Articolo aggiornato il 29 Agosto 2022
Perché e in che modo la mente memorizza le informazioni. Oggi troverai inoltre la descrizione delle più importanti tecniche di memorizzazione, gratis per te con un’utile guida pratica che potrai scaricare subito per esercitarti, utilizzarle immediatamente nello studio e nella vita di tutti i giorni.
1. La memorizzazione
Nel corso della vita siamo continuamente esposti a eventi di ogni genere. Molti li dimentichiamo, alcuni li ricordiamo per il tempo necessario, altri più a lungo e taluni per sempre.
Per quanto sia molto capiente, la memoria deve gestire il suo spazio proprio come fai con il disco fisso del tuo computer o con lo smartphone. Ecco che allora lei sceglie ciò che ritiene utile conservare e tutto il resto, una quantità enorme, lo elimina affidandolo all’oblio ovvero la funzione specifica che usa la mente per dimenticare e liberare spazio prezioso da riutilizzare.
Delle cose che ricordi alcune si stampano, come spesso si dice, immediatamente nella memoria a lungo termine mentre altre impiegano più tempo per farlo.
Memorizzazione veloce ed efficace: evento + emozione
Nel primo caso rientra tutto ciò che, per qualche ragione, ti colpisce in modo particolare facendoti provare forti emozioni che si associano a quell’evento e che la mente considera quindi importanti da ricordare.
Come, per esempio, il primo bacio, la nascita di un figlio o il conseguimento della laurea.
È sufficiente dunque vivere quell’esperienza una sola volta per ricordarla a lungo o persino per tutta la vita.
Memorizzazione lenta: evento + ripetizione
Nel secondo caso, invece, quando cioè è necessario più tempo, rientrano quegli eventi i quali, pur senza generare particolari emozioni, rimangono a lungo o per sempre nella memoria a lungo termine semplicemente perché li vivi spesso e per molto tempo.
Come ad esempio usare il PIN del tuo bancomat, ricordare la data di nascita di tuo marito o fare il percorso da casa all’ufficio.
La scelta tra l’uno o l’altro caso è affidata alla memoria a breve termine la quale elabora rapidamente l’informazione proveniente dall’esterno e
- dopo pochi millisecondi ne elimina la maggior parte
- conserva quelle più rilevanti per un massimo di 20 secondi delle quali
- alcune le elimina
- altre le invia alla MLT
Questa prima importante selezione è necessaria a causa del limite di 7 +/- 2 gruppi di informazioni che può gestire contemporaneamente di cui parlò George Miller nel suo famoso articolo.
Memorizzazione: come ripetere periodicamente
Le informazioni inviate alla MLT, a meno che non associate a forti emozioni, devono essere ripetute periodicamente affinché siano ritenute altrettanto importanti da conservare seguendo peraltro specifiche modalità.
Numerosi esperimenti scientifici dimostrano infatti che la ripetizione deve avvenire:
- per un periodo compreso tra i 3 e i 6 mesi
- con una specifica frequenza ovvero dopo
- un giorno
- una settimana
- un mese
- tre/sei mesi
Passato questo tempo l’informazione crea definitivamente una traccia mnestica nella MLT, diventando patrimonio informativo permanente, che puoi ricordare anche in modo automatico senza doverci pensare.
Questo vale per ogni tipo di evento e, in particolare, per lo studio e l’apprendimento.
Ciò vuol dire che è del tutto inutile farsi prendere dall’ansia del ricordare o meno i concetti oggetto, per esempio, dell’interrogazione a scuola o del tuo prossimo esame universitario. Potrai ricordarli soltanto se avrai soddisfatto le condizioni di cui ti ho parlato ovvero
- associazione a un’emozione
- ripetizione periodica
da condire con una adeguata motivazione cioè la spinta che facilita e velocizza tutto il processo.
2. Memorizzare con le emozioni
Per soddisfare la condizione dell’associazione alle emozioni dovrai trovare il modo per generarle anche durante lo studio.
Per far questo puoi, per esempio, predisporti positivamente:
- stimolando la tua motivazione ponendoti degli obiettivi di studio di breve, medio e lungo termine come
- studiare il capitolo
- superare l’esame
- conseguire la laurea
- visualizzando immagini collegate ai concetti, come facevano i nostri antenati quando vivevano ancora nelle caverne
- prefigurandoti, come se fossero già realizzati, i risultati che raggiungerai superando l’esame come
- la soddisfazione di aver appreso nuovi concetti, prima di tutto,
- l’approvazione dell’insegnante e dei colleghi.
3. Memorizzare con la ripetizione
E qui veniamo al dunque.
Ripetere vuol dire che devo recitare la lezioncina duemila volte, magari a voce alta, per ricordarla?
La buona notizia è che puoi rendere la ripetizione più:
- efficace
- veloce
- piacevole
se studi con un metodo fisiologico, cioè adatto al funzionamento tipico della tua mente, e della memoria in particolare, se investi un po’ del tuo tempo per imparare delle semplici tecniche per memorizzare.
Ma prima di memorizzare devi comprendere.
4. La comprensione prima della memorizzazione
Prima di descriverti come funzionano è bene che tu sappia, fin da subito, che qualsiasi tecnica sarà inefficace se prima non avrai ottenuto la comprensione dei nuovi concetti.
La comprensione di un concetto la ottieni soltanto quando riesci ad associare un nuovo concetto a un altro già presente nella tua memoria a lungo termine. Soltanto in questo modo otterrai il cosiddetto apprendimento significativo, principio cardine della teoria dell’apprendimento per assimilazione di David Ausubel, psicologo statunitense.
Secondo quest’ultima, infatti, quando si verifica l’apprendimento, si realizza un’integrazione tra concetti vecchi e nuovi corrispondenti ad altrettanto nuove interconnessioni tra i neuroni che li contengono.
Soltanto dopo aver compreso i concetti potrai porti l’obiettivo di ricordarli, in senso assoluto o anche secondo una determinata sequenza logica legata alla specifica esigenza.
5. Le tecniche di memorizzazione
Ecco allora, in sintesi, le tecniche di memorizzazione che puoi imparare e utilizzare per memorizzare più facilmente e a lungo i concetti che hai già compreso.
Troverai l’approfondimento e gli esercizi nella guida gratuita che potrai scaricare al termine della lettura dell’articolo.
Ne esistono numerose anche se quelle essenziali che devi imparare prima sono, nell’ordine:
- le parole chiave
- visualizzazione e associazione
- la conversione numerica
- i loci ciceroniani
- il palazzo della memoria
- le mappe mentali
Le parole chiave
Una parola chiave è tale perché apre l’accesso a un concetto ad essa associato.
È soggettiva nel senso che ciascuno può scegliere quella che meglio l’aiuta a rievocare il concetto stesso.
Quindi, per esempio, la parola chiave di questa ultima frase è, per me, soggettiva.
Deve essere preferibilmente una parola singola e questo ti può aiutare a comprendere meglio il concetto dovendo trovare una sola parola per identificarlo.
Visualizzazione e associazione
Questi sono i principi cardine di ogni tecnica di memoria tenuto conto che essa lavora prevalentemente e in modo naturale con le immagini.
Dopo aver trovato la parola chiave di un concetto trova un’immagine per rappresentarla.
Per essere più facilmente memorizzabile dev’essere un’immagine particolare, esclusiva perfino paradossale.
In questo modo riuscirà a suscitare un’emozione più intensa la quale, come ti dicevo, agevola la memorizzazione.
L’altro principio è l’associazione ovvero il legame tra le immagini collegate ai concetti.
Anche l’associazione deve soddisfare il requisito della stranezza generando mentalmente delle azioni che le due immagini creano tra di loro.
La conversione numerica
Per ricordare meglio i numeri con le tecniche di memoria è necessario un passaggio preliminare cioè la conversione ovvero la trasformazione del numero in consonante.
Per fare la conversione si usa una sorta di codice che mette in relazione il tipo di suono con il numero e cioè:
1 = T, D ovvero suono dentale
2 = N, GN, nasale
3 = M mugolante
4 = R vibrante
5 = L, GL liquido
6 = C, G palatale
7 = C K Q gutturale
8 = F, V labiodentale
9 = P, B labiale
0 = S, Z sibilante
Con le consonanti corrispondenti alle cifre che compongono il numero devi poi creare delle parole aggiungendo opportunamente le vocali.
Quindi, per memorizzare il numero 901, corrispondente alle consonanti BST, potresti comporre, aggiungendo le vocali, la parola BuSTa con la quale è facile creare l’immagine.
Collegherai poi quest’ultima a un’altra immagine, relativa a un altro numero o a un concetto, con le stesse modalità descritte per l’associazione.
I loci ciceroniani
Questa tecnica si chiama così perché la utilizzava proprio Cicerone per ricordarsi di cosa avrebbe dovuto parlare e in quale sequenza nel suo eloquio al Senato.
Egli associava le parole chiave del suo discorso ai loci, cioè i luoghi che incontrava, per esempio, lungo il percorso da casa al Senato.
L’efficacia della tecnica è dovuta al fatto che colleghi l’immagine della parola chiave del concetto da ricordare all’immagine del luogo che già ricordi benissimo, perché ormai nella MLT, che ti fa da gancio mnemonico.
Il palazzo della memoria
Questa è una sorta di evoluzione della precedente perché inoltre crea una struttura gerarchica tra i concetti principali e quelli di secondo o terzo livello.
È chiamata palazzo anche se, oltre a utilizzare la tua casa, puoi scegliere una qualsiasi altra struttura che conosci bene come il tuo stesso corpo.
Per la casa i loci saranno le stanze e ogni particolare in esse contenuto, mentre per il tuo corpo saranno gli occhi, le orecchie e ogni altro componente che immagino conosci benissimo.
Le mappe mentali
Infine le mappe mentali le quali sfruttano la tua capacità di memorizzare visivamente le immagini corrispondenti alle parole chiave collocate sui rami principali e secondari. Basterà dunque fotografare mentalmente e poi visualizzare la mappa ripercorrendo le immagini che avrai creato e posto su ogni ramo.
6. Ripetere per esporre
Puoi facilmente comprendere, a questo punto, che non servirà più ripetere parola per parola l’argomento che hai studiato.
Questo potrai farlo, eventualmente, soltanto per allenarti ad esporre l’argomento curando:
- la gestione dell’emotività,
- l’uso della voce e
- altre tecniche di esposizione.
Se devi soltanto memorizzare ti basterà, invece, visualizzare mentalmente le immagini
- associate alle parole chiave e
- organizzate in ordine gerarchico di esposizione con la tecnica dei loci e del palazzo della memoria.
E questo non è necessario che tu lo faccia seduto alla scrivania, ma potrai farlo ovunque, in camera tua, passeggiando nel parco o in riva al mare.
Ti accorgerai, peraltro, di dover ricorrere alle tecniche di memorizzazione solo inizialmente perché dopo ti torneranno in mente i concetti anche senza usarle.
7. Usa le parole chiave
Se non hai tempo o voglia di imparare le tecniche di memoria (ma ti consiglio vivamente di farlo) puoi almeno usare le parole chiave che hai scelto durante la fase di comprensione.
Puoi cioè:
- visualizzare, anche mentalmente, la mappa mentale o
- scriverti l’elenco delle parole chiave e
- verificare, ad una ad una, se ti evocano il concetto che ne è associato.
Se lo ricordi avrai sia la conferma della bontà della parola chiave scelta sia l’effettivo collegamento al concetto che ti sarà tornato in mente.
In caso contrario sarà probabilmente necessario rivedere quel concetto per comprenderlo meglio. Per capire se lo hai compreso immagina, per esempio, di doverlo spiegare a un bambino di 5 anni. Questo ti stimolerà ulteriormente a comprendere veramente il concetto.
Quella della parola chiave rimane comunque una tecnica efficace non solo per ricordare i concetti ma anche per stimolare la mente al recupero degli stessi nonostante possano non tornarti subito in mente.
È un allenamento straordinario che attiva in maniera forte tutte le funzioni della mente e, soprattutto, il Priming cioè la predisposizione e attivazione di tutte le informazioni potenzialmente collegate alla parola chiave.
Coraggio allora, ora tocca a te investire un po’ del tuo tempo per acquisire padronanza con le tecniche di memorizzazione che ti ho descritto.
Per aiutarti a impararle più facilmente ho preparato per te la mia
Guida pratica alle tecniche di memorizzazione
che puoi scaricare gratis e cominciare subito ad esercitarti.
Bibliografia
Usare la memoria – Tony Buzan
Memo, Memoria e metodo – Fabbri editore