Il Sé e l’Autostima

Tempo di lettura: 5 minuti

Articolo aggiornato il 22 Dicembre 2022

Oggi ti parlo del Sé, cioè di te stesso, di cos’è l’Autostima, ovvero del valore che ti attribuisci, di come questo influisce sulla tua vita e come puoi aumentare l’Autostima affinché tu abbia uno strumento per raggiungere i tuoi obiettivi.

Cosa pensi di te?

L’opinione che hai di te stesso è buona o insoddisfacente? 

1. Se: significato

Il significato del Se è di importanza cruciale per gran parte delle cose che facciamo e delle esperienze che viviamo.

In psicologia sociale, il termine Sé può avere diversi significati. Può essere sinonimo di personalità, di immagine che l’individuo ha di sé nell’ambito sociale oppure di immagine che la persona si forma di se stessa in base alle risposte ricevute dagli altri (Treccani). Essere coscienti di se stessi è una capacità di pochi esseri viventi.

Soltanto pochi animali infatti, e tra questi l’uomo, hanno la consapevolezza di chi sono e sono in grado di riconoscersi, tranne i nostri piccoli che riescono a farlo soltanto dopo i 18 – 24 mesi.Come aumentare l’autostimaSecondo la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) ciascuno di noi costruisce la propria esperienza interiore in base a dei Livelli logici che sono organizzati in modo gerarchico ovvero:

  • spiritualità
  • identità
  • valori e convinzioni,
  • capacità,
  • comportamenti e
  • l’ambiente che ti circonda.

L’Identità, non a caso, occupa il secondo posto dopo la Spiritualità. Ciò implica che, per esempio, i messaggi che ricevi a questo livello, come

  • Sei bravo! oppure
  • Sei un buono a nulla!, non sai fare nemmeno la O con un bicchiere! 

vanno ad influire proprio sulla tua identità ovvero sulla tua percezione del sé.

L’immagine che hai di te si forma in relazione a:

  • ruoli che occupi o che gli altri ti attribuiscono e ti riconoscono
  • confronto con gli altri
  • successi che ottieni
  • fallimenti che percepisci
  • giudizi che ricevi
  • Cultura che pervade l’ambiente in cui vivi.

È in base a questi riferimenti che costruisci uno schema di te al quale, in modo inconsapevole, fai riferimento all’occorrenza. Avere uno schema piuttosto che un altro può generare tuttavia diversi effetti, come ad esempio:

  • l’effetto autoreferenziale
  • l’effetto spotlight
  • l’illusione di trasparenza

Il sè: effetto Autoreferenziale

L’effetto autoreferenziale si realizza cioè quando elabori le informazioni con riferimento a te stesso. Le informazioni, per esempio, sono più facilmente memorizzabili se, in qualche modo, sono collegate a te, al concetto che hai di te stesso.

Se, per esempio, ti raccontano un film paragonandoti al personaggio protagonista, ricorderai molto più facilmente film e personaggio. Questo dimostra quanto il nostro senso del sé sia importante per ciascuno.

Il sè: effetto Spotlight

Ti è mai capitato di perdere un bottone della giacca o della camicia proprio poco prima di entrare nella sala di una festa o di un evento con tante persone?

È possibile che in quella circostanza tu abbia pensato che tutte o quasi tutte le persone in sala si potessero accorgere della mancanza del bottone. È molto probabile che, in realtà, non fosse così, e che le persone non fossero così attente da notare un particolare così irrilevante salvo che non fossero particolarmente curiose o… pettegole.

Tuttavia la convinzione che gli altri siano particolarmente interessati a noi è quello che ci capita più spesso, immaginando perciò di essere costantemente sotto uno spot, un riflettore da cui deriva appunto il nome di effetto Spotlight.

Il sè: illusione di trasparenza

Durante le prove dello spettacolo di cui ti ho parlato nell’articolo Mente e Teatro, capitava spesso di accorgersi, durante l’interpretazione, di aver sbagliato o dimenticato una parola.

Stai tranquillo – rassicurava il regista – il pubblico non conosce il copione e dunque non potrà sapere che hai sbagliato.

Ciò nonostante, l’attore malcapitato di turno pensava che l’errore fosse talmente evidente da farsi aggredire dall’ansia e, credendo che questa fosse anch’essa evidente, finiva per compromettere la sua performance.

Questa è quella che gli psicologi sociali chiamano Illusione di trasparenza ovvero la convinzione che le proprie emozioni più intime possano essere facilmente scoperte dagli altri.

Sé Attuale, Imperativo, Ideale

Il concetto che hai di Te come vedi è importante e non soltanto quello legato al presente, al qui e ora, ma anche a ciò che potresti diventare, a quello che temi o ami diventare, a tutti i Sé possibili ovvero:

  • sé attuale
  • sé imperativo
  • sé ideale

Sé attuale

Il cosiddetto Sé Attuale, cioè quello corrispondente a ciò che sei o pensi di essere, è quello che metti in comparazione con il Sé Imperativo e il Sé Ideale.

Sé imperativo

Il Sé Imperativo è ciò che pensi dovresti essere secondo quello che pensano o impongono le persone che ti circondano, genitori, superiori in ufficio, amici o quello che la Cultura in cui sei immerso implica.

Sé ideale

Il Sé Ideale, infine, è quello che vorresti essere in base ai tuoi desideri, obiettivi, principi.

I Sé Imperativo e Ideale finiscono per diventare per te una guida da seguire a cui ispirarti, uniformarti e allo stesso tempo un termine di riferimento riguardo a chi sei o pensi di essere adesso.

E a tal proposito assume perciò un’importanza decisiva la capacità di attribuirti un valore ovvero l’Autostima.

2. Cos’è l’Autostima

L’Autostima è la considerazione che ognuno ha di sé (Treccani) e può essere:

  • bassa
  • alta

A seconda del concetto che hai di te avrai dunque un’autostima bassa, se il Sé Attuale è al disotto degli altri due, o alta se è conforme o migliore di essi e può essere generalizzata o riferita ad aspetti specifici.

Se, per esempio, percepisci una differenza tra il tuo Sé Attuale e lo standard imposto dal Sé Ideale, puoi provare delusione, tristezza, frustrazione.

Se, invece, trovi differente il tuo Sé Attuale dal Sé Imperativo allora può scattare colpa, imbarazzo, risentimento.

Ma la vera domanda non è se hai un’Autostima bassa o alta quanto come, in che modo tendi a darti questa valutazione.

Puoi, infatti, avere un’Autostima alta e dirti

Quanto sono bravo, Quanto sono forte!

o averla bassa e dirti invece

Sono un incapace buono a nulla! 

In entrambe i casi stai usando dei giudizi i quali possono, nel primo caso, tirarti su il morale e, nel secondo, deprimerti senza alcuna utilità.

Ed ecco che entra in gioco un atteggiamento più produttivo, quello potrei dire da Coach, anche nei confronti di te stesso. Un buon Coach si concentra prevalentemente sugli aspetti oggettivi di una prestazione o di un comportamento:

  • individuando che cosa ha o non ha funzionato
  • incitando il suo cliente, il coachee, a tentare altre soluzioni più efficaci e produttive e, soprattutto,
  • evitando in ogni modo di attribuire giudizi

in quanto utili soltanto a esaltare o deprimere la persona interessata, senza fornirgli alcuna indicazione sul come fare per cambiare strategia e migliorare di conseguenza l’autostima.

3. Come aumentare l autostima

La ricetta più utile per aumentare l’autostima è quella che ti consente di sfruttare il concetto del Sé come una risorsa con la quale puoi:

  • prendere consapevolezza di te stesso
  • concentrarti sui comportamenti da modificare eventualmente per raggiungere i tuoi obiettivi e, infine, perché no

gioisci e congratulati con te stesso per i risultati positivi ottenuti.Come aumentare l’autostima. Congratulati

Il Sé dunque è un concetto di importanza cruciale nella percezione del proprio essere, delle proprie risorse e competenze. Avere chiaro in mente cosa vuol dire davvero valutare se stessi attraverso l’autostima può essere perciò di grande aiuto per capire come sei, come vuoi essere e cosa puoi fare per migliorarti allo scopo di essere più efficace nel perseguimento dei tuoi obiettivi e del tuo benessere.

A presto e…Buone vacanze!

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