Il Coach? Uno che ti fa le pulci

Tempo di lettura: 7 minuti

Articolo aggiornato il 5 Luglio 2022

Oggi ti parlo del significato di Coaching, cos’è e quali enormi benefici puoi ottenere avvalendoti di un Coach o anche comportarti da Coachcon te stesso e con gli altri, applicandone metodologie e tecniche.

Ah si, il mental Coach

Cioè, fai l’allenatore?

Cos’è che fai?

Queste sono forse le frasi più gettonate, di coloro che ne hanno sentito parlare o che hanno visto tutte le puntate di Lie to me o altre fiction, che sento quando dico che sono un Coach

Alcuni mi guardano con sospetto e dicono:

Cioè?

Facciamo allora un po’ di chiarezza sul Coaching e sulla figura del Coach a cominciare dal significato.

 

1. Coaching: significato

 

Tra le diverse origini della parola Coach, quella che meglio si adatta è coche, termine francese che vuol dire carrozza o cocchio. Nel XVI secolo identificava un mezzo di trasporto trainato da cavalli e condotto da una guida, il cocchiere.

Il Coach, infatti, è uno che guida le persone, professionisti, aziende, sportivi a prendere consapevolezza di ciò che desiderano ottenere, guidandole a comprendere le risorse necessarie e le azioni da fare.

Egli si differenzia perciò dal consulente il quale, in quanto esperto del settore specifico, consiglia appunto al cliente le soluzioni migliori da adottare.

Cosa che, invece, il Coach deve evitare di fare.

La peculiarità del Coaching risiede nella capacità del Coach di stimolare le persone a prendere in considerazione aspetti che possono a volte essere trascurati, ma che potrebbero rappresentare la vera svolta per il raggiungimento dell’obiettivo.

 

Coaching: il GOAL

 

Nella sessione introduttiva il Coach ascolta il coachee, cioè il cliente, e lo aiuta a capire cosa vuole ottenere partendo dalla situazione iniziale.

Quale che sia la condizione iniziale, il punto di partenza nel Coaching è sempre lo stesso: il Goal, l’Obiettivo.

Goal Obiettivo

Ti racconto un piccolo aneddoto per farti un esempio di cosa può fare un Coach.

Giorni fa un mio amico, Giorgio, mi ha detto: 

Basta! Giuseppe, voglio essere felice! 

Ottimo Giorgio – gli ho detto – e cosa deve accadere affinché tu capisca che lo sei veramente?

Giorgio mi ha guardato, un po’ smarrito, poi ha spostato lo sguardo in un punto lontano e, dopo qualche secondo ha cominciato a sorridere, felice.

Deve accadere che lavoro di meno e passo più tempo con Mattia, mio figlio. Giocare con lui, portarlo a passeggiare a Villa Pamphili a fargli vedere i cigni, la volpe piccolina che, a distanza di sicurezza, aspetta che i passanti le lancino qualcosa da mangiare. Coach mental

Perfetto Giorgio, e quante ore al giorno passerai con lui?

Beh, almeno tre – ha detto sorridendo eccitato – Potrei smettere di lavorare alle 17 e stare con lui dalle 17,30 alle 21, nei giorni feriali, e tutto il giorno la domenica. 

Ok, quando puoi cominciare?

Giorgio mi ha guardato, ha mostrato il migliore dei suoi sorrisi e ha detto: 

Subito! ha controllato l’orologio e ha aggiunto Mancano cinque minuti alle 17, devo andare da Mattia. Ciao e… grazie Coach! 

 

Che cosa può fare il Coaching

 

Ecco, il Coach è uno che ti spinge a non accontentarti di un generico Voglio essere felice, ma a diventare consapevole di cosa vuol dire per te esserlo concretamente e scegliere cosa fareassumerti la responsabilità di agire per ottenere il risultato per l’obiettivo che ti sei posto.

Per ottenere questo è indispensabile improntare l’attività del Coaching su basi precise.

 

Coaching: elementi fondamentali

 

Il Coaching perciò, come suggerito da Sir John Whitmore, ex pilota automobilistico e fondatore del Coaching, si fonda su due elementi fondamentali:

  • consapevolezza
  • responsabilità
Coaching John Whitmore
John Whitmore

Affinché tu possa ottenere risultati ed essere efficace, in famiglia e al lavoro, il Coach ti stimola semplicemente a pensare a ciò che vuoi (obiettivo) e:

  • prendere consapevolezza del risultato che ti dimostrerà, al suo verificarsi, che lo hai ottenuto
  • assumerti la responsabilità di definire le cose da fare e cominciare a farle, una dopo l’altra, fino a che non avrai riconosciuto il risultato.

Ok, fin qui sembra facile. Nient’altro? 

Bravo, hai detto bene, sembra facile. 

Se quello che fai oggi non ti soddisfa, pensa a come vuoi che sia domani e agisci.

Anche se questa strategia è efficace ci potrebbe essere tuttavia qualcosa che ti frena.

 

Timothy Gallwey: la formula della performance

 

Tra quello che hai e quello che vorresti si possono frapporre, in realtà, degli ostacoli in grado di rallentare o, peggio, fermare la tua corsa verso l’obiettivo.

Coaching Timothy Gallwey
Timothy Gallwey

Timothy Gallwey, allenatore della squadra di tennis dell’università di Harvard, ritenuto il papà del coaching, sintetizza la questione nella cosiddetta formula della performance:

P = p  – i

ovvero

  • (P), la tua prestazione dipende dal
  • (p), potenziale che puoi esprimere in base alle tue risorse degradato a causa delle
  • (i), interferenze, sia esterne, sia interne.

 

Interferenze esterne

 

Se, per esempio, stai giocando a tennis e le corde della racchetta non sono tese al punto giusto, il tuo rovescio sarà poco efficace. A fronte di questa interferenza esternacioè che non dipende da te, almeno nell’immediato, non potrai fare nulla, al massimo cambierai dopo la racchetta.

 

Interferenze interne

 

Se, invece, giocando con uno che occupa un posto in classifica ben più alto del tuo, comincerai a dirti:

Figurati se lo batto, questo mi farà nero e rimedierò una figuraccia con tanti fischi

ecco che allora programmerai il tuo cervello a prepararsi a una clamorosa sconfitta.

Questa, invece, è una interferenza interna che sarai riuscito a crearti e che condizionerà, in negativo, la tua prestazione creando una convinzione che limiterà, interferendo appunto, con il tuo potenziale.

Le convinzioni, quelle che limitano il tuo potenziale, sono un ambito nel quale il Coaching può essere particolarmente efficace.

 

2. Coaching: trasformare convinzioni

 

È una delle attività tipiche del Coaching attraverso la quale il Coach ti guida nella preparazione della gara o di qualsiasi altra prestazione  trasformando convinzioni che ti limitano in convinzioni che invece ti potenziano. 

Come fai a sapere che ti farà nero e rimedierai una figuraccia? 

potrebbe essere una domanda che il Coach ti pone per farti prendere consapevolezza che non ci sono evidenze che effettivamente accadrà quello che ti sei prefigurato.

È mai accaduto che un giocatore più basso in classifica sia riuscito a batterne uno che sta più in alto? 

potrebbe essere la domanda successiva che ti fa intravvedere la possibilità di vincere.

Questo è soltanto un esempio di come il Coach può accompagnarti lungo il percorso che ti porti a ottenere i risultati che desideri semplicemente attingendo alle tue risorse che sono lì e che spesso fatichi a sfruttare. Frasi del genere puoi sentirtele dire peraltro anche da un amico il quale, inconsapevolmente, si comporta da Coach. 

Un professionista del Coaching si differenzia dagli altri perché conosce e usa una serie di strumenti, essenzialmente modelli linguistici, in maniera sistematica, applicando quelli più adeguati alle circostanze.

 

3. Modello GROW

 

Uno degli strumenti più famosi ed efficaci è il GROWacronimo di:

  • Goal
  • Reality
  • Options
  • Will 

messo a punto proprio da Sir John Whitmore e magistralmente descritto nel suo libro Coaching.

Coaching modello E’, di fatto, uno schema che il Coach, o anche tu da solo se preferisci, usa per guidare il coachee nella:

  • definizione dell’obiettivo (Goal)
  • l’analisi della situazione attuale (Reality)
  • l’estrazione e la raccolta delle diverse opzioni (Option) tra le quali scegliere
  • le azioni da fare ordinate secondo un preciso Piano d’azione.

Nel tempo, accanto al GROW, si sono affiancati altri strumenti.

 

4. Coaching: altri strumenti

 

Ci sono tanti altri modelli che il Coach può utilizzare al momento opportuno quali, ad esempio:

  • EXACT
  • SCORE
  • FUEL
  • SMART

tutti acronimi di azioni possibili da usare durante una sessione di coaching, oltre alla Ruota, ideale per scoprire quali potrebbero essere gli obiettivi da porsi in un determinato campo.

 

L’uso delle domande

 

Accanto a questi efficacissimi strumenti un buon Coach è in grado di padroneggiare l’uso della linguistica ovvero utilizzare principalmente le domande giuste al momento giusto con le quali può aiutarti a fare luce negli angoli più bui della tua mente, come se usasse una torcia in una stanza poco illuminata.

 

Il Metamodello della PNL

 

Particolarmente utile a questo scopo si rivela il Metamodello della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) ovvero un insieme di domande standardizzate che il Coach usa per aiutarti a fare chiarezza tra ciò che tendi a cancellare, generalizzare e distorcerePer esempio, se dicessi:

Sono stanco del mio lavoro, non vado d’accordo con i colleghi, 

il Coach ti potrebbe chiedere

Con TUTTI i tuoi colleghi non vai d’accordo? oppure 

In che modo ti senti stanco? e così via.

Insomma, il Coach è uno che, all’occorrenza, come si suol dire, ti fa le pulci, ti guida cioè a tuo esclusivo vantaggio consentendoti di prendere dettagliatamente consapevolezza di ciò che, probabilmente, da solo non avresti preso in considerazione e assumerti la responsabilità di eseguire un Piano di azione per ottenere risultati.

 

Né consigli, né soluzioni

 

E tutto questo senza mai dirti cosa fare.

Eh si, perché il Coach non ti da consigli né soluzioni e, se è davvero un buon Coach, resisterà alla tentazione di offrirtene così che, al traguardo, potrai dire che ci sei arrivato tu.

 

Ti può cambiare la vita

 

Quella del Coach è dunque una professione, il Coaching, che molti già conoscono e se ne avvalgono con enormi vantaggi, e che alcuni ancora ignorano trascurando la possibilità che una chiacchierata, a volte anche solo di mezzora, con un buon Coach ti può cambiare la vita, accompagnandoti garbatamente fuori dalla tua casetta comoda e senza rischi, e consentendoti di realizzare ciò che hai sempre pensato non avresti mai realizzato.

Cogli l’opportunità di scoprire di più sul Coaching e sui vantaggi che puoi ottenere per la tua vita e per quello che desideri realizzare prenotando subito una sessione di Coaching del tutto gratuita con me durante la quale avrò il piacere di dimostrarti come il Coaching può essere utile anche a te.

Ecco la Mappa mentale dell’articolo che ti aiuterà a ricordare meglio i contenuti.

Mappa mentale Coaching
Mappa mentale articolo

Bibliografia

 

Whitemore, J., Coaching. Come risvegliare il potenziale umano nella vita professionale e personale, 2020, Unicomunicazione

Gallway, W.T., Il gioco interiore del tennis. Come usare la mente per raggiungere l’eccellenza., 2013, Ultra

Gli articoli che leggi sono un mio libero contributo alla tua felicità e al tuo benessere e sono gratuiti. Sarò veramente felice quando vorrai condividerlo e scriverai qui di seguito un tuo commento, importantissimo per me per conoscere il tuo punto di vista.

Recensioni

Call piacevolissima

Rated 5,0 out of 5
9 Febbraio 2022

Ho conosciuto oggi Vargiu tramite una call di 45 minuti ed è stata una conversazione davvero illuminante. Persona squisita.

Avatar per Marco
Marco

Il Coach? Uno che ti fa le pulci

Rated 5,0 out of 5
9 Ottobre 2018

Lettura utile. Traspare competenza e passione. Complimenti all’autore.

Avatar per d. Romanazzi
d. Romanazzi

Risposta da Giuseppe Vargiu - SinaPsiCoaching

Grazie d.!

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