Il feedback positivo

Tempo di lettura: 5 minuti

Articolo aggiornato il 12 Settembre 2024

In questo articolo ti parlo di feedback, della sua importanza nelle relazioni umane e, in particolare, di quello positivo e negativo.

Il termine deriva dall’inglese ed è composto da feed, cioè flusso di informazioni, e back ovvero ritorno, dunque letteralmente informazione di ritorno.

Feed è infatti una parola utilizzata in ambito informatico per indicare appunto un flusso di informazioni tra diverse applicazioni.

In Fisica feedback indica la retroazione ovvero la capacità di un sistema dinamico di tener conto dei risultati del sistema stesso per modificarne eventualmente le caratteristiche.

Oggi voglio offrirti spunti di riflessione riguardo al feedback nell’ambito delle relazioni umane e di quanto può esserti utile conoscerne le peculiarità e le applicazioni pratiche.

1. Cosa vuol dire fornire un feedback

L’assunto o, per meglio dire, l’assioma dal quale partire è il primo dei cinque descritti da Paul Watzlawick riguardo al funzionamento della comunicazione il quale afferma che 

È impossibile non comunicare

L’assioma, cioè una verità evidente e indiscutibile, si riferisce al fatto che, contrariamente a quanto si possa pensare, si comunica anche senza pronunciare una sola parola.

Si può comunicare, cioè mettere in comune, su diversi piani, presi singolarmente o insieme e cioè in modo:

  • verbale, cioè attraverso le parole che usiamo
  • paraverbale, in base al volume, ai toni di voce o in base alla punteggiatura se comunichiamo per iscritto
  • non verbale o con il linguaggio del corpo, quello cioè che manifestiamo attraverso le espressioni del viso, la postura, i comportamenti.

Il feedback nella comunicazione

Riguardo alla comunicazione, uno dei presupposti della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) è che:

Il significato di quello che comunichi è dato dal risultato che ottieni

quindi proprio quel feedback, cioè la risposta, la reazione del tuo interlocutore riguardo a quello che gli hai comunicato su uno o più dei piani di comunicazione.

Se dunque la reazione, il comportamento che ottieni è in linea con il risultato che ti eri prefissato, vorrà dire che hai comunicato in maniera efficace.

Qualora invece dovessi ricevere una risposta diversa o peggio opposta rispetto a quella che cercavi, allora dovrai prendere atto del feedback e pensare a cosa e come comunicare in alternativa.

Il feedback nei comportamenti

Per quanto attiene ai comportamenti, il feedback può riguardare ciò che comunichi sul piano non verbale.

Se, per esempio, sorridi e mantieni una postura aperta che indichi accoglienza, è verosimile che il feedback che riceverai sarà un comportamento altrettanto cordiale.

Qualora invece esprimessi ironia o disprezzo facendo, come si suol dire, le faccette molto probabilmente otterrai come feedback una reazione seccata o di ostilità. 

E questo accade perché potresti essere del tutto inconsapevole del feedback che fornisci agli altri, i quali però riescono comunque a cogliere, anch’essi in modo inconsapevole, che quello che stai comunicando non è proprio piacevole.

Dare o ricevere feedback, oltre che nella comunicazione, è molto importante anche riguardo a dei comportamenti intesi come azioni, ad esempio dimostrazioni di abilità o conoscenze apprese a scuola o durante la frequenza di corsi.

In tal senso il feedback ti dice quanto il tuo comportamento è stato adeguato allo standard previsto, cioè il risultato atteso.

È un po’ come registrare un audio o un video e poi ascoltarlo o riguardarlo per trarne le informazioni che servono.

2. Feedback esempi

Esempi tipici di feedback sono:

  • voti o giudizi scolastici
  • indicazioni fornite da un tutor, allenatore o coach
  • segnalazioni fornite da strumentazioni come il tachimetro dell’auto che ci dice a che velocità stiamo andando

3. Feedback positivo e negativo

Il feedback, essendo un’informazione che descrive il risultato ottenuto, può essere considerato neutro sebbene si tenda anche a distinguerlo in base al risultato stesso.

A tal proposito il feedback può essere considerato perciò:

  • positivo
  • negativo

Il feedback positivo può essere inteso come un’informazione che ci comunica di aver ottenuto con il nostro comportamento un risultato pari o superiore alle aspettative.

Feedback positivi esempi

Un voto pari o superiore ai 6/10 o 18/30 dirà che la tua interrogazione o il tuo esame ha soddisfatto le richieste del professore riguardo all’argomento di interesse.

Colpire il bersaglio quanto più possibile al centro, darà al tiratore un feedback positivo riguardo ai colpi sparati o alle frecce lanciate se si tratta di tiro con l’arco.

Quando le informazioni ricevute indicano risultati inferiori al minimo accettabile, allora il feedback è considerato negativo.

Parlare di feedback positivo o negativo può indicare, tra l’altro, anche il modo con il quale lo diamo o lo riceviamo.

Il feedback, nell’accezione comune infatti, può essere considerato positivo anche perché è accompagnato da complimenti, incoraggiamenti o stimoli a migliorare ulteriormente.

D’altro canto un feedback negativo può essere invece espresso in maniera sgarbata, tendente a far sentire in colpa la persona che lo riceve attraverso rimbrotti più o meni violenti.

4. Differenza tra feedback e giudizio

Sia che si tratti di feedback positivo o negativo, in questi casi, in realtà, più che feedback questi sono giudizi, del tipo:

  • Sei stato straordinario
  • Ti sei comportata egregiamente
  • Non hai capito niente
  • Sei un buono a nulla

A differenza dei feedback, i giudizi agiscono piuttosto sull’aspetto emotivo della persona che li riceve.

Questa può infatti sentirsi felice, orgogliosa, soddisfatta quando il feedback/giudizio è positivo ed essere così stimolata fare ancora meglio.

Il giudizio negativo, invece, può colpire anche duramente la personalità dell’individuo, generando di conseguenza stati emotivi spiacevoli come risentimento, frustrazione e insicurezza.

È fondamentale perciò conoscere la differenza tra un buon feedback e un giudizio, sia per chi è deputato a fornirli sia per chi li riceve.

La vecchia scuola, quella dei genitori, degli insegnanti o dei manager di una volta, era orientata a fornire soprattutto giudizi, specie negativi, nella convinzione che quello negativo potesse meglio stimolare le persone a fare bene.

Nonostante la resistenza che ancora si oppone al cambiamento, la migliore conoscenza della mente umana e di come essa risponda agli stimoli sta progressivamente mutando l’approccio a favore dell’empatia e della assertività.

Ciò comporta, di conseguenza, che i feedback siano sempre più feedback di qualità e sempre meno giudizi sterili. Soltanto in questo modo si potranno agevolare le opportunità per tutti di migliorare le proprie prestazioni grazie alla consapevolezza oggettiva dei propri errori.

Il feedback, sia esso neutro, positivo o negativo, in definitiva deve servire soltanto a questo, a indicare cioè il risultato oggettivo della performance e dove orientare quindi l’attenzione per migliorarla, senza offendere così la dignità della persona.

Elementi che non fanno parte di un qualsiasi tipo di giudizio.

5. Come fornire/ricevere un feedback

Per fornire un feedback utile è pertanto necessario sforzarsi di individuare elementi concreti che siano riconoscibili e comprensibili da chi riceve il feedback.

Hai superato di 10 km la velocità massima.

In tal modo la persona saprà che, per migliorare la sua prestazione, dovrà semplicemente ridurre la velocità di 10 km.

Si potrebbero fare tanti altri esempi per aiutare a comprendere come fornire un feedback e, di contro, come valutare se il feedback ricevuto sia utile o meno.

Quello che conta è dunque comprendere che, se davvero vuoi offrire o ricevere un contributo utile, il feedback deve essere concreto, così da stimolare le azioni necessarie a migliorare sempre di più, tanto nella comunicazione quanto nei comportamenti.

MAPPA MENTALE FEEDBACK POSITIVO
MAPPA MENTALE ARTICOLO

Bibliografia

Vargiu, G., Le onde del successo, 2023, Youcanprint

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