Articolo aggiornato il 23 Maggio 2022
La Memoria a breve termine, una componente fondamentale della memoria, che influisce su molti processi cognitivi potenziandoli o limitandoli. Oggi ti parlo di questa straordinaria funzione della mente con maggiore dettaglio così che tu possa comprenderne meglio il funzionamento e utilizzandola in modo più efficiente.
In questo articolo:
1. La Memoria
Senza il fondamentale contributo della Memoria non potremmo fare nulla perché qualsiasi cosa facciamo è necessario trattenere informazioni, anche solo momentaneamente.
Questo accade, per esempio, per:
- la comprensione di un testo che leggiamo
- ascoltare e comprendere le parole di chi ci parla e perfino
- per orientarci e muoverci nello spazio circostante.
Ti ho parlato altre volte della Memoria e di quella a lungo termine ovvero quell’immenso deposito dove conservi in maniera permanente episodi, conoscenza, abilità nel fare le cose e tanto altro.
Ma la Memoria a lungo termine non sarebbe di alcuna utilità se, prima, non ci fosse il grande lavoro di
- analisi
- selezione
- elaborazione
svolto proprio dalla Memoria a breve termine.
La Memoria a breve termine è come un imbuto che raccoglie una grande quantità di informazioni che rappresentano però solo una misera parte dell’esperienza sensoriale esterna complessiva.
Tutto il resto, una mole infinita di dati, viene ignorata o cancellata.
L’elaborazione delle informazioni
La memoria elabora le informazioni in tre fasi:
- codifica, cioè trasforma le informazioni sensoriali in un codice comprensibile per la memoria
- ritenzione, quando immagazzina e consolida
- recupero, cioè il richiamo delle informazioni in caso di necessità.
Per chi ha dimestichezza con i computer, la Memoria a breve termine è un po’ come la RAM (Random Access Memory) ovvero quel componente elettronico che fa tutti i calcoli ad altissima velocità. I dati ottenuti vengono successivamente conservati nelle cosiddette memorie di massa come il disco fisso, le pennette, CD e DVD anche se di fatto ormai tutto soppiantato dal Cloud.
Le risorse della Memoria a breve termine, tuttavia, non sono infinite, anzi.
2. Memoria a Breve Termine: i limiti
Per quanto sia rapida la Memoria a Breve Termine ha infatti dei limiti che fanno sentire i loro effetti su gran parte dei processi cognitivi della mente.
Negli anni ‘50 George Armitage Miller pubblicò l’ormai famoso articolo Il magico numero sette, più o meno due nel quale argomentava in dettaglio la tesi per la quale la mente umana è in grado elaborare contemporaneamente soltanto 7 +/- 2 items o gruppi di informazioni, quindi da un minimo di 5 a un massimo di 9.
Ciò vuol dire che, se le informazioni da elaborare eccedono questo limite, vengono eliminate quelle in eccesso per poter gestire in maniera adeguata la mole di dati compatibili con limite stessevo. Ciò vuol dire quindi che la capacità di svolgere nello stesso tempo più compiti diversi di varia difficoltà è limitata e questo è molto semplice da dimostrare.
3. Test Memoria a breve termine
Puoi provare anche tu.
Cerca di memorizzare i seguenti numeri mentre ascolti in cuffia della musica ad alto volume o quando qualcuno ti sta parlando.
35 67 54 567 21
Noterai una certa difficoltà a ricordarli, ma sii fiducioso e segui i suggerimenti di Miller.
I trucchi di Miller
Miller suggeriva nell’articolo dei trucchi per ovviare almeno parzialmente a questo limite.
Prova, per esempio, a memorizzare il numero seguente di 12 cifre, quindi superiore al limite di 9:
658406532198
scoprirai che è molto difficile ricordarlo a meno che non lo ripeti mentalmente molte volte.
Se invece provi a memorizzarlo così
658 406 532 198
cioè suddiviso in quattro gruppi da tre cifre, noterai che è notevolmente più semplice.
La Memoria a Breve Termine si potrebbe definire il cuore pulsante dell’apprendimento per le funzioni che svolge, peraltro con grande rapidità, che risultano determinanti per imparare sempre cose nuove e più complesse come capirai continuando a leggere.
Per rendere più comprensibili le complesse attività della memoria, gli studiosi del settore hanno elaborato numerosi modelli tra i quali quello noto di Atkinson e Shiffrin del quale ti ho già parlato anche se sono state importanti evoluzioni.
4. Memoria di lavoro
Fermo restando la sua validità e utilità, un modello più recente, che ha rivisto le funzioni della memoria, è quello elaborato da Baddeley e Hitch nel 1974 e aggiornato nel 2000. Quest’ultimo integra i modelli precedenti della Memoria a breve termine con un ulteriore modulo detto Memoria di lavoro o Working memory.
Secondo questo modello le informazioni vengono inizialmente trattenute per pochissimi secondi nella memoria sensoriale e rimangono poi fino ad alcuni minuti nella memoria di lavoro. Qui hanno il tempo di essere meglio elaborate prima di essere inviate alla memoria a lungo termine per la definitiva memorizzazione o eliminate.
Memoria lavoro: il Sistema di Controllo Esecutivo
Come una piccola azienda
Immagina dunque una azienda piccola ma molto efficiente (Sistema di Controllo Esecutivo) che seleziona e trasforma materie prime (informazioni sensoriali, ricordi) in prodotti finiti (informazioni da ricordare a lungo) eliminando quelle inservibili.
Per svolgere questo gran lavoro delicato e molto impegnativo si affida a personale specializzato che opera all’interno di reparti:
- memoria fonologica
- memoria visuo spaziale
- imagery
- buffer episodico
Questi ultimi, più che magazzini, sono veri e propri laboratori dove ferve un andirivieni di informazioni di ogni genere che vanno e vengono o meglio ancora che vengono e vanno.
Quindi, piuttosto che Memoria di lavoro, sarebbe più adeguato definirla Memoria che lavora cioè un sistema attivo di mantenimento ma anche e soprattutto di elaborazione.
Andiamo allora a curiosare quali sono e cosa fanno questi laboratori.
Memoria fonologica (loop fonologico articolatorio)
In questo laboratorio si lavorano i suoni che vengono identificati senza però attribuire loro alcun significato. E, infatti, uno dei clienti più affezionati è il linguaggio. Questo team si avvale a sua volta di due articolazioni interne ovvero
- un magazzino (fonologico), che raccoglie gli stimoli sonori e
- un reparto che si occupa di intrattenere suoni e parole in attesa di essere utilizzate, per esempio per la pronuncia. Qui viene inoltre svolta la funzione di codifica verbale delle immagini (componente articolatoria)
Memoria visuo spaziale
Nel reparto visuo spaziale si elaborano prevalentemente immagini che possono provenire:
- dagli occhi, quindi dall’esterno
- dalla generazione fantasiosa di immagini da informazioni anche diverse da quelle visive, come le parole.
- da rappresentazioni interne basate su precedenti percezioni visive.
Imagery
La capacità di generare una rappresentazione visiva interna utilizza gli stessi circuiti cerebrali della percezione ed è per questo che si dice che per la mente vedere o immaginare è quasi la stessa cosa.
È, di fatto, un processo di memoria di lavoro vero e proprio. Esso coinvolge non solo informazioni sensoriali ma anche ricordi provenienti dalla Memoria a Lungo Termine ed è il risultato di processi di ragionamento e elaborazione.
È proprio grazie a questa capacità che una persona cieca dalla nascita è in grado di generare immagini mentali senza averle mai viste e di servirsene per orientarsi e muoversi ad esempio nello spazio circostante.
Buffer episodico
Soltanto grazie agli ultimi investimenti questa particolare azienda ha integrato il terzo laboratorio. Qui, di fatto, il prodotto finito (l’informazione da memorizzare), che raccoglie e integra tutte le componenti visive, auditive e cinestesiche, viene trattenuto ulteriormente per il tempo necessario alla verifica finale (anche alcuni minuti). Quando l’informazione è pronta viene definitivamente consegnata al solito cliente destinatario, la memoria a lungo termine.
5. Memoria: effetto Primacy effetto Recency
Ulteriori esperimenti di laboratorio hanno evidenziato che si ricordano più facilmente le informazioni ricevute per prime e le ultime rispetto alle altre. Questo a causa degli effetti Primacy e Recency.
Nel caso del Primacy, l’effetto sarebbe dovuto al fatto che, essendo le prime informazioni, è maggiore la concentrazione proprio perché non ce ne sono altre che le precedono.
Riguardo al Recency invece dipenderebbe dalla mancanza di informazioni successive che possano agire come disturbo.
Questo è il motivo per il quale per esporre un argomento, sia a voce che per iscritto, è bene iniziare con una sintesi di ciò che verrà detto, trattare l’argomento e concludere riassumendo ciò che si è esposto così da favorire il ricordo dei lettori o ascoltatori.
6. Memoria lavoro: compiti di controllo del SCE
Oltre i tipici compiti di memoria, il Sistema di Controllo Esecutivo (SCE) svolge anche particolari compiti di controllo come:
- inibizione risposte automatiche in caso di necessità
- trasferimento dell’attenzione da un compito a un altro più urgente o più importante. È quello che accade quando, per esempio, sei assorto nei pensieri mentre sei alla guida dell’auto e, all’improvviso, una persona o un cane ti attraversano la strada;
- aggiornamento, mantenimento delle informazioni da trattenere, come quando devi ricordare un numero di telefono prima di digitarlo o trascriverlo nella rubrica.
Come puoi intuire la memoria a breve termine è una componente essenziale ed è per questo indispensabile conservarne il più a lungo possibile la massima efficienza.
7. Esercizi per la memoria a breve termine
Come qualsiasi altro organo o funzione, per conservarne l’efficienza e l’efficacia è necessario l’allenamento.
Mantenere efficiente la memoria a breve termine e di lavoro può essere favorito da numerose attività che comprendono un insieme di azioni ad ampio spettro tra le quali:
- quelle a carattere generale come:
- una alimentazione sana
- svolgere regolarmente attività fisica, anche blanda
- allenare la presenza mentale praticando la respirazione diaframmatica, il rilassamento e la meditazione o ancora meglio l’autoipnosi di cui ti ho parlato in precedenza
- le azioni che sono indicate specificamente per la memoria sono:
- esporsi periodicamente e costantemente a compiti di apprendimento come ti ho spesso suggerito anche per altri motivi. In particolare esercitati a leggere un paragrafo di circa 10 righe, comprendere il significato, scegliere una parola chiave che lo sintetizzi e usarla per verificare il recupero dalla memoria del concetto
- impara e usa le tecniche di memoria quali
- la visualizzazione e l’associazione
- la conversione numerica
- i loci ciceroniani
- il palazzo della memoria.
Quando usi le tecniche di memoria coinvolgi un po’ tutte le funzioni della memoria a breve termine che ti ho descritto. In particolare l’imagery ovvero la rappresentazione visiva interna, l’elaborazione e il collegamento di informazioni nuove ad altre già presenti nella memoria a lungo termine. In proposito puoi usare la mia guida pratica che puoi scaricare gratuitamente e svolgere gli esercizi che ti propongo
- i giochi di enigmistica che peraltro allenano anche la creatività
- dedica del tempo alla formulazione di obiettivi e piani d’azione immaginando in maniera vivida, con tutti i sensi, i risultati che vuoi ottenere. Questo, inoltre, ti aiuterà anche a dare una direzione più consapevole alla tua vita.
Come hai potuto vedere dunque, la memoria e quella a breve termine in particolare è una funzione importantissima della mente i cui effetti si riverberano sulle altre funzioni cognitive e sui tuoi comportamenti. Amala, curala regolarmente e costantemente e lei sarà al tuo fianco più a lungo nel meraviglioso viaggio della vita.
Bibliografia
Il magico numero sette, più o meno due – Articolo di George Miller
Cherubini, P., Psicologia generale
Pravettoni, G., Psicologia cognitiva