Articolo aggiornato il 15 Dicembre 2022
Hai sentito parlare di percorsi di crescita personale?
Vuoi frequentarne uno e non sai quale scegliere?
Oggi ti do qualche dritta per capire:
- quale corso fare
- a chi rivolgerti per farne uno veramente efficace.
Finite le vacanze, sigh!
Hai riposto pinne, fucile ed occhiali ed ora è il momento dei buoni propositi. Bevendo un Aperol Spritz al bar del villaggio hai sentito parlare degli straordinari cambiamenti che si ottengono frequentando un corso di formazione o dei percorsi di crescita personale. Ora hai deciso e, facendo una ricerca sul web, hai trovato tantissime proposte da altrettanti trainer ma non sai quale scegliere.
In questo articolo:
1. Percorsi di crescita
Per scegliere un corso di formazione o dei percorsi di crescita personale giusti per te è essenziale sapere cosa vuoi ottenere, cioè avere un obiettivo che potrebbe essere:
- Migliorare la Comunicazione nella vita privata e/o nel lavoro,
- Acquisire la capacità di fissare e raggiungere obiettivi concreti secondo precisi Piani d’azione
- riuscire a Parlare in pubblico in maniera efficace evitando di impappinarti, balbettare o peggio ancora rimanere bloccato dalla paura senza riuscire ad andare avanti e finire il discorso.
Per fare la scelta giusta puoi fare un po’ di brainstorming, cioè stimolare la tua mente, magari aiutandoti con una mappa mentale sulla quale potresti annotare le aree di competenza che vuoi migliorare.
Sapere tuttavia a quali aree vuoi dedicare i tuoi percorsi di crescita richiede consapevolezza dello stato attuale per poi selezionare quello che serve per migliorare. Uno strumento eccellente per avere una guida all’analisi delle esigenze è la ruota della vita.
2. Ruota della vita
La Ruota della vita è un favoloso quanto semplice strumento usato nel Coaching, che ti aiuta ad analizzare gli elementi che costituiscono una certa area, sia essa la tua vita oppure una specifica, e capire se sono omogenei.
Nello specifico della crescita personale, diciamo che vuoi valutare le tue attuali soft skills, ovvero quelle abilità che ti consentono di interagire in modo efficace con le persone.
Per creare perciò una ruota specifica delle soft skills o della tua crescita personale :
- prendi un foglio di carta e una penna, una matita o meglio ancora dei pastelli o pennarelli colorati.
- disegna un cerchio, anche se avrà l’aspetto di un uovo va bene lo stesso.
- dividilo in 6, 8 spicchi e, a ogni spicchio, assegna il nome della capacità da valutare che scriverai sulla parte tonda. Per esempio potresti prendere in esame la tua capacità di Comunicare nel privato, al lavoro, Gestire le tue emozioni, Parlare in pubblico, Gestire gli obiettivi, Gestire il tempo e così via.
- Poi dirigi la tua Attenzione sul primo spicchio e dai un voto da 1 (centro del cerchio) a 10 (esterno) colorandolo in accordo con la valutazione che avrai dato. Quando avrai finito vedrai, anche graficamente con i colori che avrai scelto, la distribuzione del punteggio attribuito ad ogni spicchio notando che potrà apparirti, appunto, una Ruota più o meno uniforme.
- Non ti resta poi che scegliere uno o più spicchi tra quelli che hanno ottenuto una valutazione insoddisfacente per te e la relativa capacità da implementare. Puoi migliorare leggendo libri, riviste, articoli come questo, praticando di più oppure frequentare un corso specifico.
Dopo aver dedicato tempo e risorse al miglioramento personale nelle aree che hai scelto puoi usare ancora la stessa ruota per valutare i progressi fatti rispetto alla valutazione precedente, ritenendoti soddisfatto della nuova situazione oppure scegliendo un’altra capacità da apprendere o migliorare.
Perché frequentare corsi di crescita personale?
Non posso leggere un libro?
3. Corsi di crescita personale
Frequentare un corso non ti farà diventare magicamente quello che il corso stesso propone, anche se è strepitoso.
E, in effetti, tra libri, internet, YouTube e altre fonti aperte puoi senza dubbio trovare tantissimo materiale, forse anche troppo.
Dunque, qual’e il valore aggiunto di un corso e dell’ascoltare un trainer dire quello che potresti tranquillamente leggere, anche in modo più approfondito, in un libro?
L’emozione.
Un trainer efficace è coinvolto emotivamente lui per primo dagli argomenti che tratta e il suo obiettivo è coinvolgerti allo stesso modo.
L’emozione è un potente catalizzatore. Associare un evento a un’emozione crea un ricordo istantaneo nella memoria a lungo termine. Non avrai bisogno, cioè, di ripetere più volte l’esperienza, come il cervello richiede, per ricordarla in modo permanente.
Sono sicuro, per esempio, che ricordi perfettamente il primo bacio anche se quel bacio non si è più ripetuto. I successivi non erano più il primo. Allo stesso modo, un trainer efficace può essere in grado di suscitarti una piacevole emozione alla quale collegare un’informazione importante.
Quando vivi un’emozione piacevole produci sostanze chimiche, gli ormoni, come serotonina e ossitocina, che entrano in circolo nel sangue e producono un generale stato di benessere.
Questo stato favorisce l’apprendimento e difficilmente potrai provare la stessa cosa leggendo un libro a meno che non sia di narrativa.
Ok, e come faccio a scegliere a chi rivolgermi per fare un corso efficace?
A chi affidarsi
Col sempreverde passaparola ci si azzecca quasi sempre. Ottieni informazioni di prima mano e, cosa più importante, che risentono delle emozioni che la persona che te ne parla ha sperimentato direttamente. Questo puoi percepirlo consciamente o inconsciamente grazie al linguaggio Non Verbale che la tua mente coglie comunque.
Se invece ti affidi ad altre fonti, dai volantini ai giornali, riviste o al web e ai social cerca un trainer che almeno:
- descriva in maniera più precisa possibile, cioè misurabile, quale sarà il cambiamento che otterrai al termine del corso. Per esempio, in un corso di Public speaking, potrebbe essere riuscire a parlare in pubblico senza che tremino le ginocchia dalla fifa. Questo è qualcosa che sarai in grado di verificare eccome.
- elenchi con altrettanta precisione gli argomenti trattati. Rimanendo nell’esempio, la fisiologia della voce, tecniche per catturare l’attenzione del pubblico.
- ti faccia vivere un’esperienza completa integrando l’esposizione dei concetti teorici con esercitazioni pratiche attraverso le quali potrai sperimentare direttamente i concetti espressi. Per esempio, parlare di fronte agli altri frequentatori mantenendo la posizione centrata e guardare le persone negli occhi.
Se il corso che ti interessa è presentato così, in maniera professionale, ci sono buone probabilità che ti possa soddisfare.
Ma non finisce qui…
Cosa valutare durante il corso
Puoi intanto verificare se il trainer tratta i contenuti programmati e se lo fa in maniera soddisfacente.
Cioè?
4. Metodi didattici
E già, bella domanda. Prima di tutto, come ti dicevo, deve emozionarti con tutte le strategie e tecniche didattiche possibili riferite ad aspetti peculiari dell’apprendimento umano quali, ad esempio gli effetti Primacy e Recency. La mente ricorda meglio ciò che viene detto inizialmente e al termine del discorso.
Per questo il trainer competente:
- ti Dirà ciò che sta per dirti, te lo dirà e poi ti riassumerà ciò che ha detto (Regola delle 3 D).
- Sarà inoltre in grado di suscitare la tua curiosità, predisponendoti all’ascolto attento, anticipandoti
- Cosa ti dirà,
- Per cosa ti potrà essere utile,
- Come lo imparerai e
- Cosa accadrà quando applicherai ciò che avrai appreso.
- utilizzerà in modo efficace lo storytelling, raccontandoti cioè storie coinvolgenti per farti apprendere dei contenuti in maniera inconscia
5. Storytelling esempi
Lo storytelling è un metodo didattico utilizzato da sempre. Gesù, per esempio,ha dimostrato quanto può essere coinvolgente trasmettere dei concetti raccontando delle storie, le cosiddette parabole. Chi ha la capacità di farlo può trascinare, come fece lui, folle sterminate perché la storiella, specie se raccontata in modo espressivo, usando la voce nel modo appropriato e con un linguaggio che raggiunga chi predilige la modalità visiva, auditiva o cinestesica, ha un che di ipnotico.
Crea cioè immagini nella mente alle quali l’ascoltatore, anche in modo inconsapevole, collega concetti ed emozioni. Insomma, se mentre ascolti il tuo trainer ti accorgi di avere lo sguardo perso e la bocca semiaperta puoi stare certo di aver fatto la scelta giusta.
Ci sono tuttavia anche altri ausili didattici, tra i quali le slide anche se per crearne di efficaci richiede competenza.
6. Creare slide
Si sa che le informazioni visive hanno sulla memoria l’impatto più potente.
Ma cosa deve rappresentare una slide?
Informazioni sintetiche di rinforzo, quali
- parole chiave ben visibili,
- immagini esplicative,
- schemi riassuntivi come una mappa mentale, ad esempio.
Se, invece, come purtroppo accade spesso, le slide contengono il testo del discorso e il trainer, invece di guardarti negli occhi, è voltato verso lo schermo a leggere beh… Stavolta ti è andata male…
Dunque, se vuoi intraprendere dei percorsi di crescita personale puoi applicare i suggerimenti che ti ho descritto, come la mappa mentale e la ruota, per scegliere quelli più utili al soddisfacimento delle tue esigenze siano esse personali o professionali.
Cerca sul web o sui social il professionista che ti fornisce informazioni precise e specifiche e poi vai!
Lanciati!
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Ecco la Mappa mentale dell’articolo che ti aiuterà a ricordare meglio i contenuti.
Gli articoli che leggi sono un mio libero contributo alla tua felicità e al tuo benessere e sono gratuiti. Sarò veramente felice quando vorrai condividerlo e scriverai qui di seguito un tuo commento, importantissimo per me per conoscere il tuo punto di vista.