolo, il campanello, è associato alla carne. In questo secondo caso lo stimolo è detto anche neutro, cioè non è attinente al cibo e al mangiare.

Ed è proprio dai risultati scientifici ottenuti con lo stimolo neutro, condizionato, che deriva la straordinaria tecnica di PNL dell’ancoraggio messa a punto da Bandler e Grinder. L’ancoraggio tra stimolo e risposta può crearsi in modo spontaneo o attraverso appunto un condizionamento.

Richard Bandler Giuseppe Vargiu
Richard Bandler

L’ancoraggio spontaneo

Il legame tra uno stimolo e una risposta, sia essa emotiva e/o comportamentale, è qualcosa che, ovviamente, accade in modo spontaneo e naturale a chiunque, ogni giorno.

Ciò si verifica ogni qualvolta un informazione sensoriale, vista, udito, tatto, odorato e gusto, si associa all’esperienza che stiamo vivendo.

Se prendi un limone e lo annusi o lo mordi, produrrai saliva e questo è il caso dello stimolo semplice, non condizionato.

Succede invece che tua moglie ti telefoni e ti chieda di comprare il pane e i biscotti prima di tornare. Poi chiudi la comunicazione e, uscendo dall’ufficio pensi:

Oddio, cos’altro dovevo comprare oltre il latte?

A quel punto, rassegnato prendi il telefono per richiamarla e ti accorgi che, magicamente, ti è tornato in mente che devi comprare i biscotti. Questo è un classico esempio di ancoraggio a uno stimolo neutro, il telefono, di una risposta che, in questo caso, è il ricordare qualcosa.

Come puoi immaginare, la risposta emotivo/comportamentale può essere:

  • positiva, piacevole ed anche
  • negativa e fastidiosa come sono appunto le fobie.

Può essere sufficiente anche una sola puntura di vespa per generare una paura che si innesca soltanto vedendone una volare o sentendone il ronzio.

4. Tecnica di PNL: l’ancoraggio

Bandler e Grinder, cocreatori della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) hanno codificato una tecnica, con diverse varianti, grazie alla quale è possibile accedere a una risorsa in termini di stato d’animo utile per vivere in maniera ottimale una specifica esperienza.

Ancoraggio PNL

Supponiamo che tu stia vivendo un periodo durante il quale ti senti un po’ giù, demotivato o anche depresso e che tu voglia finalmente vivere la tua giornata in maniera serena, spensierata, allegra.

Applicando questa tecnica potrai cambiare stato d’animo istantaneamente nel tempo necessario a fare un gesto, evocare un’immagine, un suono o sensazione.

Sembra incredibile, ma le evidenze scientifiche scoperte da Pavlov garantiscono l’autenticità e l’efficacia della tecnica dell’ancoraggio e che peraltro richiede soltanto pochi minuti per essere installata soltanto attraverso l’uso appropriato del linguaggio.

Il linguaggio della PNL

Il linguaggio emula quello informatico e, in effetti, così come installi un programma nel tuo pc anche l’ancoraggio è una sorta di piccolo software che crei nella tua mente attraverso il linguaggio appunto. Questo, infatti, è il motivo per il quale Richard Bandler si dice scelse il nome di:

  • Programmazione (inserimento di nuove istruzioni)
  • Neuro (nella mente)
  • Linguistica (attraverso l’uso del linguaggio).

Tra poco ti descriverò in dettaglio la procedura di installazione dell’ancoraggio e tutto ti apparirà semplice e naturale come è nella realtà.

È uno degli strumenti che uso spesso nelle mie sessioni di coaching e, ogni volta, le persone alle quali lo faccio sperimentare rimangono strabiliate dall’efficacia e dall’immediatezza dei risultati.

Provare per credere.

Ancoraggio: installazione  in 5 passi

Ed ecco finalmente la procedura, passo passo, per creare nella tua mente questo collegamento speciale ed immediato al tuo stato d’animo ideale che è in sintesi:

  1. Immagina
  2. Ricorda
  3. Percepisci
  4. Scegli
  5. Predisponi la tua performance 

1. Immagina

Immagina un momento nel prossimo futuro nel quale vorrai sentirti in un certo modo per affrontarlo nella maniera più efficace. Una delle richieste che ricevo più frequentemente è affrontare un esame o tenere un discorso in pubblico. In queste due circostanze lo stato d’animo ideale è senz’altro quello di sicurezza in se stessi, serenità.

2. Ricorda

Ricorda un momento del passato nel quale sono certo hai vissuto un’esperienza con quella sicurezza e serenità in quello stato. Trovato? Ora rivivi quel momento intensamente, come se fossi li. Vedi quello che vedevi, ascolta gli stessi suoni e percepisci quelle sensazioni.

Immergiti completamente nell’esperienza.

3. Percepisci

Ora percepisci quello stato di sicurezza e serenità riconoscendo le sensazioni fisiche che avverti dentro di te. Potrebbe essere un senso di calore nel petto o una luce che si irradia in tutto il corpo o ancora un senso di freschezza nella testa. Sono comunque sensazioni soggettive.

Dai una valutazione all’intensità su una scala da 0 a 10 così da prenderne meglio consapevolezza.

4. Scegli

Scegli adesso uno stimolo neutro (gesto, immagine, suono) che non hai mai usato prima, e che sia tranquillamente ripetibile in pubblico. Potrebbe essere per esempio toccarti tra le sopracciglia con la mano sinistra se sei destro o tirarti il pollice o altro ancora, scegli tu. L’importante è che non sia un gesto che fai abitualmente.

I prossimi passi eseguili molto velocemente, modalità più efficace di apprendimento per la tua mente.

Sei pronto?

  1. Torna a quel ricordo, vivilo ancora e intensifica al massimo possibile lo stato desiderato e, un po’ prima di raggiungere la massima intensità, esegui lo stimolo neutro, toccandoti tra le sopracciglia per esempio. È importante fare il gesto un pò prima del massimo proprio per sincronizzarlo meglio con il momento di massima intensità.
  2. Quando l’intensità comincia a diminuire interrompi lo stimolo, smetti di toccare la fronte.
  3. Ripeti ancora ricordo – gesto – rilascio per almeno altre 3-5 volte affinché l’associazione stimolo – sensazione sia abbastanza forte.
  4. Ora interrompi lo stato, pensando o facendo qualcosa che ti distragga da quelle sensazioni per pochi minuti.
  5. E alla fine devi verificare il funzionamento dell’ancoraggio ovvero che, facendo il gesto che avevi scelto, la mente ti faccia riaffiorare istantaneamente quello stato d’animo di sicurezza e serenità.

Non è fantastico? Hai notato quanto è veloce ed efficace?

Se non dovesse funzionare, tranquillo, potrebbe semplicemente essere necessario ripetere ancora i punti altre 3-5 volte e vedrai che funzionerà perfettamente.

5. Predisponi la tua performance

Adesso che hai a portata di mano questo potentissimo interruttore per accedere rapidamente al tuo stato d’animo ideale, fai ancora quel gesto per riattivarlo ancora.

Immagina ora di essere proprio lì, davanti al professore che ti sta esaminando o al pubblico al quale stai parlando con quella sensazione di sicurezza e serenità e nota la strabiliante differenza.

Lo so, è incredibile, ma è vero.

Per essere certo che l’ancoraggio si fissi correttamente, ripeti periodicamente i passaggi per almeno una settimana e presto ti accorgerai che basterà soltanto pensare di fare il gesto per richiamare rapidamente quello stato d’animo.

 5. Ancoraggio: le varianti

Questa è la procedura di base per l’installazione di un ancoraggio, ma ci sono delle possibili varianti.

Integrazione con le Submodalità

Prima di procedere con la sequenza descritta puoi potenziare quelle sensazioni modificando le submodalità fino ad ottenere sensazioni ancora più intense.

Ancoraggi concatenati

Si possono collegare più stimoli e quindi più ancoraggi affinché, attivando il primo, si inneschino in sequenza anche gli altri con una sorta di effetto domino.

Ancoraggi a intensità regolabile

Puoi crearli con la possibilità di variarne a comando l’intensità, in aumento o diminuzione, esattamente come fai quando alzi o abbassi il volume del tuo smartphone.

Cancellazione di ancoraggi

Come ti dicevo all’inizio, gli ancoraggi si creano anche spontaneamente e quindi, come nelle fobie per esempio, può essere necessario eliminare l’ancoraggio tra la paura e lo stimolo che solitamente la innesca. Di questa procedura ti parlerò con maggior dettaglio in uno dei prossimi articoli.

6. Ancoraggio: applicazioni pratiche

Gli ancoraggi trovano pratica ed efficace applicazione in molti campi.

Basti pensare per esempio alla pubblicità che se ne serve diffusamente come nel caso dell’associazione tra logo e prodotto (mela morsicata i cellulari Apple) o tra personaggio famoso e prodotto (Totti e il detersivo per lavastoviglie).

Ricordo quando facevo l’istruttore sugli elicotteri. In quell’ambito se ne faceva largo uso per creare nei piloti delle risposte veloci e automatiche.

Pronunciare per esempio la parola emergenza! attivava una serie di risposte comportamentali automatiche che consentivano di preparare il pilota a fronteggiare l’avaria del motore nella maniera più sicura possibile.

È passato poco più di un secolo dalle scoperte di Ivan Pavlov con il suo cane: un premio Nobel quanto mai meritato per tutte le applicazioni che ne sono derivate.

Mappa mentale cane di pavlov ancoraggio
Mappa mentale articolo

Bibliografia

Legrenzi, P., Storia della Psicologia  

Bavister, S., Vickers, A., PNL essenziale

 

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