Ricordare è facile con le tecniche per la memoria

Tempo di lettura: 7 minuti

Articolo aggiornato il 15 Luglio 2022

Ricordare è facile se sai come farlo. Con le tecniche di memoria ricordare diventa semplice, efficace e perfino divertente. Devi soltanto investire un po’ di tempo per impararle, praticarle e poi applicarle in ogni ambito della tua vita:

  • nello studio
  • per ricordare i discorsi da fare in pubblico
  • nell’organizzazione delle tue attività quotidiane

e tanto altro ancora.

Pensi di avere una pessima memoria? 

Fai fatica a studiare e ricordare? 

La tua memoria è esattamente come quella che in media hanno tutti e sei fai fatica a ricordare è possibile che le strategie e i metodi che usi, se ne usi qualcuno, siano forse non molto efficaci. 

1. Tecniche di memoria: i metodi di una volta

Quando da bambino cominciai ad andare a scuola ero contento perché pensavo che avrei imparato tante cose. 

E come si fa? – chiesi subito.

Leggi e ripeti 10 volte.

Mi ripeteva mio padre. A scuola gli insegnanti, figurati, si limitavano semplicemente a dire studiate da pagina X a pagina Y.

Metodo di studio? E cos’è?

Questo fu il mio primo impatto, e quello di molti altri, con lo…studio.

Cioè? Studiare significa questo? pensai.

Certo, devi solo ripetere tante volte, ad alta voce, fino a che non la sai dire.

Si, ma che p…izza!

Guardavo il libro davanti a me, la testa tra le mani e i pensieri che andavano ai miei amichetti che erano giù a giocare a cicci ‘n buca, un gioco con le biglie di vetro colorate.

Come puoi intuire, il mio rapporto con la scuola non cominciò proprio bene.

2. Memo, memoria e metodo

Molti anni dopo, fui attratto da una pubblicazione che vidi in un’edicola, proprio fuori l’Accademia della Guardia di Finanza che stavo frequentando in quegli anni. Era il…ehm…1992. Il nome era MeMo, Memoria e Metodo, un corso a fascicoli e… audiocassette (oggi le puoi facilmente trovare nel museo della musica). Lo comprai e, incuriosito, tornai subito in camera per cominciare a leggerlo e ascoltarlo.

MeMo Memoria e Metodo
MeMo

Rimasi sconvolto.

Sosteneva che si potesse usare la mente in maniera più produttiva e, in particolare, che esistevano delle tecniche per memorizzare in maniera rapida, efficace e, soprattutto, divertente.

E perché non me l’avevano detto prima? La cosa mi irritò non poco.

Nel primo esercizio la voce che ascoltai in cuffia mi guidò aiutandomi a creare una sequenza di immagini, come in un film, corrispondenti al nome delle 23 (oggi 27) fermate della metro A di Roma.

Sbalorditivo!

Dopo soltanto 10’ fui in grado di ricordarle perfettamente e nel giusto ordine.

Fico! E come funziona?

Come l’uomo delle caverne

Semplice!

L’abbiamo fatto per migliaia di anni e poi, incomprensibilmente, ci hanno insegnato a cambiare metodo.

L’uomo delle caverne aveva bisogno di memorizzare soltanto cose attraverso le immagini.

Il luogo dove si trovava l’acqua da bere, quello dove poteva trovare le erbe per curarsi e quello ancora che avrebbe dovuto evitare per non incontrare animali feroci.

Tutto qui.

Poi ci siamo evoluti, è arrivata la scrittura che ci ha consentito di trasferire all’esterno della mente molte informazioni che prima eravamo costretti a mantenere in memoria.

Come, per esempio, la lista della spesa, le cose da fare durante il giorno o la storiella da raccontare ai bambini. E così abbiamo cominciato a dimenticare quel metodo di memorizzazione naturalmente confacente alle nostre caratteristiche neurologiche e incredibilmente semplice e divertente.

3. Tecniche per la memoria: il principio di base

Quel metodo naturale si fonda su due elementi di base fondamentali:

  • la visualizzazione
  • l’associazione

Visualizzazione

Prima di tutto devi semplicemente visualizzare mentalmente l’immagine abbinata alla parola da ricordare.

Visualizzazione
Visualizzazione

Supponi, per esempio, di dover ricordare una lista di cose da comprare al supermercato: pane, latte, pesce, tovaglioli e così via.

Comincia col visualizzare il pane, una gigantesca rosetta dorata e fragrante, ancora calda di forno, che emana un profumo invitante e che ostruisce l’ingresso del supermercato. Immagina anche di morderla e sentirne il gustoso sapore e lo scrocchiare della crosta sotto i denti.

Ecco, visualizzala in tutti i suoi dettagli e in maniera inconsueta, servirà a colpire positivamente la tua memoria favorendo la conservazione dell’informazione.

Associazione

Dopo aver visualizzato le immagini la seconda fase è l’Associazione. Devi cioè collegare un’immagine all’altra come se facessi un montaggio video, utilizzando collegamenti il più possibile strani e inusuali.

Associazione
Associazione

Quindi, dovendo ricordare di comprare oltre al pane anche il latte puoi immaginare che dalla rosetta gigante di poco fa escano dei grandi zampilli di latte che ti bagnano da capo a piedi e che senti il sapore di quello che ti cola sul viso.

Anche in questo caso, immagina una scena nel modo più vivido, coinvolgendo tutti i sensi e ne apprezzerai il risultato quando dovrai ricordare la lista.

Ora prosegui facendo altrettanto con le restanti cose della lista. Alla fine fai una rapida verifica per essere certo di aver creato delle immagini abbastanza forti e coinvolgenti, tali da essere facilmente ricordate e poi…vai pure al supermercato senza  bisogno di scrivere e leggere l’elenco per ricordarti cosa comprare.

Fatto? Non è fichissimo?

Sono sicuro che anche tu, come me, sarai rimasto stupito dalla facilità ed efficacia di questo metodo che può essere utilizzato, con delle varianti, anche per scopi più complessi.

4. Tecniche per la memoria avanzate

Partendo da questa base, essenziale, la visualizzazione e l’associazione possono essere applicate a tecniche di memorizzazione più complesse che ti permetteranno di memorizzare informazioni sempre più numerose e articolate.Tecniche di memoria

Quelle più conosciute e utilizzate sono:

  • la tecnica dei Loci
  • Il Palazzo della memoria
  • la conversione numerica

La tecnica dei Loci

La tecnica dei Loci è la stessa che usava, pensa, oltre duemila anni fa Cicerone per ricordare, perfettamente, la sequenza degli argomenti da esporre, con la sua proverbiale Ars oratoria, ai membri del Senato.

Egli associava semplicemente le parole chiave degli argomenti a oggetti, i Loci, dal latino locus cioè luoghi, posti lungo il percorso da casa sua al Senato che conosceva benissimo, percorrendolo ogni giorno.

Cicerone tecnica dei loci
Cicerone

Quindi, per esempio, se doveva parlare della Guerra, delle Tasse e della costruzione di monumenti Cicerone sceglieva, per ciascun argomento, un’immagine rappresentativa e l’associava ai Loci che aveva scelto.

Dunque, per ricordare di parlare della Guerra immaginava per esempio

  • un soldato con la daga sguainata sulla porta di casa, poi
  • un enorme mucchio di sesterzi che ostruiva la strada e
  • una statua di marmo che vendeva la frutta con un carretto lungo la strada.

E così via.

E’ da Cicerone e dall’uso di questo metodo che deriva il modo di dire in primo luogo…

L’efficacia di questa tecnica deriva dall’associazione di un’informazione, per esempio la Guerra, parcheggiata nella Memoria a breve termine, a un’altra conservata nella Memoria a lungo termine il che facilita notevolmente il recupero della prima.

Il palazzo della memoria

Il Palazzo della memoria non è altro che l’estensione della tecnica dei Loci. Essa consente, non solo di memorizzare una sequenza di parole, ma di creare una struttura ad albero di informazioni secondo una precisa gerarchia

Se, per esempio, usi la tua casa come Palazzo della memoria puoi collegare le parole principali alle stanze e le parole secondarie agli oggetti che ci sono nelle diverse camere.

Immagina di dover ricordare un elenco di animali con le loro caratteristiche. I nomi degli animali saranno le parole principali da collegare alle stanze della tua casa come:

  • mucca, ingresso
  • elefante, cucina
  • rinoceronte, camera da letto

il collegamento animale – stanza lo creerai con le tecniche della visualizzazione e l’associazione che ti ho descritto prima.

Le parole secondarie saranno, invece, 

  • corna, mammelle, latte (per la mucca) che collegherai agli oggetti che si trovano all’ingresso
  • proboscide, zanne (elefante) che associerai sempre in maniera divertente e strana agli oggetti della cucina
  • corno (rinoceronte) alle cose della camera da letto

e così via per gli altri animali e le loro caratteristiche.

Questo è soltanto un semplice esempio. La tecnica del Palazzo della memoria è portentosa per preparare un esame universitario. In questo caso puoi collegare gli argomenti principali alle stanze e gli argomenti secondari agli oggetti in esse contenuti.

Prova e vedrai, rimarrai sbalordito!

Tecnica dei loci - Palazzo della memoria
Tecnica dei loci – Palazzo della memoria

La conversione numerica

La conversione numerica è una tecnica utilissima per memorizzare in maniera infallibile una quantità impressionante di numeri anch’essi tramutati in immagini.

Essa consiste nel trasformare:

  • i numeri in consonanti, secondo una corrispondenza fonetica predefinita, come un codice
  • le consonanti in parole
  • le parole in immagini

da associare come ti ho descritto nella visualizzazione e associazione.

La corrispondenza tra numeri e consonanti è:

  • 1 = T, D ovvero suono dentale
  • 2 = N, GN, nasale
  • 3 = M mugolante
  • 4 = R vibrante
  • 5 = L, GL liquido
  • 6 = C, G palatale
  • 7 = C K Q gutturale
  • 8 = F, V labiodentale
  • 9 = P, B labiale
  • 0 = S, Z sibilante

Se vuoi memorizzare, per esempio, il numero

901574924

  • converti i numeri in suoni fonetici 9(P), 0(S), 1(T), 5(L), 7(C), 4(R), 9(B), 2(N) e 4(R)
  • aggiungi le vocali, che non hanno corrispondenza con i numeri, per formare delle parole
  • trasforma le parole in immagini

Ed ecco che potresti ottenere, per esempio,

PaSTa aLLa CaRBoNaRa

che è molto facile da visualizzare e quindi poi da ricordare.

Impara bene la corrispondenza tra numeri e suoni e vedrai che presto, con un po’ di pratica, potrai ricordare un numero da 9 cifre, come quello nell’esempio o altri ancora più lunghi, in tempi rapidi inimmaginabili con la classica ripetizione.

Puoi memorizzare PIN, numeri di telefono e tanto altro ancora evitando foglietti segreti che si finisce spesso col perderli.

Un vero portento, credimi.

Siii, voglio imparare anch’io. Cosa devo fare?

Vuoi imparare anche tu?

5. Come imparare le tecniche per la memoria

Comincia ad esercitarti con la Visualizzazione e l’Associazione e memorizza elenchi di parole sempre più lunghi e più difficili da visualizzare come, ad esempio, simpatia, problema, bellezza. Riprendi, cioè, confidenza con una modalità di memorizzazione forse un po’ arrugginita, ma senza strafare.

Ricorda che deve essere un piacere.

Considera che questo ti porterà a modificare degli schemi mentali con i quali sei familiare da molto tempo e, quindi, potresti trovarlo un po’ impegnativo.

Prenditela comoda quindi e vai avanti con regolarità fino a che non percepirai la tecnica familiare, quando cioè sarà diventata competenza inconscia e l’applicherai perciò spontaneamente senza dover più pensare a come fare.

Vuoi approfondire ulteriormente? Benissimo!

Puoi allora leggerti un bel libro come Usiamo la memoria di Tony Buzan

Tony Buzan
Tony Buzan

che era un grande esperto nel campo oppure ti consiglio il blog di Armando Elle, Gli Audaci della memoria ove troverai tanti contenuti di qualità del tutto gratuiti.

Puoi, infine, scegliere e frequentare dei corsi e perfino arrivare a partecipare ai campionati della memoria organizzati proprio dall’organizzazione di Tony Buzan.

E, soprattutto, come sempre, fai pratica che è l’unica a garantirti l’apprendimento di nuovi comportamenti che ti possono aiutare a raggiungere i tuoi obiettivi.

Follia è sperare di ottenere risultati diversi continuando a fare sempre le stesse cose (Albert Einstein)

A presto e, se ti è piaciuto, condividilo.

Bibliografia

Usiamo la memoria – Tony Buzan

Mappa mentale tecniche memoria
Mappa mentale articolo

 

Recensioni

Nessun Titolo

Rated 5,0 out of 5
29 Gennaio 2019

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Antonio

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Rated 5,0 out of 5
29 Gennaio 2019

Complimenti, bellissimo l’articolo!

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Lucia

Risposta da Giuseppe Vargiu - SinaPsiCoaching

Grazie Lucia.

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