Ma che lingua parli? I segreti del linguaggio

Tempo di lettura: 6 minuti

Articolo aggiornato il 9 Settembre 2022

Oggi ti parlo del linguaggio, in generale, come imparare l’Inglese come un Lord o una qualsiasi nuova lingua.

Vuoi imparare l’Inglese o una nuova lingua?

Esponiti!

Ho frequentato un corso di Inglese, spendendo tanti soldi, ma non lo parlo per niente bene e poi, faccio una fatica… Forse non sono portata per le lingue…

Ma linguaggio e lingua sono la stessa cosa?

Beh, non proprio.

Ok, andiamo con ordine.

1. Linguaggio

Parliamo con la testa

Il ritrovamento di esemplari di Homo Sapiens, il nostro antenato intelligente, ha permesso di fare una delle scoperte neurologiche più importanti nel campo del linguaggio.

Tanto per avere un’idea di come siamo fatti, il cervello è suddiviso in due emisferi, sinistro e destro, e questi a loro volta in aree, i lobi, separati dai solchi cioè:

Linguaggio: imparare una nuova lingua

  • frontale, (la parte che appoggi sulla mano quando sei preoccupato)
  • temporale (dove ti gratti quando non ti ricordi qualcosa),
  • parietale (dove invece ti gratti quando pensi di aver detto/fatto una stupidaggine),
  • occipitale (qui ti gratti quando non ci hai capito proprio più niente) e il
  • limbico che si trova sotto gli altri.

L’emisfero sinistro è più grande

Utilizzando la tecnica dei castelli di sabbia, cioè mettere la sabbia umida nel secchiello per realizzarne una forma stabile, fu riempito il cranio del Sapiens e, dalla forma che ne uscì, si notò che l’emisfero sinistro del cervello doveva essere stato più grande di quello destro.

Il linguaggio è a sinistra

Questa evidenza, insieme ad altre, era la prova che il linguaggio, importantissima capacità cognitiva della corteccia cerebrale, risiedesse proprio in alcune aree della parte sinistra del cervello.

Ulteriore conferma deriva dalle evidenze raccolte da due (psicologi) dell’800, Broca e Wernicke.

Linguaggio Pierre Paul Broca
Pierre Paul Broca
Linguaggio Carl Wernicke
Carl Wernicke

Il primo curava un paziente che aveva chiamato Tan perché questa era la parola che egli ripeteva in continuazione.

Quando il paziente morì, Broca fece l’autopsia e scoprì che aveva una lesione cerebrale nel lobo frontale di sinistra. Ne dedusse, quindi, che quella specifica area era deputata alla produzione del linguaggio, alla lingua parlata insomma.

Wernicke, invece, scoprì che l’area temporale sinistra era deputata alla comprensione.

Le parole nascono dalla corteccia

Insomma, tutto questo, in estrema sintesi, per dire che ci esprimiamo con la testa ovvero che le nostre abilità linguistiche non dipendono soltanto da quello che esce dalla bocca.

Esse, invece, nascono proprio dalla elaborazione della corteccia cerebrale, la parte esterna del cervello, cresciuta in tempi relativamente recenti e che è sede dei processi cognitivi evoluti quali

E, attenzione, non importa quale lingua usi, se è una lingua parlata o se è una delle lingue dei segni utilizzata per comunicare con i sordi.

Le aree del cervello coinvolte sono esattamente le stesse, ciò che cambia è soltanto l’output, cioè il codice linguisticoutilizzato per esprimere i concetti che risiedono nella mente.

Nella lingua parlata, per esempio, utilizziamo l’udito e la voce, nella Lingua dei Segni invece le mani, la postura del corpo, le espressioni del viso.

2. Come imparare

Parole e linguaggio

Ok, mi dirai, ma come si fa per imparare a parlare l’inglese o una qualsiasi lingua?

Esponiti

Semplice, la condizione, imprescindibile, è l’esposizione a quella lingua cioè quanto la ascolti, la parli o la scrivi, e il modo in cui la impari dipende da quando questa esposizione avviene ovvero

  • prima della pubertà
  • dopo la pubertà

Prima della pubertà

Se, per esempio, si verifica prima della pubertà, la conoscenza della lingua avviene in maniera automatica.

Ciò vuol dire che le informazioni relative saranno memorizzate nella parte Non Dichiarativa della Memoria a Lungo Termine cioè quella dove sono conservate tutte le procedure che utilizzi spesso.

La guida dell’auto, l’uso della bicicletta, il pilotaggio di un elicottero, cose che, una volta imparate, non ti serve di richiamarle in modo volontario dalla memoria, essendone cioè consapevole.

Dopo la pubertà

Diverso è, invece, se ti esponi a quella lingua dopo la pubertà, studiandola a scuola, decidendo di fare un corso perché ti piace imparare una nuova lingua o perché ti hanno trasferito all’estero e, nel caso, sarà bene pensarci per tempo.

In tal caso, questo tipo di conoscenze finisce nella parte Dichiarativa della Memoria a Lungo Termine quella dalla quale, cioè, estrai consapevolmente le informazioni quando ti servono.

Quindi, nel primo caso vai in automatico, spendendo pochi soldi cognitivi, nel secondo in manuale, spendendone un po’ di più.

Bilancio di energie

Il cervello è sempre molto attento soprattutto perché deve sempre fare i conti col bilancio (come il governo) ma di energie cognitive, cioè quelle deputate alla conoscenza del mondo.

Devi interagire tutti giorni con Chang, il tuo collaboratore di Pechino addetto ai rapporti internazionali coi clienti della tua azienda?

Oppure con Chen, il cameriere, quando vai a mangiare dal cinese e quindi ti può bastare rispondere al suo sorriso? Tanto le ordinazioni le fai ormai via ipad.

E’ dunque sulla base appunto dell’esposizione che il tuo cervello stabilisce quali e quante risorse destinare a quel compito.

In pratica, puoi fare tutti i corsi che vuoi, ma se quella lingua non la usi, il cervello non si organizza per arrivare ad usarla in automatico.

Ma io ne ho proprio bisogno, come faccio?

Ho giusto qualche suggerimento per te.

3. Come imparare l’inglese: consigli utili

Ci sono alcune imbeccate che io ho trovato utili e che mi fa piacere condividere con te ovvero:

  • frequentare corsi dal vivo e online
  • imparare le parole essenziali
  • impararla in sei mesi
  • utilizzandola (on job training)

Corsi dal vivo e online

Puoi cominciare frequentando uno o più corsi, dal vivo oppure online, che hanno il vantaggio di potersi relazionare con l’insegnante. Quest’ultimo, peraltro, può stimolare l’apprendimento rendendolo perfino gradevole.

È il caso, per esempio di quelli offerti da Marika di Learn for, particolarmente innovativi nel metodo ed efficaci.

Nei suoi corsi infatti si avvale dei principi dell’apprendimento significativo e di potenti strumenti come le mappe mentali.

Linguaggio impara una nuova lingua
Marika di Learn4

Le 700 parole essenziali

Un altro modo per imparare l’inglese o un’altra lingua, è quello suggerito da Armando Elle sul suo blog Gli audaci della memoria

Consiste nella scelta di 700 parole essenziali , da imparare velocemente con una tecnica di memorizzazione, per esprimersi in qualsiasi lingua e, semplicemente, tradurle nella lingua che vuoi imparare.

Aggiungi alla ricetta una spolverata di grammatica e pronuncia q.b. (quanto basta) e il gioco è fatto.

Imparala in sei mesi

Se vuoi invece un approccio globale ti consiglio di vedere questo video su YouTube ove Chris Lonsdale, in un intervento al TEDx, How to learn any Language in six months, visualizzato da quasi 14 milioni di persone, consiglia ciò che devi fare per imparare a parlare fluentemente una nuova lingua in sei mesi.

Wow! 

Il tutto si fonda su:

  • 5 Principi
  • 7 azioni
  • un Piano

5 Principi

  1. Focalizzati su una lingua che per te sia utile
  2. Usala fin dal primo giorno
  3. Comprendi prima il significato delle parole
  4. Impara in maniera compatibile con la tua fisiologia
  5. Allena i muscoli facciali alla nuova pronuncia

7 Azioni

  1. Ascolta tanto la lingua che vuoi imparare
  2. Comprendi prima il significato delle parole
  3. Miscela sostantivi, verbi, aggettivi
  4. Concentrati sull’obiettivo
  5. Usa il linguaggio dei genitori
  6. Fai attenzione alle espressioni dei volti
  7. Associa le parole alle immagini

Un piano

Infine fai un piano di tutte le cose che dovrai fare decidendo per ciascuna una data di inizio e soprattutto una scadenza.

Quello che tuttavia può fare la differenza tra i modi per imparare l’inglese o altre lingue sono ulteriori modalità cosiddette on job, ovvero imparare facendo, con le quali puoi non solo accelerare l’apprendimento, ma renderlo anche automatico.

Una soluzione in tal senso, è una molto interessante, naturale e utile che Pasquale, un mio caro amico, mi suggerì qualche tempo fa.

On job training

Consiste in pratica nell’iscriversi semplicemente su un sito ove poter scambiare, per esempio, la tua lingua italiana con il cinese (io l’ho fatto con www.conversationalexchange.com).

Inserisci il tuo profilo, la lingua che vuoi praticaree la lingua che puoi offrire.

Il sito in pratica farà da intermediario per un po’, offrendo gratuitamente la piattaforma per lo scambio preliminare dei messaggi. Successivamente stabilirai con la persona con la quale hai fatto matching il modo, Skype, Wapp, Messenger e i tempi per praticare.

Io stesso sono in contatto con amici della California, dell’Australia e della Cina per praticare conversando la loro lingua e facendo praticare loro con la mia.

Ci sono infine altri modi per imparare una lingua straniera come applicazioni sullo smartphone dedicate o studiando un testo con i relativi esercizi.

Quale che sia il metodo che sceglierai il requisito principale è senza dubbio quello di essere esposti a quella lingua in modo che la mente comprenda che ti è utile.

Soltanto cosi, insieme alla volontà di imparare, ti fornirà tutto l’apporto necessario per apprendere quella lingua nel modo migliore ed efficace.

Ecco la Mappa mentale dell’articolo che ti aiuterà a ricordare meglio i contenuti.

Mappa mentale Linguaggio: imparare una nuova lingua
Mappa mentale articolo

Gli articoli che leggi sono un mio libero contributo alla tua felicità e al tuo benessere e sono gratuiti. Sarò veramente felice quando vorrai condividerlo e scriverai qui di seguito un tuo commento, importantissimo per me per conoscere il tuo punto di vista.

Recensioni

Ma che lingua parli? I segreti del linguaggio

6 Marzo 2019

Hi there! Such a nice article, thanks!

Tammy

Ma che lingua parli? I segreti del linguaggio

7 Ottobre 2018

Sono d’accordo con te.

Hai la mia piena ammirazione, continuo a seguirti molto volentieri 🙂

Clara Nicoloso

Risposta da Giuseppe Vargiu - SinaPsiCoaching

Grazie Clara!

Ma che lingua parli? I segreti del linguaggio

5 Ottobre 2018

Complimenti per la competenza sui contenuti e la chiarezza nell’esposizione.

d. Romanazzi

Risposta da Giuseppe Vargiu - SinaPsiCoaching

Grazie D.!

Ma che lingua parli? I segreti del linguaggio

28 Settembre 2018

Grazie dei consigli Giuseppe, ottimo.

Massimo

Risposta da Giuseppe Vargiu - SinaPsiCoaching

Grazie a te Massimo

Ma che lingua parli? I segreti del linguaggio

27 Settembre 2018

Giuseppe, sei fenomenale! Grazie per condividere queste informazioni utili e scritte in maniera fluidissima e quindi facili da comprendere, apprendere e ricordare!

Clara

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