Articolo aggiornato il 5 Luglio 2022
Hai sentito parlare di Fake news ma non sai cosa siano esattamente?
Non sai come gestirle?
Continua a leggere, comprenderai meglio il significato di Fake news e cosa puoi fare per essere preparato a difenderti dai loro effetti perversi.
In questo articolo:
1. Fake news: significato
Fake news è un’espressione anglosassone che vuol dire letteralmente notizie (news) false (fake). Il termine fake news è entrato nel nostro vocabolario quotidiano, come altri provenienti da oltre Manica, nei primi anni del XXI secolo e si riferisce a un’informazione non corrispondente al vero in parte o del tutto.
Bufale su internet
Nel linguaggio comune sono conosciute anche come bufale specie quelle che girano in rete. È curioso che le false notizie siano associate al simpatico bovino e l’origine di tale accostamento sembra avere diverse ipotesi.
Forse quella più verosimile per similitudine deriva dal fatto che alcuni ristoratori romani di un tempo spacciassero la carne di bufala, meno costosa, come carne di vitello. Una fregatura insomma.
Etimologia a parte, cosa sono davvero le fake news?
2. Fake news: cosa sono e a cosa mirano
La particolarità delle Fake news risiede:
- nell’intenzionalità della loro diffusione, ma può essere anche involontaria
- in un’apparente plausibilità, favorita da effetti psicologici che influiscono sulle aspettative dell’opinione pubblica
- da un’amplificazione dei pregiudizi che ne sono alla base
Questo agevola la condivisione e la diffusione anche quando è difficile, se non impossibile, verificarne le fonti.
Come puoi immaginare le Fake news, che alcuni chiamano anche postverità, ci sono sempre state, anche quando non era disponibile l’attuale diffusione mediatica.
Ti sarà capitato, per esempio, di sentire di persone che, per danneggiare un concorrente a una promozione, abbiano messo in giro notizie false sul suo conto e avere maggiori possibilità per se stesse.
Il metodo più comune ed anche più efficace è quello di confidare la falsa notizia a qualche pettegolo dicendogli
Mi raccomando, resti tra di noi.
La vera svolta, tuttavia, in termini di diffusione, è avvenuta grazie alla rete internet.
3. Fake news e internet: significato di trolls, bot e chatbot
L’avvento dei media, e internet in particolare, ha amplificato a dismisura il potenziale diffusivo fino a farle diventare una potente arma di influenza delle grandi masse.
In pratica, quello che in passato faceva il o la pettegola di turno oggi è affidato ai soldati delle cybertruppe cioè da:
- Trolls, ovvero soggetti aggressivi che intervengono sui social e nelle chat con commenti provocatori e radicali finalizzati espressamente a generare conflitti e divisioni
- Bot, ovvero un software, un programma che svolge compiti automatici su internet; nello specifico, condividere a macchia d’olio le fake news come se fossero attuati da veri esseri umani
- o Chatbot cioè dei Bot che sono in grado di simulare una conversazione con un utente umano. Al loro interno, infatti, hanno un sistema di riconoscimento del linguaggio naturale e uno di intelligenza artificiale in grado di comprendere il senso del discorso e rispondere adeguatamente. In pratica quello che fa Siri con i dispositivi Apple o Alexa con gli home controller di Amazon o in molti Call center commerciali per l’assistenza ai clienti.
Questi cybersoldati possono creare un gran numero di falsi utenti in grado di sostenere e diffondere, in maniera fraudolenta, la Fake news necessaria allo scopo.
Fake news recenti
Un illustre esempio è rappresentato dall’uso che ne è stato fatto nella campagna elettorale per l’elezione del presidente degli USA quando prevalse Donald Trump a danno di Hillary Clinton quando si diffusero notizie dannose a carico di quest’ultima.
Quindi un’arma comunicativa molto potente.
Ma perché funzionano?
Partiamo dal capire cos’è un fatto.
4. Fatto
Giuseppe Riva, professore ordinario di Psicologia della comunicazione nell’Università Cattolica di Milano, distingue i «fatti» dai «fatti sociali»:
- i «fatti» sono eventi immediatamente evidenti: per esempio, è un fatto che la parola «ciao» sia composta dalle lettere «c», «i», «a», «o»;
- i «fatti sociali» sono invece eventi la cui evidenza dipende dall’attività di una rete sociale: per esempio, è un fatto sociale che per guidare l’auto è obbligatorio superare un esame per ottenere il rilascio della patente.
Tra i due i fatti sociali sono di gran lunga più importanti per determinare le nostre decisioni.
Il loro potere deriva dall’importanza che per ciascuno di noi ha il sentirsi parte di un gruppo ed è legato a quattro fattori:
- la rilevanza del gruppo per l’identità sociale del soggetto
- l’importanza e la rilevanza dell’argomento per il soggetto
- la numerosità del gruppo che supporta una scelta
- la mancanza di conflitti al suo interno.
5. Creare notizie false
Per costruire notizie false, fake news efficaci è dunque necessario trasformarle in fatti sociali, supportati dal numero più elevato possibile di soggetti della rete.
In proposito, un elemento particolarmente significativo è quello che Cialdini, psicologo statunitense,
chiama Riprova sociale ovvero più è elevato il numero di persone che affermano l’evidenza del fatto sociale, maggiore è il suo livello di influenza e coercizione sul soggetto.
In pratica è quello che succede quando, per esempio, siamo d’accordo su qualcosa perché lo dicono tutti, come dice il proverbio voce di popolo, voce di Dio.
Questa che potrebbe apparire come superficialità è dovuta al fatto che la maggior parte delle scelte che facciamo sono il frutto di un processo rapido e semplificato (periferico) che si basa su schemi precostituiti e che ci fa risparmiare energie mentali.
Più raramente, e soltanto se valutiamo che ne valga la pena, adottiamo un processo decisionale più impegnativo (centrale) che fa seguito a un’analisi accurata che richiede attenzione, comprensione e valutazione dei contenuti disponibili (Petty e Cacioppo).
È necessario perciò essere in grado di riconoscere le fake news per potersi difendere.
6. Fake news: come riconoscerle e difendersi
Riva suggerisce tre livelli d’intervento:
- Il primo, relativo alle istituzioni le quali, utilizzando le norme già esistenti o creandone di nuove, regolino le modalità di accesso e di utilizzo dei nostri dati personali (Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali del 25 maggio 2018) e puniscano i creatori di fake news per il reato di diffamazione.
- Il secondo livello di intervento è quello della rete che, attraverso delle figure dedicate – i fact-checkers –, può aiutare sia Facebook sia l’utente dei social media a riconoscere le fake news.
- L’ultimo è quello del singolo utente, che può difendersi in tre modi:
- riducendo la dipendenza comportamentale: ogni utente di smartphone lo controlla in media centocinquanta volte al giorno, una volta ogni 6 minuti. Solo uscendo da questo loop diventa possibile fermarsi e riflettere sul senso che hanno i propri comportamenti.
- una maggiore attenzione a quanto troviamo sui social
- un adeguato livello di formazione che permetta di identificare quei segnali che caratterizzano le fake news. Questo è particolarmente vero per i più giovani. Infatti, pur passando in media sei ore al giorno online, non sono in grado di valutare correttamente la qualità delle informazioni che passano attraverso i canali dei social media.
Una guida semplice e rapida
Accanto ad altre iniziative volte a fornire utili consigli sulla tutela dalle Fake news, compreso quella di Facebook, la International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA) ha realizzato un sintetico prontuario che puoi utilizzare facilmente.
Ecco in breve le azioni suggerite:
- Considera la fonte
- Approfondisci
- Verifica l’autore
- Quali sono le fonti a supporto
- Verifica la data
- Chiediti se può essere uno scherzo
- Considera le tue convinzioni in proposito
- Chiedi agli esperti
Dunque le fake news, le false notizie, non sono più come i vecchi pettegolezzi i quali, pur danneggiando chi li subisce, avevano una diffusione più contenuta.
Esse, invece, grazie soprattutto alla rete, possono diffondersi velocemente e potenzialmente in tutto il mondo e rappresentare per le vittime un pericolo concreto dal quale, tuttavia, ci si può difendere adottando le giuste misure.
Bibliografia
Riva, G. Fake news. Vivere e sopravvivere in un mondo post – verità, Il Mulino (2018)
Cialdini, R.Le armi della persuasione, Giunti Psychometrics (2013)