Articolo aggiornato il 23 Maggio 2022
Cosa vuol dire essere creativi, il significato di creatività, i vantaggi e i modi per svilupparla con atteggiamenti ed esercizi.
In questo articolo:
1. Creatività
La creatività è, in generale, la capacità di creare, cioè di realizzare qualcosa che non esiste, trovando nuovi collegamenti tra le informazioni che possediamo, per ottenere un risultato che abbia valore soltanto per te stesso o che rifletta i suoi benefici anche sugli altri.
Appartengono al primo caso le idee creative che tieni per te, che non condividi con gli altri perché semplicemente preferisci così o perché puoi pensare che non interessino a nessuno.
In fondo siamo o potremmo essere tutti creativi, chi più chi meno.
Chi lo è meno è semplicemente una persona che, come si suol dire, va sul sicuro affidandosi di norma a schemi e convenzioni dai quali, il più delle volte, si ottiene un risultato soddisfacente e accettabile. Questa scelta ha il vantaggio di essere conveniente perché consente di spendere una quantità minima di energie cognitive e, inoltre, di correre meno rischi di commettere errori. D’altro canto, affidarsi sempre agli stessi schemi limita la possibilità di sperimentare nuove possibili idee e soluzioni.
Creatività: le caratteristiche
Essere creativi, avere cioè un atteggiamento costantemente proiettato alla ricerca di idee diverse, presuppone il possesso di determinate caratteristiche tra le quali:
- adeguata esperienza nel settore di interesse
- una forte motivazione verso l’obiettivo e a sperimentare nuove possibilità
- la curiosità di provare nuove soluzioni
- la propensione al rischio che le cose non vadano proprio come si vorrebbe
- la capacità di affrontare i problemi con senso dell’umorismo
- vedere le cose in modo diverso
- osservare il problema con gli occhi di un ingenuo anche se si è esperti nel settore
Per essere creativi bisognerebbe superare la rigidità e tornare ad essere un po’ bambini.
2. Creatività bambini
I bambini riescono facilmente ad essere come liberi esploratori, a sforzarsi di trovare delle risposte per le cose dalle quali sono attratti ponendosi delle domande che agli adulti appaiono spesso buffe. È quello che hanno fatto illustri esponenti delle varie arti e scienze come Picasso, Freud o Einstein il quale, per esempio, si chiedeva come sarebbe stato viaggiare su un raggio di luce.
La creatività dei bambini è in relazione anche a come funziona il loro cervello. Quest’ultimo, infatti, nei bambini produce molte più onde theta, quelle che favoriscono la creatività, anche durante il giorno nelle fasi di veglia. Essi, rispetto agli adulti, entrano molto più facilmente nel cosiddetto stato di flusso o di esperienza ottimale, descritta da Mihály Csikszentmihalyi. È quella condizione nella quale le persone, e i bambini in particolare, sono talmente immerse nelle loro attività, i loro giochi, da perdere il contatto cosciente con l’ambiente circostante.
È essenziale, perciò, agevolare la fervida immaginazione dei bambini piuttosto che scoraggiarla etichettando, come a volte accade, le loro domande curiose come sciocchezze.
L’essere umano è naturalmente predisposto alla creatività perché questa gli può garantire la sopravvivenza. La bella notizia è che si può attivare consapevolmente il processo che produce idee creative.
3. Processo creativo
Il processo creativo, secondo Daniel Goleman, psicologo americano, coinvolge attività mentali coscienti e, soprattutto, quelle che si attivano al disotto della soglia di consapevolezza e che attingono quindi all’inconscio.
Il processo è articolato in diverse fasi quali:
- la preparazione
- la frustrazione
- l’incubazione
- il fantasticare
- l’illuminazione
- l’azione
Preparazione
Nella prima fase, la preparazione, si acquisiscono le informazioni necessarie al raggiungimento dell’obiettivo definito che può essere per esempio una nuova idea per un prodotto o la soluzione per un problema. Le informazioni vengono poi elaborate in modo cosciente per trovare le risposte le quali, specie se il compito è difficile, possono non arrivare nell’immediato.
Frustrazione
Ecco che allora, nella seconda fase, si può provare frustrazione poiché, nonostante gli sforzi, non si riesce a trovare ciò che si cerca. Quando i tentativi sono numerosi e insoddisfacenti può essere non solo inutile ma perfino controproducente insistere con lo sforzo cosciente.
Incubazione
Per quanto possa apparire strano, quello è proprio il momento che richiede di interrompere per un certo tempo ogni attività cosciente e affidarsi completamente al grande lavoro che può invece fare la mente senza esserne consapevoli. Questa è la cosiddetta fase di incubazione, nella quale, come capita ai bambini nati prematuramente, le idee vengono fatte maturare affidandosi all’opera di ricerca, analisi e combinazione della enorme quantità di dati contenuti nella memoria a lungo termine.
Gestire questa operazione a livello cosciente è impossibile perché richiederebbe un carico cognitivo che non siamo in grado di sostenere. Lasciar lavorare liberamente l’inconscio ha inoltre il grande vantaggio di non subire il filtro degli schemi mentali che agiscono a livello cosciente.
Nella fase di incubazione bisogna interrompere ogni attività e dedicarsi preferibilmente a qualcosa del tutto diversa in modo da evitare di tornare col pensiero cosciente ad occuparsene.
Potrebbero essere attività rilassanti o che comunque spostano l’attenzione su altro. In particolare si possono utilizzare le tecniche come il rilassamento, la meditazione, l’autoipnosi le quali inducono la mente negli stati Alfa e Theta dei quali sono noti gli innumerevoli vantaggi.
Illuminazione
È soltanto cosi, infatti, che possono emergere quelle idee, che all’inizio sembrano apparentemente strambe, ma che alla fine ci portano, come accadde ad Archimede, a gridare Eureka! E questa è la fase della illuminazione.
La cosiddetta geniale intuizione e tutto il processo creativo che l’ha generata può tuttavia dissolversi nel nulla se poi non si passa alle azioni che portano a realizzare concretamente i risultati agognati.
Azione
Come ti ho detto in precedenza le idee creative nascono anche in modo spontaneo. Può tuttavia accadere che rimangano soltanto idee se non sono seguite da azioni concrete che determinano un risultato utile a qualcuno, un pubblico.
È la rilevanza data da un pubblico che fa di quella idea qualcosa che modifica profondamente un certo ambito come per la fisica, per esempio, grazie al contributo di Albert Einstein.
Nonostante la naturale propensione dell’essere umano alla creatività è tuttavia possibile stimolarla ulteriormente.
4. Come stimolare la creatività
Per agevolare il processo creativo e avere maggiori probabilità di ottenere l’intuizione giusta può essere senza dubbio utile adottare particolari comportamenti e atteggiamenti.
Codificazione e combinazione selettiva
Robert Sternberg, psicologo dell’Università di Yale, per esempio sostiene in proposito che siano necessarie quelle che chiama
- Codificazione selettiva
- Combinazione selettiva.
È importante, infatti, avere la capacità di eliminare le informazioni prive di utilità e conservare quelle che invece sono rilevanti rispetto alla soluzione ricercata.
Ai fini della risoluzione creativa dei problemi, è essenziale riuscire a individuare il segnale rilevante, separandolo dal rumore che rilevante non è (Goleman, 2018).
Le informazioni così selezionate devono poi essere però collegate tra loro in modo innovativo attraverso la Combinazione selettiva.
Cercare una idea nuova e originale richiede un grande impegno e, talvolta, si possono incontrare ostacoli dovuti ai propri vissuti interiori, al cosiddetto dialogo interno.
Senso dell’umorismo
È pertanto di grande utilità riuscire a gestire l’impegno con il necessario senso dell’umorismo e la capacità di affrontare il percorso con la voglia anche di giocare e divertirsi.
Vedere in modo diverso
Spesso, per ottenere risultati diversi, bisogna capovolgere le cose, vedere il mondo in modo diverso (Peter Lissaman, Aero Vironments). In questo modo sarà più probabile individuare collegamenti tra informazioni che normalmente non ci appaiono.
Occhi ingenui
Un inventore particolarmente fecondo, Richard Buckminster Fuller, diceva
Abbiate il coraggio di essere ingenui
intendendo che a volte, pur essendo esperti di un settore, può essere utile osservare il problema con gli occhi di un ingenuo libero da preconcetti.
Saper ascoltare
Liberarsi dei preconcetti aiuta, inoltre, ad essere più disponibili ad ascoltare gli altri, anche coloro dai quali pensiamo che mai possano giungere utili spunti di interesse.
Disponibili al rischio
Le persone creative non si limitano a essere aperte a nuove esperienze di ogni tipo, ma sono anche disposte a correre dei rischi pur di trovare l’idea creativa e realizzare ciò che desiderano.
Accettare gli errori
A volte può capitare di esitare perché si ha paura di commettere errori, percepiti come imbarazzanti o perfino umilianti. Se, però, non si corre qualche rischio pretendendo di non sbagliare mai, si finisce per non imparare nulla né tantomeno riuscire a fare cose insolite e innovative.
Quando si cerca la soluzione creativa a un problema, l’eventuale errore deve essere visto come un esperimento dal quale imparare qualcosa, un prezioso feedback che ci può suggerire i futuri tentativi come accadde, per esempio a Thomas Edison con la sua lampadina.
Una persona che non abbia mai commesso un errore non ha mai cercato di fare qualcosa di nuovo
Albert Einstein.
Confronti e analogie
Fare confronti e analogie è un’altra capacità che spesso si rivela utile per essere creativi. Si possono infatti individuare collegamenti nascosti tra le cose che suggeriscono modi di considerarli assolutamente innovativi.
Seguire più progetti
Infine, secondo lo psicologo Dean Simonton della California University, quando non si riesce a concentrare la propria creatività su un problema può essere utile interrompere e spostare l’attenzione su un altro progetto come spesso facevano grandi creativi della storia, tra i quali Leonardo da Vinci.
Se vuoi accelerare ulteriormente ed essere creativo ogni volta che ne avrai necessità puoi fare degli esercizi specifici che stimoleranno la tua creatività.
5. Esercizi per stimolare la creatività
Essere creativi presuppone soprattutto che tu consideri te stesso un unico sistema che unisce mente e corpo a cui dedicare la tua attenzione.
Puoi quindi fare, con regolarità, gli esercizi che ti propongo di seguito:
- Rilassati e respira
- Ricorda idee creative precedenti
- Zittisci il tuo dialogo interno
- Osservazione precisa
- Domande insolite
Rilassati e respira
Prenditi del tempo ogni giorno da dedicare al rilassamento. Scegliti un posto comodo e rilassati, respirando lentamente e profondamente col diaframma per almeno dieci volte. Mentre lo fai, mantieni l’attenzione sul respiro prendendo consapevolezza di eventuali distrazioni per poi riportare nuovamente l’attenzione sul respiro.
Ricorda idee creative precedenti
Mentre sei rilassato cerca nella memoria ogni qualvolta sei riuscito a trovare idee creative. Rivivi mentalmente e con tutti i sensi quei ricordi e così aumenterà la fiducia nella tua capacità di essere creativo.
Puoi fare questo esercizio abbinandolo alla tecnica di autoipnosi di cui ti ho parlato in un altro articolo e che garantisce risultati eccellenti.
Zittisci il tuo dialogo interno
I peggiori censori delle nostre idee creative siamo noi stessi e lo facciamo attraverso il dialogo interiore, cioè le parole che ci diciamo per svalutarci. Un modo per zittire questo fastidioso chiacchericcio è dire, rivolgendosi a quella voce, Stai zitto! Smettila, stai zitto! come suggerisce Bandler, cocreatore della PNL.
Osservazione precisa
Scegli qualcosa, un oggetto o un’immagine, e osservalo con gli occhi meravigliati di un bambino ma con la precisione di uno scienziato.
Domande insolite
E infine abituati a porti delle domande insolite, proprio quelle del tipo che vengono etichettate come stupide ma che possono invece aiutarti a vedere le cose in modo insolito e trovare idee innovative.
La creatività dunque è una preziosa risorsa che chiunque possiede e che può stimolare ulteriormente adottando un vero e proprio atteggiamento che comprenda pensieri e azioni come quelle che ti ho descritto oggi.
E, soprattutto, abbi fiducia in te e nelle tue grandi potenzialità che aspettano soltanto di essere applicate nella pratica quotidiana.
Bibliografia
Goleman, D., Ray, M., Kaufman, P., Lo spirito creativo, 2018, Milano, Mondadori
Csikszentmihalyi, M., Creativity. Flow and psychology of discovery and invention. (2009) Harper Collins e – books
Csikszentmihalyi, M., Flow: The psychology of optimal experience (2008) Harper Collins e – books