Ricordare nel tempo

Tempo di lettura: 8 minuti

Articolo aggiornato il 15 Luglio 2022

La Memoria a lungo termine, l’architettura, i processi mentali e cosa puoi fare per mantenerla costantemente efficace.

Fai fatica a ricordare? Vuoi migliorare la tua capacità di recupero dei ricordi dalla memoria?

1. La Memoria

La Memoria è uno dei processi di cui si avvale la mente per conoscere e adattarsi al mondo circostante.

A cosa serve? 

Quando siamo esposti con i nostri sensi a vivere le esperienze esterne riceviamo una quantità enorme di informazioni visive, auditive e cinestesiche. Soltanto una minima parte viene presa in considerazione a seconda di dove è orientata la nostra attenzione ovvero l’altro, importantissimo processo cognitivo della mente. Le informazioni considerate degne di interesse vengono quindi elaborate ed eventualmente apprese.

2. L’Apprendimento

L’apprendimento è, dunque, un ulteriore processo della mente. Può essere necessario ricordare quanto appreso per poco tempo, magari pochi secondi. Come quando ti dicono un numero di telefono o un indirizzo e ti serve ricordarlo il tempo necessario per poi trascriverlo.

Quando invece leggi un capitolo del libro di testo sul quale devi preparare il tuo prossimo esame universitario ecco che allora le informazioni che hai appreso sarà bene ricordarle per molto più tempo ovvero settimane, mesi o anche anni.

Secondo le rispettive necessità ovvero ricordare per pochi secondi o per anni utilizziamo la memoria in modo diverso. Nel primo caso le funzioni sono svolte dalla Memoria cosiddetta a breve termine mentre nel secondo dalla Memoria a lungo termine.

3. Il modello di Atkinson e Shiffrin

Tutte le funzioni della mente sono distribuite in diverse aree del cervello ma, per semplificare la comprensione, spesso si fa riferimento a un famoso modello della memoria definito da Atkinson e Shiffrin Modello del multimagazzino.

Memoria Richard C. Atkinson
Richard C. Atkinson

I due studiosi hanno infatti schematizzato la memoria in più moduli dei quali i principali sono:

  • la memoria sensoriale
  • la memoria
    • a breve termine e
    • a lungo termine
Modello Memoria Multimagazzino
Modello Memoria Multimagazzino

4. La Memoria a breve termine

La memoria a breve termine e il Sistema di controllo esecutivo si occupano di elaborare ed eventualmente conservare le informazioni acquisite per un massimo di 20 secondi circa.

Se, come dicevo, è necessario conservarle più a lungo allora il compito viene demandato alla memoria a lungo termine sulla quale voglio oggi soffermarmi per entrare un pò più in dettaglio.

5. La Memoria a lungo termine

Ti descriverò quindi:

  • come è organizzata,
  • le funzioni specifiche di ogni area,
  • cosa puoi fare per memorizzare più facilmente e più a lungo conservando la tua memoria a lungo termine sempre al massimo livello di efficienza
  • perché dimentichiamo e come avviene.

6. No apprendimento? No memoria

Spesso mi capita di sentire studenti preoccupati per l’esito delle loro interrogazioni o dei loro esami perché assaliti dall’ansia di non ricordare quanto studiato. A tal proposito è essenziale prendere consapevolezza che non ci può essere memorizzazione se a monte non c’è prima un apprendimento ovvero la comprensione di nuovi concetti. Quest’ultima si realizza nel momento in cui riesci a collegare e ad integrare il nuovo concetto con uno o altri già stabilmente conservati nella tua memoria a lungo termine.

Apprendimento significativo

È quello che, nella sua nota Teoria dell’apprendimento per assimilazione, David Ausubel chiama appunto apprendimento significativo. È come dire che apprendi nel momento in cui riesci a dare un senso al nuovo concetto.

David Ausubel
David Ausubel

Di fatto è quello che ti capita quando dici

Ah ho capito, è come…. 

Una volta appreso, la tua mente si chiede se quel nuovo apprendimento ti servirà ricordarlo spesso e per quanto tempo.

Il sentiero della memoria

Se, dunque, andrai frequentemente e per molto tempo a ripescare quel nuovo concetto dalla memoria ecco che allora le nuove inter connessioni sinaptiche si andranno via via consolidando e infine si creerà finalmente la cosiddetta traccia mnestica.

È un po’ quello che accade quando si percorre spesso uno stesso sentiero nella vegetazione di un bosco, in campagna o sui monti e l’erba o le sterpaglie vanno via via scomparendo lasciando un sentiero visibile da percorrere.

Apprendimento accidentale

Esiste anche la possibilità del cosiddetto apprendimento accidentale ovvero un’informazione o un evento che, per la sua natura emotiva, non richiede di essere ripetuto più volte. Quell’informazione o quell’evento viene quindi ricordato a lungo o per tutta la vita anche se non viene rievocato frequentemente.

7. I settori della Memoria a lungo termine

Le nuove informazioni tuttavia, vengono distribuite in specifiche aree della memoria a lungo termine. Vediamole.

Una prima importante suddivisione è tra le informazioni che recuperi coscientemente e quelle che invece ricordi inconsapevolmente, senza rendertene conto.

Le prime vengono dirottate nella cosiddetta memoria esplicita o dichiarativa, mentre le seconde finiscono nell’area della memoria implicita o non dichiarativa.

8. La Memoria esplicita o dichiarativa

La Memoria esplicita, alla quale attingi consapevolmente, è il magazzino dove ci sono i settori della memoria:

  • episodica
  • semantica
  • prospettica

Episodica

La memoria episodica conserva i ricordi legati agli eventi come lo sbarco sulla luna, la vittoria della nazionale ai mondiali o l’attacco alle torri gemelle. Una funzione specifica della memoria episodica è quella autobiografica ove conservi i ricordi che ti riguardano personalmente e che, di fatto, contribuiscono a creare la tua identità.

Ricerche di laboratorio hanno constatato che la maggior parte degli eventi che ricordiamo sono collocati nel periodo di vita che va da i 10 ai 30 anni detto picco di reminiscenza. Questo è dovuto verosimilmente al fatto che in quella fascia di vita viviamo la maggior parte delle esperienze nuove e che rappresentano un significato.

Di contro, quello che accade nei primi tre anni di vita difficilmente viene ricordato ed è quella che viene chiamata amnesia infantile.

Flashbulb

Una particolare forma di memoria autobiografica è la cosiddetta flashbulb proprio perché la rievocazione del ricordo si manifesta come un flash che illumina intensamente e rapidamente una scena buia. Riguarda eventi personali particolarmente incisivi per le implicazioni emotive che li caratterizzano. Per quanto rara, la memoria flashbulb conserva praticamente intatto il legame diretto tra le informazioni e le sensazioni ad esse associate. Essendo immagini molto precise, che potremmo definire ad alta risoluzione, questo tipo di ricordi richiede l’impiego di una grande quantità di risorse cognitive.

Memoria flashbulb

In ambito clinico e in psicologia dell’emergenza questi ricordi sono conosciuti come memorie flashback relativamente frequenti nel Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS).

Prospettica

Hai un appuntamento da rispettare? Devi svolgere un certo compito in un futuro più o meno lontano? Questa è la funzione tipica svolta dalla memoria prospettica,  conosciuta anche come memoria delle intenzioni. È una sorta di agenda dove prendiamo nota di avere l’impegno di dover svolgere un compito, anche se poi i dettagli della cosa da fare sono conservati in un altro settore della memoria.

Semantica

Tutte le nostre conoscenze, il nostro sapere nei vari ambiti, trovano il loro spazio nella memoria semantica dove appunto gli studenti, per esempio, collocano i concetti appresi con lo studio e la comprensione. Diversamente dalla memoria episodica, i ricordi nella memoria semantica non sono necessariamente associati all’evento in cui si è verificato l’apprendimento. Affinché il concetto si depositi stabilmente in quest’area della memoria a lungo termine è necessario ripeterne il recupero un certo numero di volte.

9. Gli studi di Ebbinghaus

Gli studi specifici sulla ritenzione delle informazioni furono svolti da Hermann Ebbinghaus, psicologo e filosofo tedesco, il quale elaborò la curva dell’apprendimento e la curva dell’oblio, cioè della dimenticanza. Sperimentando su se stesso la memorizzazione di sillabe prive di significato misurò il tempo necessario a perdere una certa percentuale di ricordo. La cosa forse sorprendente è che la percentuale maggiore di perdita si verifica nelle prime ore per poi ridursi col tempo.

Curva dell’oblio
Curva dell’oblio

10. La ripetizione spaziata

Proprio grazie alla curva dell’oblio è stata pensata la tecnica di memoria della cosiddetta ripetizione spaziata o, dall’inglese, Spaced Repetition System (SRS). Questa tecnica prevede la ripetizione per poche volte su tempi lunghi piuttosto che ripetere, come spesso si fa, tante volte e spesso.

Ripetizione spaziata
Ripetizione spaziata

In pratica, secondo la curva dell’oblio, bisognerebbe ripetere soltanto 5 volte ovvero dopo:

  • 10’,
  • 24 ore,
  • una settimana,
  • un mese,
  • 6 mesi

e così il ricordo si fisserà saldamente nella memoria a lungo termine.

È una tecnica di memorizzazione molto efficace che si aggiunge alle altre di cui ti ho già parlato nell’articolo dedicato come

  • visualizzazione e associazione
  • conversione numerica
  • loci ciceroniani
  • palazzo della memoria
  • mappa mentale

dove peraltro puoi scaricare la mia guida gratuita in pdf per imparare e fare pratica con le tecniche.

11. La Memoria implicita o non dichiarativa

Ogni volta che usi informazioni memorizzate nel settore a lungo termine, senza però essere consapevole che le stai ricordando, la memoria coinvolta è quella implicita o non dichiarativa. In questo magazzino operano, inoltre

  • il Priming
  • la memoria Procedurale
  • il Plagiarismo inconscio o criptomnesia

Priming

Il Priming, al quale ho dedicato un intero articolo, è la funzione che la mente usa per predisporre le informazioni potenzialmente utili in base agli stimoli che riceve. Questi ultimi possono essere non solo parole, ma anche pensieri, immagini, suoni o sensazioni. Il priming semantico, in particolare, funziona come quando fai una ricerca su Google. Avrai infatti notato che, non appena digiti la prima parola, si apre una finestra sottostante nella quale sono elencati gli argomenti potenzialmente correlati alla ricerca che ti possono interessare. Questo utile meccanismo facilita e soprattutto velocizza la ricerca oltre a fornirti utili spunti per affinarla.

Memoria procedurale

Guidare l’auto, andare in bicicletta o cucinare il tuo piatto preferito richiede di eseguire delle azioni secondo una certa procedura. Dopo la prima fase di comprensione di come si fa e quindi di apprendimento, se continui a rifarlo con una certa frequenza presto ti accorgerai che, per eseguire quelle azioni in sequenza, non dovrai più pensarci.

Andare in bicicletta

Questo perché il ricordo del come fare avverrà in modo del tutto automatico e inconsapevole. Tale funzione specifica della memoria procedurale ci consente di svolgere moltissimi compiti in modo automatico. Inoltre ci fa risparmiare grandi quantità di energie cognitive che possiamo quindi dedicare all’apprendimento di nuove abilità mentali e fisiche.

Plagiarismo inconscio

Un altro modo di funzionamento della memoria implicita, infine, si verifica quando plagi un tuo stesso ricordo pensando di aver avuto una nuova idea. Di fatto, senza però esserne cosciente, ti attribuisci un merito che non è tuo, della tua creatività, ma che è comunque tuo perché viene da un altro magazzino di memoria.

Oblio

Gli studi di Ebbinghaus, oltre a fornire indicazioni sulla ripetizione del recupero dell’informazione, hanno di conseguenza indagato anche perché e come dimentichiamo le cose.

Tra le teorie più note al riguardo ci sono quelle del:

  • decadimento della traccia mnestica, attribuita semplicemente al trascorrere del tempo
  • dell’interferenza, dovuta alla concomitanza dell’informazione da ricordare con altri stimoli che ne disturbano il processo. Questa può, a sua volta, essere di tipo
    • proattivo, quando l’interferenza deriva da un precedente ricordo
    • retroattivo, se il precedente viene danneggiato o eliminato da quello ultimo
  • dipendenza dal segnale, quando il ricordo è presente ma non si sa come ricordarlo e infine
  • della rimozione freudiana, secondo la quale la mente, per protezione, impedisce l’accesso al ricordo di situazioni traumatiche.

12. Come mantenere la memoria efficiente

Invecchiare vuol dire necessariamente perdere la capacità di ricordare?

Molti studi di laboratorio incoraggiano a credere che la capacità di recuperare ricordi dalla memoria a lungo termine dipenda in gran parte da quanto questa venga sollecitata.

Per ottenere ottimi risultati di memorizzazione devi quindi esporti continuamente e periodicamente a compiti di apprendimento siano essi di conoscenza che di abilità nel comportamento.

13. La tua crescita personale quotidiana

Dunque, la cosa migliore da farsi potrebbe essere scegliere dall’elenco delle cose che ti piacciono quelle che ami di più e pianificare del tempo da dedicare per apprenderle.

Crescita personale

Fai diventare cioè la tua crescita personale, negli ambiti che preferisci e/o che ti sono utili, una parte importante della tua giornata. E vedrai che la tua Memoria, a breve e a lungo termine, te ne sarà ampiamente grata, ripagandoti con sorprendenti e inimmaginabili performance mnemoniche.

Mappa mentale Memoria a lungo termine
Mappa mentale articolo

Bibliografia

Psicologia generale – Paolo Cherubini

Psicologia cognitiva – Gabriella Pravettoni

Usiamo la memoria – Tony Buzan

Recensioni

incoraggiante e stimolante

13 Luglio 2021

Molto incoraggiante e stimolante per migliorare la vita in generale, in particolare dopo essere andati in pensione 😉

Dan Cacsire Castillo-Tong

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